Le Campagna del 1208-1212


1208: la conquista di Koknese

La guerra contro i pagani Letgalli lungo le rotte commerciali lungo il fiume Daugava iniziò con l'occupazione del Principato Ortodosso di Koknese (Kokenhusen).


il commercio lungo il fiume Daugava

Nonostante il fatto che tedeschi non avevano concorrenti nella conquista della terra di Livonia, ancora dovevano far fronte agli interessi russi. I Duchi Russi non avevano alcuna intenzione di annettersi le terre di Livonia, ma avevano bisogno che gli indigeni che vivevano lungo il fiume Daugava fossero loro fedeli, perché il fiume era una via d'acqua molto importante per il commercio con l'Ovest. Ma i mercanti tedeschi vedevano i russi come concorrenti per i loro interessi commerciali ed esortarono i Crociati a sottomettere le terre lungo il fiume Daugava.


Viescekis

In Letgallia, a 20 km da Aizkraukle, c'era il Principato Ortodosso di Koknese, governato da Viescekis e protetto dal Principe russo di Polotsk.

Non si sa se Viescekis era Letgallo o Russo. La Cronaca di Enrico di Livonia non ci dà la sua nazionalità, ma racconta che si era convertito al cristianesimo ortodosso russo ed aveva cambiato il suo nome in Vjacelsavs.


il castello di Koknese

Secondo i reperti archeologici, Koknese era abitata da Letgalli, Selonici e Krivici. Sempre la Cronaca di Enrico di Livonia chiama Koknese anche Castrum Ruthenicum (accampamento dei Ruteni); questo perché a Koknese c'era un presidio di coloni russi con il compito di proteggere Koknese come importante base commerciale russa.


russi al fiume Daugava

Il numero di russi a Koknese era abbastanza piccolo, ma venne comunque notato dai tedeschi, perché quando presero d'assalto il castello di Koknese cercarono di non ucciderli, temendo in un conflitto diplomatico con il vicino Ducato di Polotsk.

I Crociati catturarono Viescekis e lo portarono a Riga, ma lo liberarono subito per lasciarlo tornare a Koknenese come vassallo del Vescovo Albrecht von Buxthoeven. Con lui mandarono a Koknese anche dei muratori, per costruirvi un castello di pietra. Ma né Viescekis ne i commerciati russi residenti a Koknese erano pronti ad accettare i nuovi governanti ed attaccarono i tedeschi che erano impegnati a costruire il castello.

Alla notizia, il Vescovo Albrecht mise insieme un esercito di 300 uomini e partì verso Koknsee. All'arrivo dei Crociati i commercianti russi spaventati presero tutti i loro averi e, dopo aver dato alle fiamme il castello, fuggirono in fretta ed andarono a nascondersi nella foresta.

Nel 1209 Koknese entrò pienamente a far parte delle terre conquistate dai crociati e fu costruito un nuovo castello in pietra, in sostituzione del castello in legno dei Letgalli.


1208: la costruzione dei castelli


il castello di Wenden (Cesis)

Nel 1208 i governanti delle contee Letgalle di Satekle e Autine si arresero e stabilirono un'alleanza militare con i Fratelli della Spada, che iniziò la costruzione del castello di Wenden (Cesis).

Inoltre il Vescovo di Riga Albrecht von Buxthoeven ordinò la costruzione di un castello di pietra a Koknese, dove i fiumi Daugava e Perse si uniscono, per sostituire il castello di legno dei Letgalli.


1208: la conversione dei Letgalli

L'alleanza militare nel 1208 e successivamente la conversione dall'ortodossia alla fede cattolica romana dei Principati Letgalli di Talava, Satekle e Autine furono le uniche sottomissioni pacifiche delle tribù baltiche durante le Crociate del Nord. Talivaldis (Talivaldisus de Tolowa), Principe di Talava, divenne l'alleato più fedele dei Fratelli della Spada contro gli Estoni pagani e morì come martire cattolico nel 1215

Visto che i Fratelli della Spada dovevano consegnare i due terzi delle terre conquistate al Vescovo di Riga, potevano mantenere solo un terzo delle terre conquistate sotto la propria influenza. Ma ora che i Letgalli erano diventati alleati dei Fratelli della Spada, questi ultimi erano in grado di espandere il loro potere senza interferenze del Vescovo di Riga. I Letgalli, forti dell'alleanza con i Fratelli della Spada, poterono attaccare gli Estoni, perché ora avevano la possibilità di vendicarsi dei saccheggi commessi in passato dai loro vicini settentrionali.


1209: la Conquista di Jersika

La Crociata proseguì nel 1209 con un attacco al Principato Ortodosso Letgallo di Jersika (noto come Terra Lettia). La conquista di quasi tutta la Letgallia, con le roccaforti di Lielvarde, Koknese e Selpils fu di grande importanza per i Fratelli della Spada, ma il grande castello di Jersika era ancora libero dal loro dominio. Era fondamentale catturare questo castello, perché era più ricco dei precedenti e la sua cattura avrebbe fatto sì che tutto il corso della Daugava sarebbe caduto sotto il controllo crociato.


resti della roccaforte di Jersika

La Cronaca di Enrico di Livonia definisce Jersika “ad civitatem” (una città). Jersika era un grande centro protetto da grandi palizzate di legno. A difenderla c'era una guarnigione russa ed i suoi coloni erano mercanti russi, come a Koknese. C'era anche una chiesa ortodossa in legno, moltissime case e molti mercati dal commercio fiorente.


