Conseguenze della Crociata

La Crociata contro i Vendi ottenne risultati contrastanti. Mentre i Sassoni hanno affermarono il loro possesso di Wagria e Polabia, Niklot mantennero il controllo del territorio Obodrite ad est di Lubecca. I Sassoni ricevettero anche un tributo da Niklot, che permise la colonizzazione del Vescovado di Havelberg e liberato alcuni prigionieri danesi. Tuttavia, i vari leader cristiani considerarono le loro controparti con sospetto e si accusarono vicendevolmente di sabotare le campagne.


morte di Niklot

Secondo Bernardo di Chiaravalle, l'obiettivo della Crociata era quello di combattere gli slavi pagani “fino al momento in cui, con l'aiuto di Dio, essi devono essere o convertiti o cancellati”. Tuttavia la Crociata non riuscė ad ottenere la conversione della maggior parte degli Slavi. I Sassoni conseguirono a Dobin delle conversioni in gran parte simboliche, visto che gli slavi tornarono alle loro credenze pagane una volta che gli eserciti cristiani si dispersero; Alberto di Pomerania disse: “Se fossero venuti per rafforzare la fede cristiana ... avrebbero dovuto farlo con la predicazione, non con le armi”.


Alberto l'Orso

Le campagne del Mecclenburgo e della Pomerania centrale furono saccheggiate e spopolate, con grande spargimento di sangue, soprattutto da parte delle truppe di Enrico il Leone. Della Crociata di Enrico il Leone, lo storico sassone Helmold di Bosau scrisse che: “non vi era alcuna menzione del cristianesimo, ma solo di soldi”.

Dopo la crociata contro i Vendi, Alberto l'Orso fu in grado di ristabilire la Marca di Brandeburgo, approssimativamente il territorio della ex Marca del Nord, che dal 983 era stata controllata dalle tribų degli Evelli e dei Veleti, e per espanderla. Venne istituito di nuovo il Vescovado di Havelberg per cristianizzare Venedi.

Nel 1164, nella battaglia di Verchen il duca sassone Enrico il Leone sconfisse i duchi di Pomerania ed i ribelli Obodriti. I ducati Pomeraniani di Demmin e di Stettino, come pure il territorio Obodrita, divennero un feudo sassone che divenne noto come Meclemburgo, prendendo il nome dal suo borgo principale.


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