1097: l'arrivo a Costantinopoli
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l'Imperatore Bizantino Alessio I Comneno

All'epoca l'Imperatore Bizantino era Alessio I Comneno. Era il fondatore della dinastia dei Comneni, giunto al potere in seguito alla terribile sconfitta nella battaglia di Manzicerta, avvenuta il 26 agosto 1071 e al successivo periodo di guerra civile.


Anna Comnena, figlia dell'Imperatore Alessio

Era stato Alessio che aveva salvato alcune vestigia dell'Impero in Asia Minore; era stato Alessio che aveva combattuto i Normanni ed era stato Alessio che aveva scritto una lettera al Papa, chiedendogli che inviasse a Costantinopoli i suo soldati per contribuire alla lotta contro i Turchi Selgiuchidi.

L'Imperatore era convinto che i Crociati che stavano arrivando a Costantinopoli sarebbero serviti a fargli recuperare quelle porzioni dell'Asia Minore che i Turchi Selgiuchidi avevano strappato al suo Impero. Ed ora, con l'arrivo dei Crociati, tutto sembrava pronto per trasformare finalmente la difensiva in un'offensiva. Ma si illudeva.

Alessio, che aveva chiamato i latini in sua difesa, ora era preoccupato per il gran numero dei suoi liberatori. I capi della Crociata erano Principi che avevano portato con loro tutte le forze dell'Occidente. Anna Comnena, la figlia di Alessio I Comneno, nei suoi scritti li chiama “moltitudine del mare, sabbia, stelle del firmamento”, ed i loro eserciti “innumerevoli corsi d'acqua che si uniscono per formare un grande fiume”.

La storia ci illustra Alessio I Comneno come un monarca debole e superstizioso. Avrebbe potuto mettersi alla testa della Crociata e riconquistare l'Asia Minore assieme ai Crociati, ma la sua prudenza gli fece credere che sarebbe stato sufficiente tranquillizzarli dicendo loro che da lui non avevano nulla da temere; ma purtroppo per lui, quanto più si sforzava di infondere fiducia, tanto più i Crociati sospettavano della sua buona fede.

1096: l'arrivo di Goffredo di Buglione

Il primo contatto dell'Imperatore Bizantino Alessio I Comneno con gli eserciti regolari della Prima Crociata avvenne con Ugo di Vermandois. Ugo Aveva attraversato l'Adriatico partendo da Bari nel mese di ottobre del 1096 e la sua piccola flotta era naufragata al largo della costa dalmata.


Goffredo di Buglione

L'Imperatore fu costretto a inviare una scorta per portare a Costantinopoli ciò che era rimasto dell'esercito Crociato. Alessio fece imprigionare Ugo di Vermandois, sperando che, con il fratello del Re di Francia come ostaggio, gli altri Crociati che stavano per arrivare non avrebbero attaccato i suoi possedimenti.

Dopo Ugo di Vermandois, nel dicembre del 1096 arrivò a Costantinopoli Goffredo di Buglione. Già da quando era arrivato a Filippopoli aveva saputo della prigionia di Ugo di Vermandois. Goffredo non riuscì a trattenere la sua indignazione e la furia del suo esercito e, visto anche il fatto che nell'Impero che stavano attraversando i Crociati venivano trattati come nemici stranieri, per otto giorni i campi della Tracia divennero teatro di guerra tra i Crociati ed i soldati bizantini.

Poi Goffredo di Buglione scrisse all'Imperatore chiedendo una riparazione all'oltraggio subito con l'imprigionamento di Ugo di Vermandois e si mise in marcia verso Costantinopoli. Non appena i Crociati si avvicinarono alle porte della città, Alessio I Comneno, spaventato dalla sua stessa politica, implorò la clemenza di Ugo di Vermandois e gli promise la libertà. Questa promessa calmò Goffredo di Buglione, che interruppe la guerra e continuò la sua marcia, trattando tutti i bizantini come amici e alleati.


Goffredo di Buglione, duca della Bassa Lorena, presta l'atto di fedeltà all'Imperatore Bizantino Alessio Comneno
(dipinto di Alexandre Hesse)

Nel frattempo, Alessio I Comneno aveva cercato di ottenere da Ugo di Vermandois un giuramento di obbedienza e di fedeltà: sperava ancora di trattenere le ambizioni dei Baroni se questo avessero fatto atto di vassallaggio. Il fratello del Re di Francia prontamente prestò tutti i giuramenti che l'Imperatore Bizantino gli richiedeva e fu subito rimesso in libertà.

Quando Goffredo di Buglione arrivò a Costantinopoli, si rallegrò per la liberazione di Ugo, ma non poté perdonargli di essersi sottomesso ad un sovrano straniero e grida di indignazione si alzarono contro Ugo di Vermandois quando cercò di convincere Goffredo a seguire il suo esempio.

Alessio I Comneno rifiutò di fornire il cibo ai Crociati sperando di poter ridurre le loro forze con la fame, ma i latini erano abituati ad ottenere tutto con la violenza e la vittoria: al segnale del loro comandante si diffusero nelle campagne e saccheggiarono i villaggi ed i palazzi nelle vicinanze della capitale, rifornendo così i loro accampamenti.


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