1210: la situazione in Europa

1210: la Crociata contro gli Albigesi

Intanto in Europa di giorno in giorno nascevano nuove eresie; la più pericolosa era quella che promulgava la setta degli Albigesi. Costoro ritenevano che Lucifero, essendosi ribellato a Dio, era stato cacciato dal cielo e fu lui a creare la terra per stabilirvi il suo regno e che Dio, per ristabilirvi l'ordine, creò suo figlio Gesù Cristo, il quale doveva essere il genio del bene contrapposto a Lucifero, genio del male.


l'assedio di Avignone

A quel tempo la maggior parte dei cristiani chiedeva che si riformasse la scorretta vita del Clero e l'avversione di costoro verso i Dottori della Chiesa, li spinse ad odiare non solo l'autorità che avevano ricevuto da Dio, ma anche la dottrina che questi insegnavano.

Nella setta degli Albigesi si distinguevano i Valdesi i quali professavano l'ozio e la povertà e disprezzavano il clero, accusandolo di vivere nel lusso e nella mollezza; c'erano poi gli Apostolici, che si vantavano di essere il solo corpo mistico di Gesù Cristo; vi erano ancora i Popelicani, che disdegnavano l'eucarestia, il matrimonio e gli altri sacramenti; ancora gli Aymeristi, i cui capi predicavano la futura introduzione del culto puramente spirituale e negavano l'esistenza dell'inferno e del paradiso, asserendo che il peccato avesse in sé stesso la sua punizione come la virtù avesse in sé stessa la sua ricompensa.


donne torturate dai Crociati di Simone de Monfort

Siccome la maggior parte di questi eretici dimostravano un grande disprezzo per l'autorità della Chiesa, tutti quelli che volevano scuotere il giogo delle leggi divine entrarono nella setta degli innovatori, che volentieri li accettavano. Così che i Riformatori del XIII secolo, sebbene osservassero l'austerità di costumi, accettavano fra loro anche uomini corrotti e licenziosi che vilipendevano ogni autorità, ma questo nocque molto a quelle nuove dottrine e fornì ai loro nemici un ottimo argomento per combatterle.

Le nuove eresie erano state condannate da diversi Concili ma, essendo stata adoperata la violenza delle armi per far eseguire le decisioni della Chiesa, la persecuzione non fece altro effetto che inasprire gli animi e renderli più ostinati nel loro errore.

Missionari e legati pontifici furono spediti in Linguadoca a convertire i ribelli dalla Chiesa Romana, ma le loro prediche non ebbero alcun risultato, così che il Pontefice decise di recuperare gli eretici con la violenza delle armi.

Esecutori della decisione pontificia furono Simone de Monfort, il Duca di Borgogna e il Duca di Nevres e si mossero anche molti altri signori e baroni a concorrere a questa nuova Crociata, tutti allettati dalle indulgenze che si potevano guadagnare più comodamente in Europa che in Palestina.

1212: la battaglia di Las Navas de Tolosa

Intanto il Re di Castiglia, in lotta contro i Mori, chiese soccorso ai Francesi e al Pontefice, il quale scrisse a tutti i vescovi della Francia affinché esortassero i fedeli a concorrere alla giornata campale che si doveva combattere tra Spagnoli e Mori. Il Pontefice prometteva a chi fosse andato in Spagna le medesime indulgenze che si conferivano ai Crociati.


la battaglia di Las Navas di Tolosa

Gli Arcivescovi di Narbonne e di Bordeaux, il Vescovo di Nantes e un gran numero di signori francesi, valicarono i Pirenei con 10.000 uomini a cavallo, ognuno con il suo scudiero e sergente d'armi. L'esercito cristiano trovò i Mori nelle pianure di Las Navas di Tolosa ed ebbe la vittoria.


la battaglia di Las Navas de Tolosa
(dipinto di Horace Vernet)

Avuta la notizia della giornata di Tolosa, il Sommo Pontefice rese grazie a Dio per aver disperso i suoi nemici e lo supplicò che volesse liberare i Cristiani di Siria come aveva liberato i Cristiani di Spagna. Per cui esortò ferventemente i popoli d'Europa, i quali, implicati nelle guerre civili e religiose da lui medesimo comandate, non poterono dargli ascolto.

1212: la Crociata dei fanciulli

Queste continue concitazioni degli animi partorirono un mostro mai più immaginato in nessuna età e religione. 50.000 fanciulli della Francia e della Germania fuggiti dalle case paterne, si riunirono e, scorrendo per città e campagne, cantavano queste parole: “Signore Gesù, rendici la tua santa croce”.

Quando veniva chiesto loro dove andassero e che volessero fare, rispondevano: “Andiamo a Gerusalemme a liberare il Santo Sepolcro”.

Non c'era però nulla di fanciullesco in questa nuova Crociata, ma era stata predicata e promossa da alcuni ecclesiastici ed il popolo vi riconosceva l'ispirazione celeste, credendo che Gesù Cristo, per dimostrare il suo potere divino e confondere l'orgoglio dei più insigni capitani e potenti della terra, avesse chiamato in sua difesa dei semplici e timidi ragazzini.

Un grosso gruppo della milizia dei fanciulli valicò le Alpi per andare a raggiungere i porti italiani, mentre quelli delle provincie di Francia andarono al porto di Marsiglia. I fanciulli credevano in una miracolosa rivelazione per la quale era certo che in quell'anno ci sarebbe stata una tale siccità che il sole avrebbe prosciugato le acque del mare, per cui, camminando nel letto del Mediterraneo, avrebbero potuto sicuramente raggiungere la Siria.

Alcuni dei fanciulli Crociati lungo la strada perirono di caldo, di fame, di sete e sfiniti dalla stanchezza; alcuni altri ritornarono alle loro case dicendo che non sapevano per quale ragione fossero partiti. Gli altri, raggiunti i porti e vedendo che il mare non si era prosciugato, si imbarcarono, ma molti naufragarono o furono presi e venduti ai musulmani.

Quelli poi che giunsero a San Giovanni d'Acri furono accolti con risa e sdegno; i Cristiani di Siria dicevano che l'Occidente era impazzito, o divenuto un bestiale schernitore, mandando da loro, che erano in estrema difficoltà, dei bambini invece che uomini che potessero soccorrerli.


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