(1244 - 1259)
IL MAGISTERO DI GUILLAUME DE CHATEAUNEUF

Il 18 ottobre 1244 Pierre de Villebride, Gran Maestro degli Ospitalieri, morì in battaglia contro i Khwarizmiani che avevano invaso la Palestina. Immediatamente i Cavalieri dell'Ordine elessero sul campo il loro maresciallo Guillaume de Chateauneuf come loro Gran Maestro.

Purtroppo, appena eletto, Guillaume de Chateauneuf fu fatto prigioniero dai Khwarizmiani e tradotto in Egitto nelle prigioni del Sultano as-Salih Ayyub. In sua assenza la guida dell'Ordine fu esercitata da Jean de Ronay, precettorie generale degli Ospitalieri.

Solo nell'ottobre del 1250 Guillaume de Chateauneuf, assieme al Re Luigi IX di Francia, venne rilasciato dietro pagamento di un riscatto e poté tornare a San Giovanni d'Acri.

Nei primi quattro anni di reggenza del magistero, Jean de Ronay si occupò della riorganizzazione dell'Ordine Nel 1249, Jean de Ronay, a capo degli Ospitalieri, partecipò alla Crociata di San Luigi di Francia. Durante la disastrosa battaglia di al-Mansura del febbraio 1250 Jean de Ronay fu ucciso.

Il Gran Maestro Guillaume de Chateauneuf venne rilasciato otto mesi più tardi, il 17 ottobre 1250, dietro pagamento di un riscatto e poté finalmente assumere la gestione dell' Ordine.


1250: gli Ospitalieri, con le proprie sostanze, aiutano San Luigi, Re di Francia, a liberarsi dalla prigionia
(affresco nel palazzo del Gran Maestro a La Valletta)

Nel 1255, durante il magistero di Guillaume de Chateauneuf, a san Giovanni d'Acri  scoppiò una vera e propria guerra tra le repubbliche marinare di Genova e Venezia.

Nella città entrambe le repubbliche avevano un quartiere, ma condividevano la chiesa di San Saba: nel 1255 i Genovesi, alleatisi con gli Ospitalieri, la occuparono, saccheggiarono il quartiere veneziano e affondarono le navi in porto. Venezia, alleatasi con i Templari, rispose distruggendo il monastero.

Nel 1258 le due repubbliche marinare si scontrarono in un'impari lotta nelle acque antistanti San Giovanni d'Acri. La flotta genovese fu sgominata e i Veneziani catturarono 300 marinai e alcune galee.

Nel 1259 i dissidi tra gli Ospitalieri ed i Templari riavvamparono. Fra i due Ordini la lite si infiammò sino a divenire battaglia all'ultimo sangue; gli Ospitalieri ne uscirono vincenti. Si salvò solo un Templare che infomò il suo Ordine della disfatta.

Guillaume de Chateauneuf era molto attento a che gli statuti dell'Ordine venissero rispettati. A tal proposito si racconta di come alcuni Ospitalieri che avevano insultato un francese, furono condannati dal Gran Maestro a mangiare proni a terra sui propri mantelli. Mentre sopportavano questa penitenza gli era proibito il respingere perfino i cani che si fossero avvicinati al loro desco.

Sino a questo Gran Maestro l'abito comune ad ogni Cavaliere era una lunga veste nera di lana cadente sino ai piedi, coperta di un mantello scuro con un cappuccio; dal lato del cuore aveva sopra cucita una croce di tela bianca. Ma sotto il magistero di Guillaume de Chateauneuf, il Papa Alesrandro IV stabilì una differenza fra l'abito dei frati serventi e quello dei Cavalieri, decretando che i Cavalieri indossassero dei mantelli neri, mentre in tempo di guerra dovevano indossare delle sopravvesti rosse, con una lunga croce bianca davanti e dietro.

Durante il magistero di Guillaume de Chateauneuf, sia i Genovesi che i Veneziani avevano considerevoli attività commerciali a San Giovanni d'Acri, divenuta metropoli di Palestina. Ognuno di essi abitava un quartiere separato, aveva leggi diverse e interessi che li tenevano sempre divisi; la sola cosa che i Genovesi e i Veneziani possedevano in comune era la chiesa di San Saba, nella quale assistevano insieme alle cerimonie religiose.

Questo comune possesso era stato spesso soggetto di contese fra Genovesi e Veneziani: poco tempo dopo la partenza del Re Luigi IX di Francia, nacquero nuove discordie e si accesero tutti i risentimenti che poteva ispirare lo spirito di rivalità e di gelosia tra due popoli che da lungo tempo si contendevano l'impero del mare e i vantaggi del commercio in Oriente.

In questa contesa i Genovesi e i Veneziani vennero spesso alle mani nella stessa città di San Giovanni d'Acri e più di una volta la chiesa di San Saba era divenuto luogo di guerra che rimbombava del fragore dei loro sacrileghi combattimenti.

Lo spirito di discordia invase anche i Templari e gli Ospitalieri: il sangue di quei valorosi difensori della Terra Santa scorse a torrenti in quelle stesse città che era loro dovere difendere; gli Ospitalieri e i Templari si perseguivano e si assaltavano con tale furore che non li distraeva nessun'altra causa.

Nel 1259 tra i Cavalieri Templari e quelli di San Giovanni vi fu una battaglia tanto sanguinosa che si salvò solo Cavaliere del Tempio, che portò ai capi del suo Ordine la notizia della sconfitta.

Così le più nobili famiglie della Cristianità si trovavano trascinate in queste sanguinose contese, né si chiedeva più in Europa se i Franchi avevano vinto i musulmani, ma se erano vittoriosi i Cavalieri Templari o quelli di San Giovanni.


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