Tentativi pacifici di Cristianizzazione
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Nel XII secolo le terre sulle rive orientali del Mar Baltico, ora note come Estonia, Lettonia e Lituania, erano abitate esclusivamente da popolazioni estranee ai vicini popoli germanici (a ovest e nord-ovest) e slavi (a est ed a sud). Al nord vivevano popoli ugro-finnici, soprattutto i Finlandesi e gli Estoni; nelle zone meridionali vivevano gli antenati degli attuali Lettoni e Lituani.


le terre del Baltico ancora pagane

La loro civiltà si era sviluppata integrando le nuove tecniche di agricoltura e artigianato. Ciononostante, verso l'XI secolo i Variaghi (vichinghi svedesi) penetrarono nell'ovest del territorio e iniziarono a colonizzare la costa. In seguito, all'inizio dell'XI secolo, i russi guidati da Jaroslav I di Kiev, fondano una cittadella sul sito dell'attuale Tartu.

Allo stesso tempo vi era stata una migrazione verso est di contadini tedeschi e di cavalieri; nella maggior parte dei casi questo accadde su invito dei sovrani slavi, ma anche per il desiderio espansionistico dei singoli nobili tedeschi. Questi due movimenti, le Crociate e l'espansione tedesca verso est, coincisero nella nascita delle Crociate di Livonia.


alcuni nobili Livoni

La Livonia rappresentava un collegamento vitale per il traffico commerciale. Essa possedeva tre assi orientati verso la strada per Bisanzio: i fiumi Parnu e Emajogi che conducevano verso Pskov; il sistema fluviale del nord-ovest della Rus'; il Golfo di Finlandia, che permetteva l'accesso a Novgorod. Vicino a queste tre vie si trovavano alcune città mercantili, come l'estone Lyndanisse, sede di mercanti tedeschi, svedesi e russi.

Queste terre erano oramai gli ultimi angoli dell'Europa occidentale che non erano stati ancora cristianizzati. Per molti secoli nessuno aveva tentato di catechizzare queste popolazioni pagane, così che nel XII secolo i popoli che abitavano queste terre formavano un cuneo pagano tra i sempre più potenti cristiani ortodossi ad est e cristiani cattolici ad ovest. Uno dei principali motivi per cui questi pagani non erano stati ancora convertiti in modo efficace era dovuto alla differenza di credo tra i cattolici e gli ortodossi.

Durante un periodo di oltre 150 anni che avevano preceduto l'arrivo dei Crociati tedeschi nella regione, l'Estonia era stata attaccata tredici volte dai principati russi, dalla Danimarca e dalla Svezia. Da parte loro gli Estoni effettuavano delle incursioni in Danimarca ed in Svezia.


Le attività dei Monaci Cistercensi

Il cristianesimo era giunto nell'odierna Lettonia, già nel IX secolo con gli svedesi, e nell'XI con i Danesi. Furono i mercanti tedeschi che, nella seconda metà del XII secolo, partendo da Visby, sull'isola di Gotland, raggiungevano le coste della Livonia per svolgere le loro attività lungo l'antica rotta commerciale dei Vichinghi che andava dal fiume Daugava verso Bisanzio, che posero le basi per le crociate del Nord. La costruzione da parte dei mercanti di Brema di uno scalo commerciale sulla foce del fiume Daugava fu il segno precursore delle Crociate del Nord e l'entrata dei Paesi Baltici nella storia europea.

I mercanti tedeschi avrebbero voluto accedere pacificamente ai mercati di Livonia, ma dovevano essere pronti a usare la forza per superare la diffidenza e la paura dei nativi.


Adalberto di Brema

Ci furono tentativi pacifici da parte dei cristiani cattolici per convertire gli Estoni, a partire dai missionari spediti da Adalberto, Arcivescovo di Brema nel 1045-1072. Tuttavia questi sforzi di pace ebbero un successo limitato.

I Cistercensi svolsero un'attività missionaria e “Crociata” insieme, nell'Europa Nord-orientale, soprattutto nelle province del Baltico. Là la predicazione costituiva solo una parte del compito da svolgere: la conversione delle tribù ostili e bellicose richiedeva una diplomazia intelligente, e talora anche un'abile conduzione militare.

