1098: la nascita della Contea di Edessa
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1097: la presa di Turbessel

Man mano che il vittorioso esercito dei Crociati avanzava, l'Oriente sembrava offrire loro molte conquiste più facili di quella di Gerusalemme e molti avventurieri accorsero da ogni dove per condividere le fortune della guerra.

Tra coloro che speravano di diventare ricchi al seguito dell'esercito cristiano vi era un Principe armeno di nome Pakrad che aveva offerto i suoi servigi ai capi dei Crociati, convinto che il terrore delle armi cristiane gli avrebbero fatto guadagnare nuovi possedimenti. Pakrad si legò particolarmente alle fortune di Baldovino di Boulogne del quale aveva apprezzato la passione per la conquista dei territori.


Baldovino di Boulogne

Un giorno Pakrad, tentando continuamente di sedurre Baldovino di Boulogne, mentre erano insieme sulla vetta di una montagna, gli disse: “guarda le province più ricche d'Asia, le fertili pianure della Cilicia e poi le bellissime campagne di Siria e di Palestina, i ricchi paesi bagnati dal Tigri e dall'Eufrate, e tra questi due fiumi la Mesopotamia, dove la tradizione colloca il Giardino dell'Eden, l'Armenia, interamente abitata da cristiani in attesa di un segno per darsi a te. Tutti questi paesi ricchi dell'Asia, insofferenti del giogo Turchi, saranno tuoi, se spezzerai le loro catene”.

Baldovino di Boulogne, indugiando in sogni di gloria, ascoltò le parole dell'avventuriero ma, per eseguire i suoi disegni, doveva portare con sé molti soldati e ne parlò con alcuni baroni e cavalieri dell'esercito cristiano, pregandoli di unirsi alla sua avventura. Nessuno di loro voleva però abbandonare la Crociata ed allontanasi dalla strada per Gerusalemme.

Allora si rivolse direttamente ai soldati promettendo loro un ricco bottino, ma anche questa volta la maggior parte dei guerrieri respinse le sue proposte e tutti chiusero gli orecchi ai suoi discorsi rifiutandosi di accompagnarlo.

Quando la sua intenzione di lasciare l'esercito divenne nota anche ai capi principali, questi unirono i loro sforzi per dissuaderlo, ma Baldovino di Boulogne era sordo alle suppliche dei suoi compagni tanto che, sfruttando il buio della notte, lasciò il campo con le truppe che aveva arruolato.


i cittadini di Turbessel rendono omaggio a Baldovino di Boulogne

Alla testa del suo esercito, Baldovino di Boulogne, dopo aver lasciato Malmistra si diresse verso est e, dopo aver attraversato una ripida montagna, discese in una vasta pianura. Poi continuò la sua marcia in una zona attraversata da piccoli corsi d'acqua che si perdevano nel grande lago di Antiochia, sino a scendere nella pianura di Turbessel. La città di Turbessel, situata sulla riva destra del fiume Eufrate, fu la prima ad aprire le sue porte al conquistatore.

Questa conquista non fu sufficiente a saziare le ambizioni di Pakrad e di Baldovino di Boulogne, che iniziarono a litigare fra di loro. Alla fine Baldovino minacciò il suo rivale di trattarlo come un nemico, e quindi lo allontanò dalla scena delle sue vittorie.

Pakrad, che in un primo momento aveva avuto tanta influenza nelle decisioni di Baldovino di Boulogne raccolse un paio di avventurieri, e si allontanò, vagando in un paese dove ogni città sembrava essere in attesa un conquistatore.

1097: Baldovino raggiunge Edessa

Baldovino di Boulogne poi attraversò l'Eufrate: ancora una distanza di sedici ore lo separava dalla città di Edessa. Prima di raggiungere Edessa, seguì per quattro ore una strada romana attraverso le montagne. La notizia delle sue vittorie lo aveva preceduto oltre l'Eufrate, e il suo nome era si era già diffuso nelle metropoli della Mesopotamia.


Edessa in un'antica stampa

Edessa era situata in una vallata tra due colline rocciose, molto distanti dalle montagne. La città era circondata da quattro miglia di mura intervallate da torri rotonde o quadrate. Trincee profonde si aggiungevano alla difesa. Era situata in un punto di grande passaggio delle carovane che andavano dalla Siria alla Persia ed aveva una popolazione di 15.000 abitanti, tutti i musulmani ad eccezione di 1.100 Armeni e Giacobiti (ortodossi siriaci).

Una cittadella era stata costruita sulla punta meridionale della collina che sovrastava Edessa verso ovest. Questa cittadella era come una seconda città, con bazar, chiese e palazzi. La città era sfuggita ai Turchi invasori e tutti i cristiani giacobiti, con le loro ricchezze, si erano rifugiati tra le sue mura.


Baldovino di Boulogne, fratello di Goffredo di Buglione,
chiamato dal Principe Thoros, arriva ad Edessa
dove viene accolto dal clero armeno
(dipinto di Joseph Nicolas Robert-Fleury)

Il governatore della città era il Principe Thoros, incaricato dall'Imperatore di Costantinopoli. Thoros era greco-ortodosso e così era malvisto da molti dei cittadini armeni e giacobiti. Egli sapeva che Kerbogha, l'Atabeg di Mossul, sarebbe passato da quelle parti per andare a difendere Antiochia ed avrebbe potuto facilmente distruggere Edessa.

Le vittorie dei Crociati avevano prodotto una forte sensazione di entusiasmo nella città, tanto che il popolo ed il Governatore chiamarono Baldovino di Boulogne perché li difendesse da Kerbogha.


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