La Campagna del 1223-1224


1223: la rivonta degli Estoni

La durata in Estonia del potere dei Cavalieri dell'Ordine dei Fratelli della Spada fu breve, visto che già nel 1223 gli Estoni iniziarono una rivolta, spazzando via il governo dell'Ordine. La notizia che la fortezza danese sull'isola si Saaremaa era stata catturata ed i danesi erano stato scacciati, si diffuse in tutta l'Estonia e spinse gli Estoni a ribellarsi ai conquistatori.

Il 29 gennaio 1223 gli Estoni della contea di Sakala attaccarono i Crociati tedeschi della roccaforte di Viljandi. Uccisero tutti i Fratelli della Spada, gli esattori, gli artigiani, i commercianti ed anche il castellano; i restanti tedeschi furono ammucchiati e legati.

Alcuni Estoni raggiunsero poi il castello di Lohavere, dove incitarono gli altri Estoni ad unirsi a loro. Successivamente catturarono il castellano di Jarva, e lo portarono alla roccaforte di Viljandi. Poi gli strapparono il cuore dal petto e, dopo averlo cotto sul fuoco, lo mangiarono ritualmente, con lo scopo di “diventare forti nella lotta contro i cristiani”.

Gli anziani Estoni di Viljandi inviarono messaggeri ad Otepaa e Tartu, invitando gli altri Estoni ad agire allo stesso modo. Le spade coperte del sangue dei Fratelli della Spada ed i cavalli catturati vennero inviati al popolo di Tartu.

Presto la ribellione si diffuse ad Otepaa e Tartu, che vennero liberate. Come a Sakala, i corpi dei nemici uccisi vennero lasciati sui campi “per cani e uccelli”.

In un breve periodo di tempo più di un terzo dei Fratelli della Spada erano stati uccisi. Dopo che i tedeschi erano stati assassinati, gli estoni inviarono i loro messaggeri in Russia, a trattare la pace e formare un'alleanza. Quindi i russi inviarono i loro guerrieri a Viljandi, Tartu e altre città Estoni.

I forti vennero rafforzati, vennero costruite le macchine d'assedio e la gente del posto imparò ad usare le balestre. Poi gli Estoni scambiarono i prigionieri con gli ostaggi in mano ai tedeschi. Tutte le roccaforti cristiane in Estonia, esclusa quella di Tallinn, caddero nelle mani degli Estoni, che uccisero tutti i loro difensori.

Gli Estoni delle Contee di Laanemaa, Harju, Jarva e Virumaa cominciarono di nuovo ad assediare Tallinn, ma senza successo. In quell'occasione i danesi riuscirono a battere gli Estoni che furono costretti a ritirarsi.

Nel marzo del 1223, i Fratelli della Spada, insieme a Livoni e Letgalli fecero irruzione nella Contea di Sakala. Circondarono i forti di Viljandi e Leole, ma non riuscirono a catturali. Allora saccheggiarono la contea di Nurmekund e si vendicarono per i tedeschi uccisi.

Nella primavera del 1223, gli Estoni organizzarono una più grande campagna nelle terre di Livonia e Letgallia. Diversi villaggi furono rasi al suolo, ma poi i Fratelli della Spada iniziarono ad attaccare gli aggressori. Venne combattuta una grande battaglia nei pressi del fiume Umera e, secondo Enrico di Livonia, gli Estoni combatterono valorosamente, ma alla fine furono battuti e costretti a ritirarsi. Alla fine dell'anno i Fratelli della Spada recuperarono la Contea di Sakala.


1223: il secondo assedio di Viljandi

Nel luglio del 1223 i Fratelli della Spada chiamarono i Letgalli ed i Livoni alla guerra. Venne organizzato un grande esercito che si mosse verso la contea estone di Sakala. Dal 1° al 15 agosto, l'esercito crociato assediò la fortezza di Viljandi, riuscendo a darle fuoco, nonostante il feroce lancio di pietre da parte dei difensori. Le malattie iniziarono a diffondersi tra i difensori e mancava anche l'acqua e, quindi, dovettero arrendersi.

Il forte fu saccheggiato e gli estoni, per restare in vita, accettarono il cristianesimo. Spaventati dagli eventi di Viljandi, gli estoni che si erano rifugiati nella fortezza di Leole, si arrese; così tutta la contea di Sakala finì nelle mani dei crociati.


1224: la conquista di Tharbata

Nel 1224 tutte le fortezze più grandi furono riconquistate dai Fratelli della Spada che a poco a poco erano riusciti ad estendere il loro dominio in quasi tutta l'Estonia. Faceva eccezione la fortezza di Tharbata, che era difesa da una guarnigione Estone e 200 mercenari russi. Il capo delle truppe russe era Vyachko, al quale la Repubblica di Novgorod aveva promesso la fortezza e le sue terre circostanti “che sarebbe riuscito a conquistare per se stesso”. Nel mese di agosto del 1224 la fortezza di Tharbata venne finalmente catturata dai Crociati e tutti i suoi difensori uccisi.


