Con la caduta di Antiochia nel 1085, l'Asia Minore, sino ad allora in mano agli Egiziani Fatimidi, era stata praticamente tutta conquistata dai Turchi Selgiuchidi.

Questi mal vedevano le carovane dei pellegrini cristiani d'oriente e d'occidente che da secoli si recavano a Gerusalemme in pellegrinaggio; ci furono rapine, sequestri, uccisioni e stupri di pellegrini.

Ma era la potenza selgiuchide a terrorizzare il mondo cristiano, il quale temeva che l'Impero Selgiuchide avrebbe potuto conseguire la conquista islamica dell'Europa.

Di fronte al crescente pericolo proveniente da oriente, l'imperatore bizantino Alessio I Comneno fu indotto a rivolgersi per cercare aiuto all'Occidente latino.


Papa Urbano II al Concilio di Clermont

Questa circostanza tornò a favore di Papa Urbano II, il quale, con l'intento di salvare i Cristiani d'Oriente dalla loro situazione drammatica, il 25 novembre 1095, nel corso del Concilio di Clermont, bandì un pellegrinaggio armato in Terra Santa.

A questo appello subito risposero dei contadini dell'Auvergne, animati dalle prediche di Pietro l'eremita, i quali, una volta giunti in Anatolia, presso Nicea attaccarono in battaglia i Turchi Selgiuchid, ma, vista la loro impreparazione militare, vennero quasi tutti sterminati.


Pietro l'eremita predica la Crociata

Contemporaneamente ai contadini al seguito di Pietro l'eremita, partì la cosiddetta “crociata dei nobili”, guidata fra gli altri da Goffredo di Buglione, Boemondo d'Altavilla (figlio di Roberto il Guiscardo, conte di Taranto e di Bari), Tancredi d'Altavilla, Roberto di Normandia e Raimondo di Sant Gilles.

Tra il 1096 ed il 1097 tutte le truppe crociate raggiunsero Costantinopoli: lo scopo della missione era la riconquista dell'Anatolia, la presa dei porti della Siria e, nella migliore delle ipotesi, l'arrivo fino alla Palestina. Intanto alla marcia dei nobili si unirono i contadini di Pietro l'eremita scampati al massacro.


Goffredo di Buglione incontra Alessio I Comneno

In Anatolia i crociati sconfissero ripetutamente le truppe dei Turchi Selgiuchidi. Intanto l'arrivo dei Crociati offrì agli Egiziani Fatimidi l'occasione di rifarsi sui Turchi Selgiuchidi impegnati in Anatolia contro i Crociati.

Nell'estate del 1098 gli egiziani posero sotto assedio Gerusalemme che si arrese il 26 agosto 1098. La città santa passò sotto il controllo delle truppe arabe e sudanesi comandate da Iftikhār al-Dawla.

Il 21 maggio 1097 i crociati conquistarono Nicea. Penetrarono poi in Siria puntando su Tarso e le Porte Cilicie, mentre un distaccamento crociato si diresse verso Edessa. Il grosso dell'esercito crociato intanto pose sotto assedio Antiochia, attaccava i locali contingenti selgiuchidi, catturando la città sette mesi dopo.

Il 13 gennaio 1099 i crociati si diressero verso Gerusalemme e attaccarono Bostrys, Byblos, Beirut, Sidone, Tiro, Acri, Haifa, il Monte Carmelo, Cesarea, Ramla e, infine, Betlemme; poi si diressero verso Gerusalemme.


la presa di Gerusalemme

Quando Iftikhār al-Dawla seppe che i Crociati avevano preso la strada per Gerusalemme, preparò rapidamente la città per la difesa: fece riempire tutti i pozzi e avvelenare le sorgenti, spostò il bestiame dai pascoli dentro le mura della città e inviò in Egitto una richiesta urgente di rinforzi. Ordinò poi che tutti i cristiani, quindi la maggioranza della popolazione, lasciassero la città.

Il 7 giugno 1099 i crociati posero sotto assedio Gerusalemme. Sebbene la guarnigione Fatimide fosse ben rifornita, non era abbastanza numerosa per presidiare tutte le mura e fu sopraffatta dopo sei settimane d'assedio.

Gerusalemme era ben fortificata, i crociati avevano scarse riserve d'acqua e non erano abituati al caldo della Palestina, che peraltro affrontavano vestiti di pesanti armature. Per poter espugnare la città i crociati dovettero costruire delle catapulte su ruote, enormi arieti e grandi torri d'assedio montate su ruote più alte delle mura della città, che consentirono loro di penetrare in Gerusalemme.

Il 15 luglio Iftikhār al-Dawla si ritirò nella Torre di Davide che presto consegnò a Raimondo di Saint-Gilles, in cambio fu scortato fuori dalla città con la sua guardia del corpo e condotto ad Ascalona, da dove raggiunse l'Egitto.


i Crociati, conquistatori di Gerusalemme, lavano le offese in fiumi di sangue

Il 17 Luglio 1099 i Principi cristiani tra cui Goffredo di Buglione, Boemondo d'Altavilla, Tancredi d'Altavilla, Roberto di Normandia e Raimondo di Sant Gilles, una volta conquistata la città, si riunirono per designare il governatore di Gerusalemme.

Il 22 luglio 1099, dopo lunghe discussioni, i Principi scelsero come Re di Gerusalemme, Goffredo di Buglione, Duca della Bassa Lorena, che era stato fra i primi ad aderire alla crociata, e che aveva venduto il ducato di Bouillon per sopperire alle spese della spedizione.

Goffredo di Buglione accettò, ma volle prendere solo il titolo di “Advocatus Sancti Sepulcri”(difensore del Santo Sepolcro) e non quello di Re di Gerusalemme perché, secondo il clero che accompagnava i crociati, nessun cristiano poteva chiamarsi Re nel luogo dove Gesù Cristo era stato incoronato di spine ed aveva sofferto.