Visvaldis

Il Principe di Jersika era Visvaldis; egli aveva sposato la figlia del Principe Lituano Daugeruth e dunque era un alleato dei Lituani contro i Crociati; organizzò infatti ogni sorta di intrigo contro il popolo di Riga.

Visvaldis, con la partecipazione dei Lituani, non esitò ad organizzare incursioni in Livonia nei villaggi dei suoi stessi sudditi, oltre che nelle terre dei vicini Principati Russi e degli Estoni.

Ad esempio, la Cronaca di Livonia ci racconta che nel 1203: “il principe Visvaldis venne a Riga con i Lituani; rubò il bestiame a Riga in un vecchio pascolo, inseguì i cittadini e li uccise, rapì due sacerdoti e molti crociati... e fuggì nella foresta delle montagne antiche”.

Ritenendosi un difensore dei battezzati ortodossi Lettoni e Livoni, Visvaldis si scontrò diverse volte con il Vescovo di Riga Albrecht von Buxthoeven. Alla fine le continue incursioni del Principe Visvaldis nei confronti di Riga costrinsero il Vescovo Albrecht ad organizzare una Crociata contro Jersika.

La guerra di conquista della Letgallia proseguì quindi nell'estate del 1209; il Vescovo di Riga insieme ai Fratelli della Spada attaccò Jersika, capitale del Principato ortodosso. L'attacco non era stato previsto dal Principe Visvaldis ed i Fratelli della Spada entrarono a Jersika con facilità.

La fortezza di Jersika era fatta di legno con un argine di terra, quindi i Crociati non ebbero alcuna difficoltà a prenderla. Uccisero tutti i combattenti locali, saccheggiarono la città e distrussero la chiesa ortodossa, rubando tutti i suoi oggetti sacri; infine presero prigioniera la moglie di Visvaldis.

La Cronaca di Livonia racconta: “...I tedeschi sfondarono i cancelli ma, per rispetto per il cristianesimo, uccisero un solo prigioniero; agli altri fu permesso di fuggire; le donne, i bambini e la città venne risparmiata, e molti erano i prigionieri. Il Re attraversò in barca la Dvina e fuggì con molti altri, ma la Regina venne catturata e portata dal Vescovo, con le sue ancelle, le donne e tutti i beni ...”


ricostruzione di un tipico castello in legno

I Fratelli della Spada bruciarono il castello in legno di Jersika: vedendo il fuoco sul lato opposto del fiume, il Principe Visvaldis pianse. Visvaldis dovette recarsi a Riga per trattare la pace con il Vescovo Albrecht ed ottenere la liberazione di sua moglie.

La Cronaca di Livonia cita le parole del Vescovo: “…Se siete d'accordo ad evitare il contatto con i pagani…., se siete d'accordo a portare il vostro regno in perpetuo dono alla Chiesa di Santa Maria….., e insieme a noi di godere di una pace permanente e accettate, Vi restituiremo la Regina e tutti i prigionieri…...”

Così Visvaldis fu costretto a consegnare il suo Principato al Vescovo Albrecht, come dono al Arcivescovado di Riga, ricevendone indietro solo una parte (il sud della Letgallia) come feudo; firmò quindi l'atto di capitolazione, divenendo un vassallo del Vescovo Albrecht, anche se i suoi rapporti con il Vescovo ed i Fratelli della Spada non divennero mai veramente cordiali.

Nel 1211 la parte di Jersika conosciuta come “Lettonia” (“Terra, quae Lettia dicitur”), venne divisa tra il vescovado di Riga ed i Fratelli della Spada. Con la conquista di Jersika i crociati avevano raggiunto il loro obiettivo: il corso d'acqua del fiume Daugava sino a Polotsk gli apparteneva.

Dopo la morte di Visvaldis, avvenuta nel 1239, il suo feudo passò all'Ordine di Livonia, ma questo venne più volte contestato dai principi di Lituania e di Novgorod, che periodicamente cercarono di conquistare il territorio.


1212: la rivolta dei Letgalli


i pagani al rientro da una incursione

Nel 1212 ci fu una rivolta dei Letgalli contro i Fratelli della Spada ed il Vescovo di Riga. Pare che alcuni anni prima diversi Letgalli che erano morti di peste avevano lasciato tutti i loro beni terreni all'Ordine dei Fratelli della Spada. Ai parenti dei defunti questo non piacque e cominciarono a diffondersi le proteste.

E' anche possibile, che la rivolta sia stata causata dalle imposte che i Fratelli della Spada avevano iniziato a riscuotere. In ogni caso gli anziani, che fino ad allora erano stati fedeli al Crociati, si unirono alla ribellione, tra questi vi era Russin, che morì nel corso della rivolta.


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