1146: la predicazione della Crociata
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1146: San Bernardo di Chiaravalle

Le colonie cristiane, minacciate dai musulmani, avevano chiamato in loro soccorso i Principi d'Europa. Il Vescovo di Gibelet, in Siria, accompagnato da molti sacerdoti e cavalieri, andò a Viterbo dove era il Sommo Pontefice.


San Bernardo, Abate di Chiaravalle

I racconti degli ambasciatori cristiani fecero piangere il Papa; le disgrazie di Edessa e le sciagure che minacciavano Gerusalemme diffusero ovunque costernazione e dolore. Grida d'allarme si diffusero in tutto l'Occidente. 45 anni erano trascorsi da quando era stato liberato il Santo Sepolcro, ma lo spirito del popolo non era cambiato; da tutte le parti corsero alle armi e fu al richiamo di San Bernardo, Abate di Chiaravalle, che i popoli ed i Re della cristianità si schierarono sotto la bandiera della croce.

A quel tempo la società europea era divisa in tre classi: gli “Oratores” che si dedicavano alla preghiera; i “Bellatores”, cioè i nobili ed i cavalieri che pensavano a combattere; i “Laboratores”, cioè gli artigiani ed i contadini. Ma tutti avevano in comune due passioni, una che li spingeva alla vita monastica, l'altra che li spingeva sulla strada per Gerusalemme. San Bernardo era la brillante espressione di questo duplice entusiasmo religioso; era l'uomo di quella doppia passione e scosse il mondo con la prodigiosa potenza della sua parola.

Era diventato l'anima e la luce dell'Europa; gli avvenimenti contemporanei lo strapparono alle querce ed ai faggi della sua cara solitudine. Parecchi Concili ubbidirono alle sue decisioni; con l'unica arma della sua eloquenza, aveva rovesciato l'antipapa Leone e fatto sedere Innocenzo II sulla cattedra di San Piero. Il Papa Eugenio III e l'Abate Sugerio di Saint-Denis erano stati suoi discepoli; i prelati, i principi, i monarchi, si vantavano di seguire i suoi consigli e credevano che Dio parlasse per mezzo della sua bocca.

1146: la predicazione in Francia

La risposta del Papa a Sugerio di Saint-Denis era arrivata in Francia dopo la Bolla che proclamava la Crociata. Questa Bolla dava all'Abate di Chiaravalle la missione di esortare i fedeli a prendere la croce.


San Bernardo predica la crociata

Dopo che la decisione del Pontefice divenne nota, venne convocata una nuova assemblea a Vezelay, un piccolo centro in Borgogna. La fama di San Bernardo e le lettere dal Papa alla cristianità, fecero correre a quell'assemblea un gran numero di signori, cavalieri, prelati e uomini di tutte le condizioni.


Bernardo di Chiaravalle predica la seconda Crociata in presenza del Re Luigi VII,
della Regina Eleonora e dell'Abate Suger, a Vezelay in Borgogna
(dipinto di Emile Signol)

La Domenica delle Palme, dopo aver invocato lo Spirito Santo, tutti coloro che erano venuti a sentire l'Abate di Chiaravalle si riunirono sul pendio di una collina appena fuori la città. Era stata eretta una vasta piattaforma dove il Re e San Bernardo vennero accolti dalle acclamazioni di una immensa folla. San Bernardo lesse le lettere del Sommo Pontefice e poi parlò di Edessa presa dai musulmani e della desolazione dei luoghi santi.

Mostrò alla folla l'universo immerso nel terrore da quando Dio aveva iniziato a perdere la sua amata terra. Parlò di Gesù Cristo pronto a sacrificarsi una seconda volta per loro; parlò della Gerusalemme celeste che apriva le sue porte a tutti i gloriosi martiri della fede.


San Bernardo consegna la croce a Luigi VII

San Bernardo poi disse:
“Sapete, noi viviamo in un momento di tormento e di rovina: il nemico del genere umano ha diffuso ovunque il vento della corruzione; si vedono ovunque rapine impunite dalle leggi. Le leggi della patria e della religione non sono più abbastanza forti per fermare lo scandalo dei costumi ed il trionfo del male.
Il demone dell'eresia si è seduto sulla cattedra della verità. Dio ha dato la maledizione al suo santuario.
0 voi tutti che mi ascoltate! Fate in fretta per placare l'ira del cielo e non implorate la sua misericordia con inutili lamenti; non indossate più il cilicio, ma i vostri scudi invincibili.
Il rumore delle armi, i pericoli, il lavoro, i disagi della guerra, queste sono le penitenze che Dio vi impone. Andate ad espiare i vostri peccati con le vittorie contro gli infedeli perché la liberazione dei luoghi santi è il nobile prezzo del pentimento”
.