I primi sforzi e tentativi in questa direzione furono assunti da Eskil, Vescovo di Lund (Svezia). Nel 1164, durante uno dei suoi soggiorni in Francia, nella cattedrale di Sens egli ordinò Stefano di Alvastra, un monaco cistercense, quale primo Arcivescovo di Upsala.


un mercato in Livonia

Poi, qualche tempo dopo, egli consacrò anche Fulco, un monaco cistercense francese, quale Vescovo dell'Estonia, che era ancora una regione pagana. Dietro richiesta di Fulco, il Papa Alessandro III indisse una crociata per soggiogare gli abitanti della Estonia, ma l'iniziativa non diede risultati durevoli. Dopo il 1180 il nome di Fulco scomparve dai registri ufficiali.


Il Vescovo Meinhard di Segeberg (1186-1196)

La missione dei Monaci Cistercensi ebbe maggiore successo in Livonia: essa venne guidata da un frate agostiniano dell' Holstein di nome Meinhard di Segeberg (1140 ca.-1196), che divenne il primo Vescovo della Livonia.


Meinhard di Segeberg

Nel 1180, in età già avanzata, Meinhard prese la decisione di andare da solo in missione in Livonia. Imbarcatosi come cappellano su una nave mercantile di Lubecca, che ora si muoveva lungo le vecchie rotte commerciali dei Vichinghi, sbarcò nel golfo di Riga alla foce del fiume Daugava (Duna) nell'attuale Lettonia e, con il permesso del principe russo Wladimir, Signore di Polotsk, predicò ai pagani del luogo.

Gli indigeni Livoni (Livi), che rendevano omaggio al Principato slavo orientale di Polotsk ed erano spesso attaccati dai loro vicini meridionali Semgalli, in un primo momento considerarono Meinhard di Segeberg come un utile alleato.


rovine della chiesa di Uxkull costruita da Meinhard

Meinhard nel 1184 costruì la prima chiesa ad Uxkull, sulla riva destra del fiume Daugava. Quando i Lituani fecero irruzione nella zona, gli indigeni fuggirono a nascondersi senza opporre resistenza.

Successivamente Meinhard si offrì di costruire due fortezze in pietra, in cambio i pagani della Livonia si sarebbero convertiti al cristianesimo ed avrebbero pagato le decime. Tuttavia, una volta che le fortezze furono completate, i pagani non solo rifiutarono di essere battezzati o rimborsarlo per le spese sopportate nella costruzione, ma gli impedirono anche di lasciare il paese, perché avevano paura che sarebbe tornato con un esercito.


ricostruzione della fortezza di Uxkull

Nel 1186 Meinhard informò del suo apostolato l'arcivescovo Hartwig II di Brema, che lo consacrò Vescovo di Livonia. Su preghiera di Hartwig, il Papa Clemente III, con una Breve del 25 settembre del 1188, riconobbe il Vescovado di Ikskile suffraganeo di Brema.

Ben presto i compiti della missione divennero sproporzionati alle forze di un uomo solo, e poiché Hartwig era stato scacciato dal suo paese, Meinhard si rivolse a Roma per aiuti. Il 27 aprile 1191 il Papa Celestino III permise all'“episcopus Livoniae gentis” di cercare aiuti in patria.

Frattanto l'iniziale fiducia dei Livoni si era mutata in una sempre maggiore diffidenza verso i tedeschi; Meinhard, venuto a trovarsi in gravi difficoltà, inviò a Roma in cerca di aiuti il suo collaboratore, il monaco cistercense Dietrich von Treiden.

Allora il Papa Celestino III concesse un'indulgenza a tutti coloro che fossero pronti a partire per una Crociata in difesa della Chiesa della Livonia.

Meinhard morì nel 1196, mentre attendeva questi aiuti profondamente amareggiato per il fallimento della sua opera. Le sue ossa furono traslate tra il 1380 e il 1390 nel Duomo di Riga.


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