l'avvento di Qalawun
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1279: il Sultano Qalawun

Morto Baibars, a soli 19 anni ascese al trono suo figlio Al-Said Barakah; appena iniziò a governare, cercò di sostituire gli Emiri di suo padre con quelli a lui fedeli. Spedì quindi l'Emiro Qalawun un una campagna contro il Regno Armeno di Cilicia, ma questi capì che era una manovra per tenerlo lontano e ritornò al Cairo.

Al-Said Barakah si rifugiò nella cittadella del Cairo, da dove, il 18 agosto del 1279, fu costretto a ritirarsi nella fortezza del Kerak (nell'attuale Giordania), dove morì poco dopo.

Subentrò al trono suo fratello Salamish che aveva solo sette anni. L'Emiro Qalawun venne nominato come tutore e reggente del giovane Sultano. Qalawun approfittò della situazione, per arrestare tutti gli Emiri che avrebbero potuto opporsi a lui.

Poi, il 27 novembre 1279 convocò un centinaio di Emiri e spiegò loro che solo un uomo maturo poteva farsi carico del Sultanato. Gli Emiri votarono per le dimissioni di Salamish e nominarono Qalawun come nuovo Sultano

1281: la battaglia di Homs

Baibars era stato il più formidabile flagello dei cristiani d'Oriente; Qalawun avrebbe indubbiamente compiuto la loro rovina, sé non avesse dovuto far fronte ad altro formidabile nemico.

Appena Qalawun fu asceso sul trono d'Egitto, ricevette la notizia che i mongoli avevano di nuovo passato l'Eufrate e che avanzavano preceduti dalle genti del Re Demetrio II di Giorgia e del Re Leone III di Armenia.


Qalawun

Il nuovo Sultano corse in Siria col suo esercito. Il territorio di Homs fu teatro di una sanguinosa battaglia in cui i mamelucchi conseguirono una completa e decisiva vittoria.

In una battaglia campale i georgiani, gli armeni ed i mongoli misero in rotta il fianco sinistro dei mamelucchi e li dispersero, ma gli egiziani, guidati dal Sultano Qalawun in persona, distrussero il centro mongolo. Il Khan mongolo Möngke Temur fu ferito e fuggì, seguito dal suo disorganizzato esercito. Qalawun decise di non inseguire il nemico sconfitto, e gli ausiliari georgiani ed armeni riuscirono a ritirarsi.

Dopo tale vittoria dei musulmani, gli Stati Cristiani versavano in estremo spavento. Qalawun esaudì le preghiere del Conte di Tripoli e dei Cavalieri Templari ed Ospitalieri che gli chiesero la pace, ma mosse però l'esercito contro il Re Leone III di Armenia accusandolo di aver chiamato in Siria le armate dei mongoli.

Tutta l'Armenia fu attraversata e devastata dai mamelucchi e i tributi imposti con la tregua successiva alla guerra completarono la distruzione di quel territorio.


il Re Leone III d'Armenia

Con il trattato di pace, il Sultano del Cairo pretese che il Re di Armenia giurasse di obbedire alla legge della potenza mussulmana e, se non manteneva le promesse, si obbligava a fare trenta volte il pellegrinaggio a Gerusalemme, con i piedi nudi e con la testa scoperta.

Qalawun voleva punire anche il Re Demetrio II di Giorgia; ma fu trattenuto dagli ostacoli e dai pericoli della lontana spedizione. Il caso o il tradimento gli fornì però presto una facile occasione di vendicarsi: il Re della Giorgia, accompagnato da un solo dei suoi servitori andava in pellegrinaggio a Gerusalemme, quando cadde nelle mani dei mamelucchi che lo condussero al Cairo, dove il Sultano lo tenne in prigione.

1282: i Vespri siciliani

La Palestina riceveva di tanto in tanto alcuni soccorsi dall'Europa; ma tali soccorsi, non giungevano quasi mai a quando servivano. Il Re di Sicilia Carlo d'Angiò, che si era fatto proclamare Re di Gerusalemme, aveva spedito a San Giovanni d'Acri alcuni soldati ed il suo Balivo Ruggero di Sanseverino e si preparava a fare una spedizione in Siria; quando una rivoluzione gli fece improvvisamente interrompere i suoi progetti.

