Primi tentativi di evangelizzazione dei Pruzzi

Fin dall'antichità, i Pruzzi erano sempre stati in lotta con la Polonia. I polacchi avevano ripetutamente cercato di soggiogarli, ma tutti gli sforzi erano stati inutili. Non riuscendo a vincerli con le armi, i polacchi tentarono di convincere i Pruzzi al cristianesimo con i missionari.

Nel 960 il Duca Mieszko I dei Polani cercò di estendere il suo regno dalla terra che aveva appena conquistato intorno alla foce del fiume Oder, sino alla terra dei Pruzzi, conquistando così la Masovia. Non appena insediato in Masovia, effettuò una serie di conquiste e di crociate non solo contro i Sudoviani, ma anche contro la Pomerania ed i Venedi.


S. Adalberto, Arcivescovo di Praga
mentre battezza un Pruzzo

Nel 997 il Duca Boleslao I di Polonia (966-1025) inviò il Vescovo Adalberto (polacco: Wojciech) di Praga tentare una evangelizzazione dei Pruzzi. Adalberto sbarcò nel golfo di Danzica e prese a risalire la Vistola con i suoi compagni. Contemporaneamente il Duca Boleslao intraprese una spedizione per la conquista militare del territorio.

I Pruzzi sospettavano di Adalberto, ritenendolo una spia di Boleslao, così che il suo lavoro missionario durò appena pochi giorni: il 23 aprile del 997, quando fece abbattere la quercia sacra di Romowe, Adalberto e i suoi compagni furono trucidati dai Pruzzi per aver profanato il bosco sacro. I resti del martire furono riscattati da Boleslao e collocati nel duomo di Gniezno.


S. Bruno Bonifacio di Querfurt

Nel 1008 il successore di Adalberto, il monaco benedettino Bruno Bonifacio di Querfurt, fece ancora un tentativo d'evangelizzazione. Dopo aver ottenuto inizialmente qualche successo tra i Pruzzi, l'anno dopo il suo arrivo, il 9 marzo 1009, venne decapitato insieme a 18 compagni, secondo il cronista, “da qualche parte sul confine tra Prussia e Russia”.

Nel corso dei due secoli successivi, i polacchi mossero guerra contri i vicini Pruzzi della Sudovia e della Galindia. Mentre i polacchi cercavano la conversione dei Pruzzi ed il controllo della loro terra, i Pruzzi si impegnavano in incursioni per catturare degli schiavi nei territori confinanti della Terra di Chelmno e della Masovia. Quando le ostilità si interrompevano, molti Pruzzi accettavano il battesimo solo nominalmente, per tornare alle loro credenze pagane.


Boleslao III di Polonia

Boleslao III di Polonia (1085-1138), ancora una volta fece un tentativo di conquistare i Pruzzi, ma la sua campagna finì senza ancun risultato; inoltre, durante la seconda marcia, le sue truppe finirono in un'imboscata e subirono gravi perdite. Nel 1124, su richiesta di Boleslao III di Polonia, il vescovo Ottone di Bamberg intraprese una missione in Pomesania, per convertire i Pruzzi che vi risiedevano.


Boleslao IV il Ricciuto

A partire dal 1147, il Duca Polacco Boleslao IV il Ricciuto, con l'aiuto di truppe rutene, cercò di domare la Prussia, apparentemente come punizione per un'alleanza dei Pruzzi con Ladislao II l'Esiliato. Le fonti storiche non sono chiare circa i risultati dei suoi tentativi; solo vagamente ricordano che i Pruzzi furono sconfitti. Qualunque siano i risultati, nel 1157 alcune truppe di Pruzzi sostennero l'esercito Polacco nella lotta contro l'imperatore Federico Barbarossa.

Nel 1166 il Duca Enrico di Sandomierz venne ucciso combattendo i Pruzzi. Nello stesso anno il Duca di Masovia Boleslao IV di Polonia, accompagnato dal suo fratello minore Enrico, portarono i loro grandi eserciti in Prussia. Le forze guidate da Enrico furono attirante in una zona paludosa dove, chi non annegò, morì sotto le frecce nemiche.

Dal 1191-93 Casimiro II il Giusto, Duca di Cracovia e Principe di Polonia, invase la Prussia, questa volta lungo il fiume Drewenz, costringendo alcune tribù dei Pruzzi a rendergli omaggio e poi si ritirò imponendo la pace fino alla sua morte nel 1194.

Re Valdemaro II di Danimarca organizzò delle spedizioni militari contro i Pruzzi della Sambia, fino alla sua cattura da parte del Conte di Schwerin, avvenuta nel 1223. Diversi attacchi vennero da Corrado di Masovia nei primi anni del 1200, ma vennero anch'essi respinti dai Pruzzi.

L'inizio di una attività missionaria vera e propria nelle terre ancora pagane di Prussia venne sostenuta dal monaco cistercense Goffredo, abate del monastero di Lekno, situato in Polonia. Con la benedizione del Papa Innocenzo III, egli iniziò la predicazione nel 1206, e fu raggiunto nel 1207 da Filippo, uno dei suoi monaci.


Christian di Oliva

Nel 1206, il monaco cistercense Christian di Oliva (1180-1245), con l'appoggio del Re di Danimarca e dei Duchi della Polonia, trovò un'accoglienza migliore del previsto al suo arrivo nella Terra di Chelmno dilaniata dalla guerra. Un successo fenomenale gli meritò il titolo di “apostolo dei Pruzzi”.

Nel periodo successivo i polacchi tentarono ripetutamente di impadronirsi del territorio abitato dai Pruzzi, soprattutto al fine di ottenere uno sbocco sul Mar Baltico. Queste spedizioni venivano giustificate con la necessità dell'evangelizzazione, ma non conobbero mai il successo, a causa della accanita resistenza dei Pruzzi. Nel 1209 e anche successivamente fu il Duca Corrado I di Masovia a tentare di sottomettere i Pruzzi, ma anche i suoi tentativi vennero respinti.

Sottoposto ad una costante serie di contro-incursioni dei Pruzzi, Corrado di Masovia, voleva stabilizzare il nord del suo Ducato di Masovia nella zona di frontiera che era la Terra di Chelmno (tedesco: Culmerland). La Masovia era stata conquistata solo nel X secolo ed i Pruzzi nativi, Sudoviani e Lituani vivevano ancora nel territorio, dove non esistevano confini stabiliti.

Intanto, forte dei suoi iniziali successi nella Terra di Chelmno, il monaco Christian di Oliva si recò a Roma accompagnato da due Pruzzi neoconvertiti, per preparare una missione più grande. A Roma il Papa Innocenzo III lo nominò e consacrò Vescovo di Prussia. Tuttavia, quando nel 1215 ritornò nella Terra di Chelmno, Christian trovò i Pruzzi ostili, forse indignati per le azioni dei Fratelli della Spada in Livonia o per paura dell'espansione polacca nei loro territori. Poi i Pruzzi tornarono ad invadere Terra di Chelmno, la Masovia e la Pomerellia, assediarono le città di Chelmno e di Lubawa e costrinsero i Pruzzi convertiti a tornare alle vecchie credenze.


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