1291: la perdita di San Giovanni d'Acri


il Maresciallo degli Ospitalieri Guglielmo di Clermont
difende le mura di San Giovanni d'Acri
(dipinto di Dominique Papety)

Le schermaglie ripresero una decina d'anni dopo la battaglia di al-Mansura; con i crociati che gradualmente si ritiravano dal Regno cristiano in Terra Santa.

Dopo alterne vicende, le faide intestine e le divisioni interne ai ranghi cristiani, i conflitti tra i poteri ecclesiastici ed imperiali e l'anarchia che da questi fatti derivò, compromisero definitivamente la stabilità del regno latino d'oriente, portando ad una progressiva erosione dei territori conquistati da parte dei musulmani, erosione che culminò con l'assedio e la disperata, indomita difesa di San Giovanni d'Acri fino alla sua caduta, avvenuta il 18 maggio 1291.

In quell'occasione Templari, Cavalieri Teutonici e Cavalieri Ospitalieri si ritrovarono un'ultima volta a combattere eroicamente fianco a fianco, difendendo strenuamente ogni metro della città contro l'invasore infedele e sacrificandosi in nome del voto di “difendere la fede cristiana contro tutti i nemici della Cristianità e della Chiesa”.


gli Ospitalieri evacuano i cittadini di San Giovanni d'Acri

Furono più di 30.000 i cristiani che trovarono la morte nel corso dei combattimenti e del saccheggio che seguì alla caduta della città.

Mentre Cavalieri Ospitalieri e Templari ripiegarono su Cipro, i Cavalieri Teutonici, dopo un breve periodo trascorso a Cipro, si mossero verso Venezia, dove avevano assunto un piccolo gruppo di Cavalieri italiani presso la loro Commenda della Santa Trinità, che divenne temporaneamente la principale casa dell'Ordine.

La caduta di San Giovanni d'Acri segnò la fine del dominio cristiano in Terra Santa e con questo la fine dell'illusione di poter creare un oriente cristiano. Nel 1291, in seguito alla perdita di Acri, i pochi superstiti dei vari Ordini militari presero la via dell'Europa.


1291: a San Giovanni d'Acri gli Ospitalieri sostengono l'ultimo attacco degli egiziani. Dopo si imbarcano
(affresco nel palazzo del Gran Maestro a La Valletta)


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