Le parole dell'oratore suscitarono un vivo entusiasmo nell'assemblea dei fedeli, tanto che San Bernardo venne ripetutamente interrotto dal grido: “Dio lo vuole, Dio lo vuole!”


Bernardo di Chiaravalle

Poi San Bernardo alzò la voce, come se fosse l'interprete del cielo e, promettendo in nome di Dio il successo della spedizione santa, continuò il suo discorso:
“Il Dio del cielo ha cominciato a perdere la terra santificata dai suoi miracoli, consacrata dal suo sangue, la terra dove apparvero i primi fiori della resurrezione.
Oggi questi santuari, rossi del sangue dell'agnello senza macchia, sono consegnati alla spada dei nemici della nostra fede e sono i nostri peccati che hanno sollevato questa tempesta nel santuario della religione!
Se vi annunciassero che il nemico è entrato nelle vostre città, ha rapinato le vostre mogli e le vostre figlie, ha dissacrato i vostri templi, chi di voi non volerebbe alle armi?
Bene! Tutte queste calamità e sventure ancora più grandi sono arrivate: la famiglia di Gesù Cristo, che è la vostra, è stata dispersa dalla spada dei pagani; i barbari hanno rovesciato la casa di Dio e si sono divisi il suo patrimonio. Cosa state aspettando per riparare a tanti mali, per vendicare così tante offese?
Lascereste voi che gli infedeli contemplino in pace lo scempio che hanno fatto tra le nazioni cristiane?
Pensate che il loro trionfo sarà oggetto di dolore inconsolabile per tutte le generazioni e la vergogna eterna per la generazione che l'ha sofferta. Sì, il Dio vivente mi ha incaricato di annunciare che punirà coloro che non lo hanno difeso dai suoi nemici.
Prendete le armi dunque! Che una santa collera vi spinga a combattere e che il mondo cristiano ascolti le parole del profeta: “Guai a chi non insanguina la sua spada!”
Se il Signore vi chiama a sua difesa, voi non dovete credere che la sua mano è diventata meno potente: dipende solo da Lui inviare dodici legioni di angeli, dire solamente una parola ed i suoi nemici cadranno nella polvere; ma Dio ha visto i figli dell'uomo e vuole aprire loro la strada alla sua misericordia; la sua bontà ha fatto giungere per voi il giorno del perdono.
E' voi che ha scelto per essere strumenti della sua vendetta, è a voi solo che vuole demandare la distruzione dei suoi nemici, il trionfo della sua giustizia. Sì, il Dio Onnipotente vi chiama per espiare i vostro peccati, difendendo la sua gloria e il suo nome.
Guerrieri cristiani, eccovi la lotta degna di voi, le battaglie la cui la vittoria vi porterà la benedizione della terra e del cielo, dove la morte sarà per voi come un altro trionfo.
Cavalieri illustri, ricordate l'esempio dei vostri padri che conquistarono Gerusalemme e il cui nome è scritto nel libro della vita. Prendere la croce; la croce è una piccola cosa in sé, ma se la portate con devozione, varrà la conquista del regno di Dio”
.

Tutti i baroni e cavalieri applaudirono all'eloquenza dell'Abate di Chiaravalle e si convinsero che era l'interprete della volontà divina. Luigi VII, profondamente commosso dalle parole che aveva sentito, in presenza di tutto il popolo si gettò ai piedi di San Bernardo e gli chiese la croce. Poi lui stesso parlò ai fedeli, esortandoli a seguire il suo esempio.

Nel suo discorso invocò, a nome dei cristiani d'Oriente, il generoso sostegno della nazione della quale egli era il Re; di quella Francia che era stata costantemente il terrore dei suoi nemici. Al suo discorso tutto il pubblico si commosse e la pietà toccante del monarca persuase anche quelli che l'eloquenza di S. Bernardo non aveva convinto; la collina sulla quale erano tutti risuonò delle parole: “Dio lo vuole, Dio lo vuole! La croce, la croce!”


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