1365: la Crociata Alessandrina

Nel 1365 Pietro I di Lusignano, Re di Cipro, era anche Re del Regno di Gerusalemme, anche se Gerusalemme era saldamente in mano musulmana. Convinto della necessità di liberare Gerusalemme riportando la Città Santa sotto la sovranità cristiana, decise di dar corso al suo progetto.


 ritratto di Pietro I di Lusignano
eseguito da Andrea di Bonaiuto

All'inizio del 1363 si recò ad Avignone ove incontrò Papa Urbano V dal quale ottenne l'approvazione e l'appoggio per la nuova Crociata. Pietro I incontrò inoltre Giovanni il Buono, Re di Francia e l'imperatore Carlo IV.

Il Papa affidò il comando della Crociata a Giovanni il Buono, purtroppo quest'ultimo tuttavia morì poco dopo. Pietro I di Lusignano proseguì nei suoi sforzi e, sempre con l'appoggio del Papa, riuscì a reclutare in Europa i Crociati, mentre la Repubblica di Venezia e i Cavalieri di San Giovanni gli fornirono le loro flotte.

Partito da Venezia, Pietro I si diresse a Rodi ove giunse all'inizio di settembre del 1365. Qui si unì a lui il Gran Maestro Roger de Pins con numerosi Cavalieri Ospitalieri.


Modello di una galea sottile dei Cavalieri di San Giovanni

La destinazione dei Crociati, tenuta segreta da Pietro I fino a quando le navi non eb-bero lasciato il porto di Rodi, era il porto egiziano di Alessandria. Pochi giorni dopo lo sbarco, il 9 ottobre 1365, i Crociati riuscirono a penetrare in Alessandria attraverso una breccia nel muro che cintava la città e questa fu conquistata, saccheggiata e praticamente distrutta nei giorni successivi. La popolazione fu massacrata o deportata.


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