1187: l'avanzata di Saladino
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1187: l'assedio di Tiro

Mentre in Europa si predicava la Crociata, in Palestina Saladino continuava ad ottenere vittorie. Il 10 luglio 1187 San Giovanni d'Acri ed il 2 ottobre 1187 Gerusalemme si erano arrese a Saladino, gettando tutti i cristiani nello sconforto e nella disperazione. Ai Crociati rimaneva solo il controllo di Tripoli, Antiochia e Tiro.


Corrado del Monferrato arriva a Tiro

Tuttavia la città di Tiro riuscì a bloccare l'avanzata del nuovo vincitore d'Oriente. Saladino aveva tentato di attaccare la città già due volte, ma tutti i suoi abitanti avevano giurato di morire piuttosto che arrendersi ai musulmani; autore della resistenza era stato Corrado del Monferrato, giunto da poco nella città e sembrava essere l'inviato del cielo per salvarla.

Il nome del Marchese Corrado del Monferrato era già famoso in Occidente e il rumore delle sue imprese lo aveva preceduto in Asia. Già nella sua prima giovinezza si era distinto nella guerra contro l'Imperatore di Germania; poi il desiderio di gloria e di avventura lo avevano spinto a Costantinopoli, dove aveva schiacciato una insurrezione che minacciava il trono imperiale ed aveva ucciso in battaglia il capo dei ribelli.

L'Imperatore Bizantino Isacco I Angelo lo aveva premiato dandogli in moglie sua sorella Teodora ed il titolo di Cesare, ma il suo carattere irrequieto non gli permise di godere a lungo la sua fortuna perché, scosso dal rumore della guerra santa, aveva abbandonato l'Impero Bizantino per correre in Palestina.

Il 13 luglio 1187, pochi giorni dopo la battaglia di San Giovanni d'Acri, una nave con a bordo Corrado del Monferrato entrò nel porto di San Giovanni d'Acri. Stupito di vedere la città in mano ai musulmani, egli riuscì a sfuggire alle galere egiziane ed approdare a Tiro mentre era assediata e già aveva nominato i suoi rappresentanti per pattuire la resa con Saladino.


Corrado del Monferrato (dipinto di François Edouard Picot)

L'arrivo di Corrado diede nuovo coraggio agli abitanti; il Principe, che gli autori arabi chiamavano “il più famelico dei lupi del cristianesimo ed il più astuto tra tutti i cani della fede del Messia”, si mise al comando della città di Tiro e fece allargare il fossato e riparare le fortificazioni.

Gli abitanti di Tiro, attaccati da terra e da mare, improvvisamente divennero invincibili guerrieri, pronti a combattere sotto la sua guida contro gli eserciti e le flotte dei Turchi; così che quando verso la metà del 1188 dall'Europa arrivarono a Tiro nuovi rinforzi, Saladino fu costretto a negoziare la resa della città con un trattato.

Il vecchio Marchese del Monferrato, padre di Corrado, il quale aveva lasciato il suo pacifico Stato per visitare la Terra Santa, aveva partecipato alla battaglia di San Giovanni d'Acri. Era stato preso prigioniero dai musulmani ed aspettava nel carcere di Damasco che i suoi figli potessero comprare la sua libertà.

Saladino offrì a Corrado la libertà di suo padre e ricchi possedimenti in Siria, se avesse aperto le porte di Tiro; allo stesso tempo minacciò di mettere il vecchio Marchese del Monferrato davanti alla schiera dei musulmani che assediavano Tiro e di esporlo così alle frecce degli assediati.

Corrado rispose fiero che disprezzava le offerte degli infedeli e che la vita di suo padre valeva meno della causa dei cristiani. Aggiunse che nulla avrebbe fermato i suoi colpi e che, se i musulmani erano così barbari da uccidere un vecchio, lui si sarebbe potuto vantare di aver avuto un padre che aveva ottenuto la gloria dei martiri.

Dopo questa risposta, i soldati di Saladino ripresero i loro attacchi, ma gli assediati si difesero con furia. Gli Ospitalieri ed i Templari, i più valorosi guerrieri che erano ancora in Palestina, erano tra i difensori delle mura di Tiro.


il cavaliere dalle armi verdi

Tra i Crociati che si distinsero per il loro valore, c'era un nobile spagnolo, conosciuto come il “cavaliere dalle armi verdi”. Da solo, dicono le vecchie cronache, respinse e disperse le schiere dei nemici e, combattendo più volte in singolar tenzone, abbatté i più coraggiosi tra i musulmani, guadagnandosi l'ammirazione di Saladino per il suo coraggio e le sue prodezze.

In città ogni cittadino divenne soldato, gli stessi fanciulli si erano armati, le donne incoraggiavano i guerrieri con la loro presenza e le loro parole. Intanto, sia in mare che sui bastioni, si combatteva continuamente.

Saladino cercò nuovamente di negoziare la resa della città: offrì nuovamente a Corrado la libertà di suo padre e, tra le altre cose, promise che avrebbe rilasciato anche il Re di Gerusalemme Guido di Lusignano, che egli aveva catturato ad Hattin; ma anche questa volta Corrado del Monferrato non accettò l'offerta di Saladino.

Il Sultano alla fine si stancò del lungo e inutile assedio: aveva assaltato la città due volte senza riuscire a prenderla, così decise di togliere l'assedio per andare ad attaccare Tripoli.


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