1198: la predicazione della Crociata
(pagina 2 di 2)

In queste lettere scritte all'Imperatore Isacco II Angelo, il Papa parlava da sovrano arbitro dei monarchi dell'Oriente e dell'Occidente, ponendosi al di sopra delle nazioni e dei regni; ma queste alte pretese di Innocenzo III e l'alterigia con cui le palesava, nocquero all'effetto delle sue esortazioni e indebolirono lo zelo dei Principi cristiani che voleva stimolare alla Crociata.


l'Imperatore Isacco II Angelo

I Principi e i Vescovi del Sacro Romano Impero erano indecisi se eleggere come Imperatore Ottone IV di Brunswick oppure Filippo di Svevia; da ciò tutto l'Impero era in tumulto e così nessun tedesco prese la Croce.

Il Cardinale Pietro Capuano riuscì a rappacificare Riccardo cuor di leone e Filippo Augusto, così che Riccardo promise di allestire un'armata e radunare un esercito per ritornare in Palestina. Bandì un grande torneo nel quale esortò i cavalieri ed i baroni a volerlo seguire in Oriente, ma nessuno accettò.

Poco dopo ricominciò la guerra in tra Inghilterra e Francia. Durante l'assedio di Châlus, Riccardo cuor di leone venne colpito da una freccia e qualche giorno più tardi morì per la ferita che si era infettata.

Filippo Augusto aveva ripudiato sua moglie Ingeburge, sorella del Re di Danimarca ed aveva sposato Agnese di Merania. II Sommo Pontefice che, nella lettera diretta ai fedeli, aveva fatto gravi censure dei Principi che si dedicavano ad amori illegittimi, comandò subito a Filippo Augusto di riprendere Ingeburga e, perché il Re gli obbedisse, proibì che nel regno di Francia fossero effettuate le cerimonie religiose e che tutte le chiese venissero chiuse.

Sebbene i Crociati fossero esenti dal divieto di entrare in chiesa, la maggior parte dei Francesi subì con dispiacere un tale divieto, anse se Filippo Augusto, sdegnato verso il Papa, non mostrò nessuna cura della religione.

1199: la predicazione di Folco di Neuilly

Però in Francia c'era Folco, il parroco di Neuilly-sur-Marne, il quale aveva un forte seguito tra i suoi fedeli. Folco, in gioventù si era dedicato ad ogni malfare, ma giunto alla vecchiaia si era converto e fatto penitenza dei suoi peccati.

Non contento di essere ritornato al servizio di Cristo, voleva convertire anche tutti i peccatori; così si era messo a percorrere ogni provincia, invitando la gente a fare penitenza e disprezzare le cose terrene.


Folco di Neuilly

Nelle sue prime predicazioni, chi lo ascoltava e conosceva il suo passato non faceva che ridere del nuovo missionario, ma egli insisteva senza preoccuparsi ed alla fine vinse ogni diffidenza. I Vescovi cominciarono a chiamarlo perché predicasse nelle loro diocesi; ovunque veniva accolto con tutti gli onori ed il popolo e il clero gli correvano incontro come se fosse un messo di Dio.

Folco, sia nel vestire che nel vivere, non si allontanava in nulla dalle usanze comuni; andava a cavallo e mangiava tutto quello che gli capitava. Predicava qualche volta nelle chiese e più spesso sulle pubbliche piazze e talvolta interveniva nelle assemblee dei baroni e dei cavalieri. La sua eloquenza era semplice e naturale e non imbellettava il suo discorso con vane sottigliezze scolastiche: le sue parole non erano ornate delle erudizioni allora in grande uso, ma apparivano più persuadenti ed aprivano meglio la via del cuore. I più dotti predicatori divennero suoi discepoli e dicevano che lo Spirito Santo parlasse per mezzo della sua bocca.

Innocenzo III, visto che aveva scomunicato il Re di Francia, pensò avvalersi di Folco perché riconducesse il Re alla sottomissione della Santa Sede; perciò dette al nuovo predicatore la stessa missione che cinquanta anni addietro era stata affidata a San Bernardo di Chiaravalle.

Folco, andato al Capitolo Generale dell'Ordine Cistercense, vi prese solennemente la croce e dette inizio al nuovo incarico. Subito si risvegliò lo zelo per la Crociata; le genti accorrevano da tutte le città e da tutte le provincie per ascoltare il predicatore e tutti quelli che potevano armarsi, presero la croce.

Folco si associò ad altri famosi oratori, tra i quali meritano di essere ricordati Martin Litz, un monaco cistercense che predicò la crociata nella diocesi di Basilea e sulle rive del Reno; Herloin, un monaco di Saint-Denis che andò a predicare nelle campagne della Bretagna e del Basso Poitou; l'Abate Eustachio di Flay, che per due volte attraversò il mare per andare a predicare in Inghilterra.


Folco di Neuilly
al Capitolo Generale dell'Ordine Cistercense

Questi oratori, sebbene non tutti di pari eloquenza, dovendo trattare un unico argomento, ottenevano i medesimi effetti. Le calamità di Gerusalemme ed il sepolcro di Cristo nelle mani degli Infedeli erano argomenti molto patetici per quei tempi. I popoli aderivano facilmente alla Crociata, ma senza il concorso dei Principi ogni sforzo era vano.

Non appena venne bandito in Champagne (il 28 novembre 1199) un grande torneo al quale dovevano intervenire i più valorosi guerrieri di Francia, di Germania e delle Fiandre, Folco corse subito al castello di Ecry-sur-Aisne, ove dovevano convenire i cavalieri.

Quando vi furono tutti, Folco cominciò a parlare delle afflizioni di Gerusalemme e improvvisamente tutti dimenticarono le giostre ed i tornei e fecero giuramento di combattere gli infedeli; così che, da una festa guerriera che la Chiesa severamente proibiva, si videro venire fuori i difensori della croce.


LA STORIA DELLE CROCIATE LE CROCIATE DEL NORD LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO I CAVALIERI DI SAN LAZZARO I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI I CAVALIERI TEUTONICI I CAVALIERI DI SAN TOMMASO I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA I FRATELLI DI DOBRZYN L'ORDINE DI SANTIAGO L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA L'ORDINE DI MONTESA L'ORDINE DEL CRISTO L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS