(1346 - 1353)
IL MAGISTERO DI DIEUDONNÉ DE GOZON

Alla morte di Helion de Villeneuve avvenuta l'anno 1346, il Capitolo, riunitosi nel convento di Rodi, elesse alla carica di Gran Maestro il suo Luogotenente, Dieudonné de Gozon.

Dieudonné de Gozon, originario di una nobile famiglia della Linguadoca, è storicamente conosciuto come il «dragone extintor» in quanto riuscì a suscitare la credibilità popolare intorno alla favola medioevale dell'uccisione del mostro del Malpasso.

Nel 1347 la flotta della “Lega Santa”, della quale anche l'Ordine di San Giovanni faceva parte, vinse quella turca in una battaglia navale vicino a Imvros.

Tra il 1347 ed il 1348 il Gran Maestro Dieudonné de Gozon mostrò il proprio coraggio quando l'Ordine venne chiamato in aiuto dal Re Costantino V di Armenia, assediato dalle armate del Sultano d'Egitto.


1347: i cavalieri dell'Ordine ristabiliscono la religione cristiana in Armenia
(dipinto di Henri Delaborde)

I Cavalieri accorsero in Armenia e riuscirono a respingere il nemico e riconsegnare al Re Costantino le città che il Sultano d'Egitto aveva conquistato. Purtroppo i Sultani turchi Orhan e Murat avanzarono occupando territori greci e minacciando di annientare l'Impero Bizantino.

Nel 1353 Dieudonné de Gozon, vecchio e infermo, chiese al Papa la facoltà di abdicare; questa gli era stata appena concessa, quando morì nel dicembre dello stesso anno.

la leggenda del mostro del Malpasso

Intorno a questo Gran Maestro, si raccontava la leggenda di quando era ancora un semplice cavaliere, abbia liberato l'isola di Rodi da un enorme drago, il quale viveva nascosto nelle locali paludi e che uccideva il bestiame degli allevatori locali.


il giovane Dieudonné de Gozon uccide il mostro del Malpasso con l'aiuto dei suoi due cani

Malgrado gli ordini del Gran Maestro di non disturbare il mostro, Dieudonné de Gozon uccise il drago e pose la sua testa su uno dei sette cancelli della cittadella medioevale di Rodi. La testa era ancora visibile un secolo fa, quando un biologo commentò il fatto che essa consistesse semplicemente di parte di un enorme coccodrillo.

Questa leggenda è ben rappresentata nei vecchi arazzi che tutt'oggi si possono ammirare nei musei dell'isola di Rodi.


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