1224: la sconfitta di Harju, Virumaa e Jarva

Già alla fine del 1223 i Fratelli della Spada avevano fatto una campagna nella Contea Estone di Jarva. Durante i negoziati, gli anziani di Jarva avevano promesso di mantenere gli accordi precedentemente presi con i tedeschi.

All'inizio del 1224 venne organizzata una nuova campagna nelle contee di Harju e di Jarva, dove venne assediata la fortezza di Lohu, i cui difensori si arresero dopo due settimane.

Il forte venne prima saccheggiato e poi incendiato, ma ai difensori venne concesso di uscire. I prigionieri vennero consegnati ai danesi, riconoscendo così il dominio danese nella zona. Un piccolo gruppo di Fratelli della Spada assediò anche il vicino forte di Keava.

I Fratelli della Spada continuarono la loro campagna a Jarva, dove accettarono l'offerta di pace di Jarva e di Virumaa. Con quest'ultima campagna, rimaneva in Estonia solo il forte Tartu dove gli estoni potevano ancora tenere duro.


1224: la conquista di Tartu

Alla fine del 1223 la Repubblica di Novgorod inviò a Tartu, con 200 uomini, il Principe Vyachko di Koknese, come Governatore della Contea Estone di Ugandi. la Repubblica di Novgorod gli aveva promesso, oltre al governo della città di Tartu che riteneva una città russa (Yuryev) in quanto conquistata da Yaroslav nel 1030, anche il governo di tutte le Contee Estoni che avrebbe potuto conquistare.

In sostanza si trattava di un tentativo di creare un dominio russo in Estonia. Gli Estoni della Contea di Ugandi accettarono volentieri il dominio di Vyachko, perché sapevano che li avrebbe aiutati nella lotta contro i Fratelli della Spada. Inoltre i territori che si rifiutavano di pagare a Vyachko i tributi venivano regolarmente saccheggiati dai russi; infatti Le contee di Vaiga, Sakala, Virumaa e Jarva, che avevano invece rifiutato, dovettero subire gli attacchi di Vjachko.

Circa 1.000 Estoni favorevoli a Vjachko, arrivarono da tutta l'Estonia, si rifugiarono nel forte di Tartu, lo rinforzarono ed ammassarono i rifornimenti in attesa dell'arrivo di Vjachko nel Forte.

I tedeschi, naturalmente, non vedevano bene azioni come quelle di Vjachko, che aveva fatto il primo tentativo di prendere Tartu già nel mese di aprile del 1224. L'estate successiva, il Vescovo Albrecht von Buxthoeven personalmente inizio a condurre la campagna contro Vjachko. Chiamò a raccolta i suoi vassalli, i Fratelli della Spada, i mercanti, la gente di Riga, i Livoni ed i Letgalli a partecipare, mettendo quindi insieme un grande esercito.

Dopo una meticolosa preparazione i Crociati raggiunsero la roccaforte di Tartu il 15 agosto 1225, poi invitarono Vyachko ad abbandonare gli Estoni, ma egli rifiutò, contando sull'aiuto dalla Russia che gli era stato promesso.

L'assedio iniziò con la costruzione di catapulte grandi e piccole, che vennero utilizzate per gettare sassi e “ferro caldo” o “pentole di fuoco” nella roccaforte. Intanto i Crociati, coperti da tettoie mobili, scavavano in corrispondenza delle pareti del forte.

Poi i Fratelli della Spada costruirono un'alta torre mobile che venne gradualmente spostata verso la roccaforte; ammucchiarono sotto le mura grandi cataste di legna a cui diedero fuoco per incendiare la fortezza. Anche i difensori utilizzarono le loro catapulte, oltre a colpire i tedeschi con archi e balestre.

Di notte i combattimenti non si fermavano; alla fine, visto che l'assedio si dilungava, i Fratelli della Spada decisero di assaltare la fortezza. Dopo aspri combattimenti, questo le mura vennero sfondate.

Iniziò un bagno di sangue; quasi un migliaio gli Estoni, uomini e donne, furono uccisi, oltre a tutti i russi, compreso Vyachko. Secondo la Cronaca di Livonia, rimase in vita solo un vassallo di Suzdal, che venne mandato in Russia per raccontare quello che era successo a Tartu. Con la caduta di Tartu, l'intera Estonia continentale era stata conquistata dai Crociati; Solo l'isola di Saaremaa era l'unica Contea ancora libera.


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