l'Europa al tempo delle Crociate

Al tempo delle crociate la società cristiana in Europa era divisa in tre classi. Nel suo “Carmen ad Rodbertum regem”, Adalberone di Laon paragonava la comunità umana a quella divina e, come Dio era uno e trino, così la comunità cristiana del Popolo di Dio doveva essere una, ma separata in tre parti: Oratores, Bellatores e Laboratores:

gli “Oratores” erano coloro che dovevano dedicarsi alla preghiera (i chierici, gli uomini di Chiesa);

i “Bellatores”, erano coloro che dovevano combattere (nobili e cavalieri);

i “Laboratores” erano coloro che dovevano lavorare (nel periodo feudale in cui ci troviamo, si trattava essenzialmente di artigiani e contadini, persone cioè che facevano del lavoro manuale la loro occupazione principale).

Oratores, Bellatores e Laboratores

Ogni funzione agiva non solo per se stessa, ma anche in favore delle altre due parti: gli “Oratores” pregavano per la salvezza comune, i “Bellatores” erano tenuti alla difesa delle altre due parti, i “Laboratores” lavoravano per sfamare tutti.

Infine, come tra le tre persone della Trinità esistevano dei rapporti, così anche tra le tre parti del Popolo di Dio esistevano dei rapporti. Uno di questi era la combinazione tra “Oratores” e “Laboratores”. Infatti già dal 526 d.C., anno in cui S. Benedetto da Norcia fondò il monastero di Montecassino, la regola secondo cui i monaci si impegnavano a vivere (“Regola Benedicti”) era impostata ad una rigida divisione della giornata nei due momenti del pregare e del lavorare (celebre è il motto “ora et labora”), creando così la combinazione degli “Oratores et Laboratores”.

Al tempo della predicazione della Prima Crociata, i “Laboratores”, in questo caso gli agricoltori, avevano subito per diversi anni la siccità e le carestie e, per alcuni di loro, la Crociata sembrava una via di fuga dalla condizione di miseria.

Ci furono anche molti fenomeni astronomici che apparvero come segni inviati da Dio: la caduta delle meteore, le aurore, le eclissi lunari e la comparsa di comete. Diversi focolai di avvelenamento da ergotismo (un fungo parassita della segale cornuta), si erano sviluppati poco prima del Concilio di Clermont. La convinzione che la fine del mondo era vicina aveva avuto un ritorno di popolarità.