Il malcontento dei popoli nei suoi nuovi Stati e sopratutto in Sicilia, andava sempre crescendo. Il popolo era stato oppresso con le imposizioni per l'ultima Crociata e la pubblicazione di un'altra nuova Crociata vinse la loro pazienza.


i Vespri Siciliani (dipinto di Francesco Hayez)

I nemici di Carlo d'Angiò riconoscevano nella Croce dei pellegrini il segno delle violenze e delle rapine e dicevano che sotto quella sacra bandiera, il tiranno era solito spargere il sangue innocente. Si ricordavano ancora che la conquista di Napoli era stata fatta sotto i vessilli della Croce.

Finalmente fu dato il segnale della sollevazione, 8.000 francesi furono sterminati e i Vespri Siciliani, che posero la Sicilia sotto il dominio dei principi di Aragona, conclusero la fine di tutti i progetti di Carlo d'Angiò sull'Oriente.

1282: la diplomazia del Sultano

Qalawun, il Sultano del Cairo, tuttavia proseguiva con le sue imprese, ma gli mancava una armata per poter assediare le città Cristiane. Però, considerando gli insediamenti dei cristiani come una preda che non gli poteva sfuggire, aspettava pazientemente il momento favorevole e rinnovava i trattati di pace con i principati e le città che voleva distruggere.

Sebbene non avesse più nulla da temere né dai mongoli, né dai cristiani, concluse una nuova tregua con i cristiani di San Giovanni d'Acri. Con questo trattato i cristiani erano obbligati, qualora qualche principe d'Occidente stesse per fare una spedizione in Asia, ad avvisare il Sultano dell'arrivo dell'esercito cristiano.

Oltre a ciò, il Sultano del Cairo, non accontentandosi degli avvisi che promettevano di dargli i cristiani di Siria, spediva frequenti ambascerie in Europa, mentre molti agenti che teneva in ogni luogo lo informavano regolarmente di tutto ciò che si preparava contro di lui alla corte di Roma e nei consigli dei principi cristiani.

Un'ambasceria del Cairo rimase per tre anni alla corte di Siviglia, dove era trattata con grande distinzione. I Principi e gli Stati che avevano qualche interesse in Oriente, non solo facevano alleanze senza scrupoli col Sultano di Egitto, ma promettevano anche di dichiararsi nemici di tutte le potenze Cristiane, qualora avessero mosso guerra al Sultano.

Alla fine non vi era alcuna città marittima sulle coste del Mediterraneo che non si mostrasse disposta a preferire delle buone relazioni con l'Oriente ed i vantaggi del suo commercio, piuttosto che la liberazione dei Santi Luoghi

1284: la perdita delle fortezze cristiane

Tutti questi trattati, dettati ora dal timore ed ora dalla ambizione o dall'avarizia, mettevano sempre nuovi ostacoli fra i cristiani d'Oriente e quelli di Occidente, inoltre non trattenevano il Sultano del Cairo, che trovava sempre qualche pretesto per infrangerli, quando la guerra gli prometteva maggiori vantaggi della pace.

Ciò accadde per la fortezza di Qala'at Marqab, situata fra Tortosa e Tripoli. I Cavalieri Ospitalieri, ai quali apparteneva quel castello, furono accusati di fare scorrerie sulle terre dei musulmani. Questa accusa, che in effetti non era senza fondamento, fu presto seguita dall'assedio della fortezza.


la fortezza di Qala'at Marqab

Qala'at Marqab era come una città posta sopra una montagna: le vette delle torri che eccedevano per altezza quelle di Palmira erano accessibili solo alle aquile del Libano.

Nonostante le difficoltà del luogo, i musulmani riuscirono a porvi le loro macchine e cominciarono l'assedio; nei primi giorni di aprile i minatori scavarono sotto le mura e le torri. Dopo aver fatto una breccia alle mura, dettero l'assalto; ma gli assediati respinsero i musulmani i quali, dopo vari assalti rinnovati con impeto, cominciarono a perdersi d'animo; nondimeno il Dio di Maometto, (dicono gli scrittori arabi) “mandò i suoi angeli mocarrabini e le celesti milizie in soccorso dell'Islamismo”.

Il cunicolo scavato sotto le mura fu spinto fino all'interno del castello; la guarnigione cristiana riconobbe che non vi era più scampo e propose la resa; così lo stendardo del Profeta fu piantato sulle mura della fortezza.


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