l'Europa tra il 1229 ed il 1235
(pagina 1 di 2)

1229: la guerra tra il Papa e l'Imperatore

Frattanto all'Imperatore giungevano frequenti lettere dall'Europa, per le quali decise di ritornare alla difesa dei suoi Stati. Un esercito pontificio era entrato nel regno di Napoli. I soldati pontifici portavano una chiave sopra i loro abiti per mostrare a tutti che combattevano al servizio di San Pietro; i capitani dell'esercito pontificio erano Giovanni di Brienne e due siciliani ribelli di Federico II.


il Papa Gregorio IX

Una volta che l'Imperatore era salpato da San Giovanni d'Acri, tra i Cristiani di Palestina scomparve il timore delle sue armi e si fecero pubbliche feste per la sua partita. I Templari lo accusavano calunniosamente di aver dato le città cristiane al Sultano del Cairo; ma l'astio nei suoi confronti ed altri loschi fini dei Templari giustificavano sufficientemente l'Imperatore da così turpi accuse.


Sigillo di Federico II

Occorre però dire che egli non era andato al recupero di Gerusalemme per spirito di religione, ma solo per dimostrare che erano false le predizioni del Pontefice, così da screditarlo presso i popoli d'Occidente. Infatti, avendo mosso le sue critiche contro Papa Gregorio IX dalla Città Santa, quasi che non vi fosse andato per altro motivo, non fece alcuna cosa per assicurarsi il possesso del regno acquisito, ma lasciò tutto come prima in balia dei musulmani.

Dopo la conclusione del trattato, il Sultano d'Egitto si era impadronito di Damasco e la Palestina rimaneva quasi tutta a sua disposizione e di questo Federico II non si era dato alcun pensiero.

Ritornato in Italia, Federico II dovette combattere un'altra guerra, poiché il Pontefice non solo aveva inviato le sue genti per assaltare i suoi Stati, ma gli aveva anche scagliato contro le repubbliche lombarde.

Inoltre Giovanni di Brienne, privato del Regno di Gerusalemme, ora ricopriva importanti mansioni di comando nelle terre del papato. Alla testa delle truppe pontificie era penetrato in Puglia per annettere al papato la parte continentale del Regno di Sicilia.

Ma la presenza di Federico II aveva risvegliato il coraggio dei suoi sudditi che gli erano rimasti fedeli malgrado le lusinghe, le minacce e le violenze subite. Una volta tornato in Italia, Federico II assaltò e sconfisse più volte i suoi nemici; l'esercito pontificio fu disperso e fuggì precipitosamente dalle città e dalle provincie che aveva occupato.

1230: la pace di San Germano

Il Papa, infuriato per queste perdite, avventò contro Federico II le ultime folgori della sua ecclesiastica potestà, dichiarando scomunicati tutti quelli che mantenevano il commercio con l'Imperatore, che sedevano alla sua mensa, che assistevano ai suoi consigli, che celebravano i divini offici in sua presenza e che gli davano segno di fedeltà o di rispetto.

Conclusasi con la piena vittoria di Federico II la guerra organizzata da Papa Gregorio IX con l'intento di porre sotto il controllo diretto della Santa Sede il Regno di Sicilia e riconquistati i territori che gli erano stati sottratti, Federico II intendeva ora trovare un'intesa con il Pontefice.

Era sua intenzione chiudere il conflitto con Gregorio IX e ottenere l'annullamento della scomunica lanciata dal Pontefice nel 1227. Non altrettanto favorevole ad un accordo era invece Gregorio IX, consapevole che questo avrebbe significato sconfessare le sue scelte.

Raggiunta a fatica con l'intervento del Gran Maestro dell'Ordine Teutonico Hermann von Salza una tregua d'armi, si aprirono i negoziati per la pace. Nella primavera del 1230 le trattative si trovavano in fase di stallo, ma poi, grazie anche all'intervento di numerosi esponenti del collegio cardinalizio che pressavano il Papa affinché scendesse a un accordo con l'Imperatore, gli inviati imperiali ottennero il consenso alle trattative di pace, che si svolsero a San Germano nel luglio del 1230.

Gregorio IX acconsentì a sciogliere dalla scomunica l'Imperatore a patto che questi si impegnasse a esentare il clero siciliano dalla giurisdizione secolare; a non imporre il pagamento delle imposte a chiese, monasteri, conventi e in generale agli ecclesiastici del Regno di Sicilia; a restituire tutti i beni sottratti a coloro che avevano preso le parti del Pontefice e in particolare a reintegrare i Templari e gli Ospitalieri nel possesso dei beni confiscati loro dopo la Crociata; a garantire l'impunità ai partigiani del Papa nel Regno di Sicilia, in Germania, in Lombardia e in Toscana; a rinunciare ai propri diritti nell'elezione dei Vescovi; a non invadere le altre terre della Chiesa.

Il 19 luglio Federico II scrisse a Gregorio IX di accettare le condizioni di pace e quattro giorni dopo, il 23 luglio, fu siglato l'accordo. Il giorno seguente i legati pontifici sciolsero dall'interdizione le terre del Regno. Il 28 agosto poi, a Ceprano, gli accordi furono perfezionati e Federico II fu pubblicamente e solennemente prosciolto dalla scomunica. Quattro giorni dopo, il 1° settembre, l'Imperatore si recò ad Anagni, dove incontrò Gregorio IX e si riconciliò con lui.

Dopo vari mesi di trattative, quindi era stata finalmente conclusa una pace desiderata da tutto il mondo cristiano; ma fu una pace più di apparenza che di effetto, procurata da un reciproco timore e non senza che le cause delle rivalità e dell'odio fossero tolte.

Continuavano ad esistere, non solo in Europa ma anche in Oriente, due potenti fazioni: quella dei Ghibellini, favorevole all'Imperatore e quella dei Guelfi, favorevole al Pontefice.

Intanto gli Stati cristiani di Palestina erano rimasi senza difesa ed i musulmani del Giordano facevano liberamente le loro scorrerie fino a Gerusalemme.

Il Patriarca di Gerusalemme Geroldo di Losanna, i prelati, i baroni e il popolo di Terra Santa, trovandosi senza un Re, supplicavano invano il soccorso dei Principi d'Occidente, ma la frequenza di tali preghiere non faceva più breccia nei cuori dei Cristiani occidentali, e nessuno si moveva.


LA STORIA DELLE CROCIATE LE CROCIATE DEL NORD LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO I CAVALIERI DI SAN LAZZARO I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI I CAVALIERI TEUTONICI I CAVALIERI DI SAN TOMMASO I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA I FRATELLI DI DOBRZYN L'ORDINE DI SANTIAGO L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA L'ORDINE DI MONTESA L'ORDINE DEL CRISTO L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS