Fu allora che la comunità dello xenodochium di Gerusalemme si separò da quella del monastero di Santa Maria Latina e si trasformò da cima a fondo, adattandosi alla nuova situazione creatasi dopo la conquista dei luoghi santi da parte dei Crociati. il suo rettore Gerardo sostituì il protettore dello xenodochium, San Giovanni l'Elemosiniere, dedicando la struttura a San Giovanni Battista.
Verso il 1100 Gerardo diede un saldo fondamento alla nuova istituzione, invitando i confratelli Ospitalieri a prendere l'abito religioso; fu allora gli Ospitalieri che ricevettero dal Patriarca di Gerusalemme una vesta nera con sul petto una croce bianca simile a quella dell'antica repubblica marinara di Amalfi, prestarono i voti di povertà, castità ed obbedienza e giurarono solennemente “di vivere secondo una regola e delle istituzioni onorevoli”.
Lungi dal dedicarsi, come gli altri monaci, ad attività puramente spirituali e in particolar modo alla contemplazione, alla predicazione o alla propagazione della fede, la nuova confraternita si dedicò a prestare la propria opera dedicandosi all'assistenza dei cristiani ammalati o bisognosi.
Quindi Fratello Gerardo costruì una casa per i pellegrini e una chiesa in onore di San Giovanni Battista; gestì l'organizzazione, l'accoglienza, il vitto e l'assistenza pastorale per i molti pellegrini; si occupò della cura dei malati e degli indigenti prodigando loro le sue cure, le sue veglie e le sue elemosine; fu, come già allora lo definirono, “il Signore degli infermi”. I primi aderenti alla nuova congregazione, colpiti dal suo impegno e dalla sua fede, si dedicarono amorevolmente alla cura dei malati.
I crociati che, al seguito di Goffredo di Buglione avevano assediato Gerusalemme e vi erano entrati vittoriosi il 15 Luglio 1099, erano stremati dai combattimenti e dal lungo assedio e nell'ospizio di Fratello Gerardo trovarono la cura delle loro ferite e conforto e ristoro per la loro stanchezza.
Il nobile e generoso sacrificio di Gerardo Sasso causò l'ammirazione molti cavalieri d'alta nobiltà che erano giunti in Palestina come Crociati e che aderirono alla nuova congregazione, colpiti dal suo impegno e dalla sua fede, e si dedicarono amorevolmente alla cura dei malati e alle opere di carità.
Dopo la conquista di Gerusalemme, Goffredo di Buglione, appena entrato nella città, volle visitare l'ospizio e ne restò talmente compiaciuto che offrì all'Ordine una prima donazione di alcuni suoi beni patrimoniali nel Brabante. Iniziò così la fortuna dell'Ospizio che in poco tempo “moltiplicò assai i possedimenti e le rendite”. Queste donazioni erano fatte direttamente all'ospedale che così incominciò ad avere una propria indipendenza economica.
Gerardo Sasso quindi acquisì altre terre e rendite per la nuova congregazione in tutto il Regno di Gerusalemme. Inoltre molti crociati chiesero di entrare nel nuovo Ordine: le file di quella che diventerà poi la “Sacra Milizia” si andavano ingrossando. Si videro allora gli Ospitalieri di Fratello Gerardo, anche se oramai dotati di enormi rendite, continuare a nutrirsi di solo pane e imporsi tante privazioni e mettere da parte le proprie ricchezze in favore dei loro ammalati.
LA STORIA DELLE CROCIATE
LE CROCIATE DEL NORD
LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO
I CAVALIERI DI SAN LAZZARO
I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI
I CAVALIERI TEUTONICI
I CAVALIERI DI SAN TOMMASO
I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA
I FRATELLI DI DOBRZYN
L'ORDINE DI SANTIAGO
L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA
L'ORDINE DI MONTESA
L'ORDINE DEL CRISTO
L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS