La Grande Rivolta Prussiana

La vittoria dei Samogizi nella Battaglia di Durbe incoraggiarono i Pruzzi a ribellarsi ancora nel settembre del 1260, dando inizio nello stesso anno alle grandi rivolte che durarono per i successivi quattordici anni.

Nel 1261 scoppiò di nuovo la guerra nella Conte Estone di Saaremaa, quando gli Estoni ancora una volta rinunciarono al cristianesimo ed uccisero tutti i tedeschi presenti sull'isola. Venne firmato un trattato di pace solo dopo che le forze unite dell'Ordine Teutonico di Livonia, del Vescovado di Osel-Wiek, dell'Estonia Danese e degli Estoni e Lettoni del continente, sconfissero gli Estoni di Saaremaa catturando la loro roccaforte a Kaarma. Poco dopo, l Ordine Teutonico di Livonia stabilì un forte pietra a Poide.

Intanto in Prussia le diverse tribù dei nativi si dichiararono libere dalla fede cattolica e ritornarono al paganesimo. Durante la rivolta, si allearono tra di loro ed elessero Herkus Mantas come unico comandante a condurre la rivolta.


Herkus Mantas

Nella “Chronicon Terrae Prussiae” si dice che Herkus Mantas proveniva dalla Natangia e che da giovane era stato preso in ostaggio dai Cavalieri Teutonici e portato a Magdeburgo, in Germania.

A quel tempo i Cavalieri Teutonici, per impedire eventuali rivolte, usavano prendere in ostaggio i figli dei nobili Pruzzi sottomessi. Tra gli ostaggi c'era Herkus Mantas il figlio quindicenne del nobile Montemid di Natangia.


Herkus Mantas abbandona
l'abito dell'Ordine Teutonico

Herkus Mantas venne inviato a Magdeburgo, presso la scuola del monastero di San Giovanni Battista, ed educato nella religione cristiana. Venne probabilmente battezzato con il nome di Henricus, ma dopo il suo rilascio cancellò due lettere del suo nome di battesimo e si fece chiamare Hercus o Herkus.

Il Giovane Herkus era molto desideroso di assorbire la conoscenza e ben presto imparò non solo la lingua tedesca, ma anche latino, che parlava correntemente. Le sue abilità furono osservate dai Fratelli dell'Ordine Teutonico, che vedevano in lui la possibilità di utilizzare la sua personalità nella conquista della Prussia, così che Herkus venne istruito nell'arte della guerra.

Subito dimostrò capacità insolite nell'uso della spada ed imparò ogni cosa del Cavaliere. Questo con grande soddisfazione dell'Ordine, che si aspettava di poterlo utilizzare in Prussia.

Così che qualche anno dopo tornò in Prussia, non più come un nobile della Natangia, ma come Cavaliere Teutonico.

Tuttavia non trascorse molto tempo con i Cavalieri dell'Ordine. Il giovane Herkus non poteva dimenticare le sofferenze e le crudeltà inflitte al suo popolo che in gioventù aveva visto con i propri occhi.

Herkus Mantas abbandonò l'abito dell'Ordine Teutonico e, dal momento che aveva familiarità con la tattica militare tedesca, i Pruzzi della Natangia lo elessero come comandante del loro esercito.

Sotto la guida di Herkus Mantas, la Grande Rivolta Prussiana si diffuse e si intensificò ulteriormente. L'Ordine Teutonico vide la distruzione della maggior parte dei suoi castelli intorno al 1260. In parte a causa delle vittorie di Herkus Mantas, i Pruzzi furono in grado di riprendere il controllo su molte delle loro terre.

Oltre che in Prussia, l'irruzione pagana si diffuse anche in Livonia, in Polonia ed in Volhynia. Nel 1260 i Cavalieri Teutonici, con il sostegno ricevuto dal Papa e dai Crociati dell'Europa occidentale, ebbero un qualche successo nella lotta contro i Pruzzi. Ma i Principi tedeschi del Sacro Romano Impero erano distratti dalla successione imperiale ed i pochi crociati che arrivarono a dare assistenza ai Cavalieri Teutonici risultarono insufficienti.


1261: la Battaglia di Pokarwis

Nonostante le loro conquiste territoriali in Prussia, la primaria importanza dell'Ordine Teutonico era ancora la Terra Santa e pochi dei suoi Cavalieri potevano essere impiegati per il Baltico. L'Ordine chiamò quindi i Crociati dalla Germania e dalla Polonia perché aiutassero il suo esercito, ma la maggior parte dei rinforzi arrivò solo nel gennaio del 1261.

L'esercito Teutonico venne diviso in due gruppi: uno, guidato dal conte di Barby, che avrebbe agito in Sambia e l'altro, sotto la guida del Conte di Reyden, che avrebbe operato in Natangia. L'esercito sotto la guida del Conte di Reyden, in Natangia incontrò poca resistenza e si suddivise in due gruppi, in modo da poter coprire un territorio più vasto in modo più efficace.


Herkus Mantas incita i Pruzzi alla ribellione

Questa era una tattica comune, ma fu un grave errore, perché Herkus Mantas, il capo dei Natangiani, era stato educato in Germania e si aspettava questo sviluppo.

Non appena il primo gruppo si allontanò, i Natangiani attaccarono e sconfissero il secondo. Il primo gruppo tornò indietro ma, ridotto nei numeri, fu costretto a ritirarsi. Il giorno successivo anche l'esercito guidato dal Conte di Reyden, che era in Sambia, fu sconfitto. In questo modo la prima ondata di rinforzi dell'Ordine Teutonico fu spazzata via, lasciando i Cavalieri in difficoltà. La diffusione della rivolta si intensificò ulteriormente.


1262: l'assedio di Konigsberg

I primi anni della rivolta furono favorevoli ai Pruzzi, che diverse volte riuscirono a sconfiggere in battaglia i Cavalieri Teutonici ed assediarono i loro castelli.

Nel 1262 i Pruzzi pagani assediarono Konigsberg (oggi Kaliningrad, Russia), una delle roccaforti principali del Cavalieri Teutonici, e costruirono alcuni fortini intorno alla città in modo da poter bloccare qualsiasi contatto con l'esterno. Rendenco così impossibile all'Hochmeister rifornire di cibo la guarnigione di Konigsberg.

Nel gennaio del 1262 dalla Renania arrivarono i rinforzi guidati dal conte Guglielmo di Julich. Il suo esercito arrivò nel pomeriggio e desiderava attaccare subito i pagani, ma si decise di aspettare la mattina seguente. Ma durante la notte, i Pruzzi abbandonarono i loro fortini e si nascosero nella vicina foresta.


i Pruzzi assediano un castello Teutonico

Pensando che i Pruzzi fossero tornati in Sambia, i cavalieri crociati si avvicinarono verso la città finendo in un'imboscata. Il combattimento fu inizialmente a favore dei Pruzzi, ma poi arrivarono i rinforzi da Konigsberg e la battaglia fu vinta dai Crociati. I Cavalieri contarono circa 3.000 morti tra i loro nemici. Soddisfatti della vittoria, i rinforzi giunti dalla Renania tornarono a casa; e i Pruzzi rinnovarono l'assedio.

Gli assediati avevano cibo a sufficienza per tutta l'estate ed aspettavano altri rifornimenti che sarebbero giunti via nave attraverso il fiume Pregel. Tuttavia, i Pruzzi erano preparati a questo e trasformarono un paio delle loro imbarcazioni in navi da guerra; così che riuscirono a distruggere alcuni navi teutoniche piene di rifornimenti che cercavano di raggiungere Konigsberg.

Poi i Pruzzi costruirono un ponte di barche ed un fortino di legno a sua protezione. I Cavalieri, contro ogni pronostico, riuscito a bruciare sia il ponte che il fortino.

I Pruzzi della Sambia ottennero rinforzi da Herkus Mantas di Natangia. I Cavalieri Teutonici decisero quindi di combattere in una battaglia in campo aperto. Quando Herkus Mantas venne ferito, sia i Natangiani che i Sambiani si ritirarono dall'assedio, perché non potevano bloccare le forniture né catturare il castello, né impedire l'arrivo di rinforzi Crociati.

Il fallimento dell'assedio dimostrò la debolezza dei Pruzzi e la forza dei Cavalieri. L'affidarsi ai castelli fortificati permetteva di raggruppare i Cavalieri ed eventualmente sottomettere le rivolte.


1263: la Battaglia di Lobau

Nel 1262 Herkus Mantas era stato gravemente ferito durante l'assedio di Konigsberg. Tuttavia ben presto recuperò e l'anno successivo, con un grande esercito di Natangiani, invase la Terra di Chelmno dove i Cavalieri si erano stabiliti intorno al 1220, e prese molti prigionieri. Questa incursione aveva lo scopo di obbligare i Cavalieri Teutonici ad impiegare molte truppe per la difesa della Terra di Chelmno in modo che non potessero fornire aiuto agli altri castelli e fortezze assediati dai Pruzzi.


la Battaglia di Lobau

Il Landmeister di Prussia Helmeryk von Wurzburg, che al momento era a Chelmno, raccolse i suoi uomini ed inseguì i Natangiani guidati da Herkus Mantas, che non potevano muoversi velocemente a causa del gran numero di prigionieri che portavano con loro. I Cavalieri Teutonici intercettarono i Natangiani sulla strada di ritorno verso la Natangia vicino a Lobau (Lubawa).

I cavalli di battaglia dei Cavalieri Teutonici, pesantemente corazzati, distrussero la formazione Natangiana, ma Herkus Mantas, con i suoi migliori guerrieri, aggredì ed uccise il Landmeister di Prussia, l'Ordensmarschall Dietrich, 40 Cavalieri ed un certo numero di soldati di basso rango. Il successo militare dei Pruzzi fu tale che nel 1263 l'Ordine Teutonico quasi scomparve dalla Prussia, come pure dalle grandi città e dai castelli.

Dopo la battaglia sembrava che i Pruzzi avrebbero potuto vincere la rivolta, ma a causa delle lotte intestine tra clan, non seppero cogliere l'occasione per sferrare il devastante colpo finale. Invece le singole tribù continuarono ad agire per conto proprio, ma senza ottenere che qualche sporadico successo.


1264: l'Assedio di Bartenstein

Durante la Grande Rivolta Prussiana i castelli dei Cavalieri Teutonici rappresentato una minaccia reale per Pruzzi, che erano costretti a mantenere i loro eserciti bloccati durante l'assedio e non potevano partecipare ad una più ampia rivolta.

I castelli dei Cavalieri Teutonici di Bartenstein e di Rossel (ora Bartoszyce e Reszel, in Polonia) erano le due principali roccaforti dei Cavalieri Teutonici nella Bartia, una delle terre prussiane. Il castello di Bartenstein sopportò anni di assedio e fu uno degli ultimi a cadere nelle mani dei Pruzzi.

Il castello di Bartenstein contava 400 soldati teutonici contro i 1.300 Pruzzi della Bartia che erano arroccati in tre fortini che circondano la città. Questa tattica era molto comune per i Pruzzi: costruire i propri fortini in modo da tagliare fuori il castello da qualsiasi comunicazione con il mondo esterno.

Tuttavia i fortini erano abbastanza lontani dal castello di Bartenstein, permettendo al castellano di inviare uomini a fare incursioni nelle zone circostanti. Il nobile locale dei Pruzzi, Miligedo, mostrò segretamente ai Cavalieri il modo di uscire dal castello senza essere visti ma, una volta scoperto, fu ucciso dai Pruzzi stessi. Comunque i Cavalieri Teutonici riuscirono ad incendiare tutti e tre i fortini mentre i Pruzzi stavano celebrando una festa religiosa. Tuttavia, i Pruzzi ben presto ritornarono e ricostruirono i loro fortini.

Bartenstein era a corto di forniture e nessun aiuto veniva da Konigsberg. I Cavalieri Teutonici avevano già mangiato i loro cavalli, quindi l'unico modo di fuggire era a piedi. Per fare questo i Cavalieri Teutonici ricorsero all'inganno: rimasero in silenzio all'interno del castello e non fecero suonare la campana per i servizi della chiesa. Tale silenzio ingannò i Pruzzi facendo credere loro che i Cavalieri Teutonici erano fuggiti.

Si avvicinarono quindi per esaminare il castello ma, una volta abbastanza vicini, i Cavalieri li attaccarono con frecce e pietre. Questo venne ripetuto per tre volte e quando i Cavalieri effettivamente fuggirono, lasciarono indietro un vecchio cieco a suonare la campana della chiesa. Ciò consentì loro di guadagnare diversi giorni per raggiungere Konigsberg e Elbing.


1265: l'arrivo dei rinforzi Crociati

Nel 1265 i Cavalieri Teutonici cominciarono ad arginare la Grande Rivolta Prussiana con l'aiuto di Alberto I, duca di Brunswick-Luneburg e di Enrico III, Langravio di Turingia.

L'anno successivo nuovi rinforzi Crociati vennero forniti dai Margravi del Brandeburgo Ottone III e Giovanni I (il castello di Prussiano di Brandeburgo (Ushakovo) venne successivamente fondato in loro onore). Ottocaro II, Re di Boemia, ritornò brevemente in Prussia tra il 1267 ed il 1268, ma venne dissuaso dalle cattive condizioni climatiche, mentre il Margravio Dietrich II di Meissen partecipò ad una campagna dell'Ordine Teutonico nel 1272.


1271: la Battaglia di Pagastin

Diwanus, capo dei Pruzzi della Bartia, organizzò una grande offensiva nel 1271 insieme a Linka, capo dei Pruzzi della Pogesania. Mentre la fanteria dei Pruzzi assediava i castelli di frontiera, fu circondata dai Cavalieri Teutonici provenienti da Christburg. I Pruzzi che riuscirono a fuggire unirono le loro cavallerie, mentre i Cavalieri organizzarono un accampamento sulla sponda opposta del fiume Dzierzgon, bloccando ai prussiani la via per il ritorno.

Quando i Cavalieri si ritirarono per la notte, la metà dell'esercito dei Pruzzi attraversò il fiume ad una certa distanza, per attaccare i Cavalieri alle spalle, mentre l'altra metà attaccò direttamente di fronte. La battaglia di Paganstin vide dodici Cavalieri Teutonici e 500 Crociati uccisi.

I Pruzzi immediatamente aggredirono Christburg e quasi la catturarono; mentre erano ancora a saccheggiare la zona circostante, da Elbing arrivarono altri Cavalieri Teutonici. Molti fanti Pruzzi perirono mentre la loro cavalleria fuggiva.

Nonostante queste perdite, Diwanus ritornò presto indietro e bloccò le strade che portavano a Christburg sperando affamare il castello.


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