1270: la seconda Crociata di Luigi IX

Nel 1268 l'Arcivescovo di Tiro, il Gran Maestro dei Templari Thomas Bérard ed il Gran Maestro degli Ospitalieri Hugues de Revel si erano recati in Europa per chiedere nuovi aiuti.


il porto di Aigues-Mortes, luogo di imbarco per la Crociata del Re Luigi IX

Il Papa Clemente IV esortò tutti i potenti d'Europa ad armarsi per la difesa di Terra Santa, accordando loro molte indulgenze, ma la Crociata fu predicata invano. Nessun esercito si metteva in cammino e tutto si riduceva a prediche e a vani preparativi: i fedeli non si lasciavano più commuovere dalle esortazioni dei pastori della Chiesa.

In Europa un solo monarca si preoccupava seriamente per il bene dei cristiani in Oriente. Il Ricordo di una terra nella quale era già stato e la speranza di vendicare l'onore delle armate francesi sconfitte in Egitto, dirigevano tutti i pensieri di Luigi IX verso una nuova Crociata.

Il 23 marzo del 1268 il gran parlamento del regno di Francia si radunò in una sala del Louvre ed il Re illustrò le disgrazie della Terra Santa e dichiarò che aveva deciso di andare a soccorrerla; esortò poi tutti quelli che lo ascoltavano a prendere la Croce.

Il Legato del Papa, Cardinale di Santa Cecilia Simon de Brion, consegnò la Croce a Luigi IX ed esortò i guerrieri francesi a prendere le armi contro gli infedeli. Il Cardinale ricevette poi il giuramento di un gran numero di prelati, di Conti e di Baroni.

Carlo d'Angiò, fratello di Luigi IX, propose che si dovesse andare a Tunisi. Il Califfato di Ifriqiya (attuale Tunisia) riempiva il mare di pirati e sbarrava tutte le vie marittime per la Palestina; era alleato con i mamelucchi ed il suo territorio poteva divenirne la via per attaccare l'Egitto.


La tenda di Luigi IX sulla costa di Tunisi
(dipinto di Jean Antoine Théodore de Gudin)

Andando a Tunisi, Re Luigi sperava di poter convertire Muhammad I al-Mustansir, il Califfo di Tunisi, e conquistare un vasto paese alla fede cristiana. Il Califfo, avendo più volte spedito i suoi ambasciatori in Francia i quali avevano riferito che voleva farsi Cristiano, era stato in qualche modo promotore di questo progetto; ma quello che aveva falsamente promesso, forse per evitare l'invasione dei Franchi, fu appunto la causa per attirarsi la guerra in casa.

Frattanto i Crociati si misero in cammino da tutte le provincie di Francia, dirigendosi verso i porti di Marsiglia e di Aigues-Mortes. Giunsero anche i Crociati di Catalogna, di Castiglia e di altre provincie della Spagna; 500 guerrieri della Frisia giunsero pieni di fiducia in un capo quale era Luigi IX, dicendo che la loro nazione era sempre stata fiera di obbedire ai Re di Francia.

La flotta spiegò le vele il 4 luglio del 1270; quando si avvicinò alla costa africana, tutti quelli che abitavano sulla riva fuggirono sulle montagne o a Tunisi, mentre alcune navi che erano nel porto rimasero abbandonate.

Il giorno dopo 500 marinai piantarono lo stendardo con i fiori di giglio sul castello di Cartagine. Il borgo di Marza, vicino al Castello, fu pure occupato dai Crociati, che vi posero i loro ammalati mentre l'esercito rimaneva sotto le tende.

Fin dai primi giorni del loro arrivo, ai Crociati mancava l'acqua e per cibarsi avevano soltanto carne salata. I soldati non potevano sopportare il clima dell'Africa; soffiavano venti torridi, simili al fuoco divoratore. Infine la dissenteria, morbo pericoloso nei climi caldi, fece grandi stragi nell'esercito. La peste che sembrava un prodotto spontaneo di quelle aride sabbie, si aggiunse a sterminare cristiani.

Luigi IX incoraggiava i Crociati, ma egli stesso si ammalò di dissenteria. La febbre aumentò; non più in grado di impegnarsi alla cura dell'esercito, fece porre una croce di fronte a lui e si mise a pregare. Il lunedì del 25 agosto morì.

Nel giorno stesso in cui il Re morì, Carlo di Angiò sbarcò vicino a Cartagine, prese il comando dell'esercito cristiano e decise di proseguire la guerra. Furono fatte alcune battaglie intorno al lago della Goletta, del quale volevano impadronirsi i Crociati per avvicinarsi a Tunisi.

Il Califfo di Tunisi non vide più altro rimedio che la pace. I suoi ambasciatori si presentarono più volte da Carlo di Angiò con buone proposte e larghe promesse. Alla fine, il 31 ottobre del 1270, fu conclusa una tregua di quindici anni.


LA STORIA DELLE CROCIATE LE CROCIATE DEL NORD LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO I CAVALIERI DI SAN LAZZARO I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI I CAVALIERI TEUTONICI I CAVALIERI DI SAN TOMMASO I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA I FRATELLI DI DOBRZYN L'ORDINE DI SANTIAGO L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA L'ORDINE DI MONTESA L'ORDINE DEL CRISTO L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS