1312: la fine dei Templari


Filippo il Bello assiste al rogo dei Templari
(miniatura medievale)

La conquista di Rodi rappresentò una vera fortuna per l'Ordine, visto quello che stava per succedere ai Templari; in questo modo i Cavalieri di San Giovanni, ormai detti di Rodi, riuscirono a trovare un'importante giustificazione per la propria sopravvivenza nell'azione di controllo del Mediterraneo infestato dalle navi musulmane. Questa svolta marinara dell'Ordine risultò vantaggiosa anche per i Regni dell'Occidente cristiano per l'indubbio apporto di garanzie di sicurezza ai loro commerci marittimi.

Dopo la caduta di San Giovanni d'Acri nel 1291 il Papa Celestino V propose la fusione in un unico ordine i Templari e l'Ordine di San Giovanni, ma i due Ordini rifiutarono.

Qualche anno più tardi i Templari, visto che a Cipro avevano meno domini rispetto agli Ospitalieri e, soprattutto, che erano in cattivi rapporti con Enrico II di Gerusalemme, Re di Cipro, si trasferirono in Occidente, attirati anche dalle lusinghe di Filippo il Bello di Francia: cominciò così la loro catastrofe.


Jacques de Molay
ultimo Gran Maestro dei Templari
(dipinto di Eugene E. Pineu-Duval)

Da quel momento iniziò la lotta contro i Templari, per culminare con gli arresti, le torture ed i roghi. Il Papa Clemente V il 22 novembre 1312, con la bolla “Pastoralis praeeminentiae”, ordinò l'arresto di tutti i Cavalieri Templari.

Per giustificare la depredazione dell'Ordine dei Templari, questi ultimi vennero accusati di eresia, idolatria e sodomia: cominciò allora la loro persecuzione e soppressione, ma la loro “colpa” era l'enorme fortuna in denaro che l'Ordine possedeva, a differenza dei Cavalieri di San Giovanni, che pure avevano una fortuna considerevole, ma consistente per la maggior parte, in appezzamenti di terreni.

Intanto gli Ospitalieri di San Giovanni erano ancora a Cipro, per ritornare nuovamente a riprendere la lotta contro gli infedeli, disinteressandosi dei problemi sollevati in Francia per la persecuzione dei Templari.

Si aprì subito la polemica su che fine dovessero fare i beni confiscati all'Ordine. Per il papa, che aveva trattenuto i beni sotto la custodia pontificia perché dovevano servire per la Terra Santa, la soluzione migliore era quella di passarli agli Ospedalieri, così che, con la bolla “Ad providam” del 2 maggio 1312 assegnò all'Ordine di San Giovanni le terre dei Templari.

Il passaggio non fu però molto facile perché Filippo il Bello creò molti problemi per consegnare le terre. Solamente nel 1313, il Re di Francia accettò di rimettere all'Ordine, le terre confiscate ai Templarim mentre, in Inghilterra, Edoardo II trasferì tutti le proprietà dei Templari al Gran Priorato d'Inghilterra dell'Ordine di San Giovanni.

In Spagna, il Re d'Aragona Giacomo II aveva il timore che l'Ordine di San Giovanni, già troppo potente in Spagna, potesse rappresentare una seria minaccia per la sua corona e quindi nel 1317 riuscì a far confluire tutti i possedimenti Templari del regno di Valenza nel patrimonio del nuovo Ordine aragonese di Montesa. Solo in Boemia, nei Principati italiani e a Cipro l' Ordine di San Giovanni non ebbe alcun problema a ricevere le terre.

Questo nuovo massiccio aumento di possedimenti creò all'Ordine di San Giovanni molte difficoltà di gestione che resero necessaria una nuova ristrutturazione territoriale, che l'Ordine aveva iniziato già a partire dalla seconda metà del XIII secolo.


LA STORIA DELLE CROCIATE LE CROCIATE DEL NORD LA STORIA DELLA RECONQUISTA
I CAVALIERI DEL SANTO SEPOLCRO I CAVALIERI DI SAN LAZZARO I CAVALIERI OSPITALIERI
I CAVALIERI TEMPLARI I CAVALIERI TEUTONICI I CAVALIERI DI SAN TOMMASO I MONACI CISTERCENSI
I CAVALIERI PORTASPADA I FRATELLI DI DOBRZYN L'ORDINE DI SANTIAGO L'ORDINE DI CALATRAVA
L'ORDINE DI ALCANTARA L'ORDINE DI MONTESA L'ORDINE DEL CRISTO L'ORDINE DI SAN BENEDETTO DI AVIS