1482: la Salvaguardia di Jem

Nel 1482 il Gran Maestro Pierre d'Aubusson accettò di ospitare a Rodi il Principe Jem, fratello del Sultano Bayezid II al quale contendeva il trono; a tale scopo vennero inviate due galere per rilevare l'importante ospite sulla Costa anatolica.

Jem giunse a Rodi il 29 luglio del 1482 e venne accolto con tutti gli onori dovuti al suo rango. Non considerando però l'isola sufficientemente sicura per un così pericoloso ospite, 38 giorni dopo Jem venne trasferito a Bourganeuf, in Francia, dove venne posto sotto la salvaguardia di Guy de Blanchefort, nipote di Pierre d'Aubusson che gli era succeduto come Gran Priore del Priorato d'Auvergne.

Dopo aver vissuto in vari posti di comando delle lingue di Provenza e di Auvergne, Jem venne definitivamente trasferito in una torre costruita appositamente per lui presso il Gran Priorato di Bourganeuf, nota da allora, come la torre di Jem.


il principe Jem sbarca a Rodi
(miniatura da un manoscritto di Guillaume Coursin)

Il Sultano Bayezid II offrì agli Ospedalieri di pagare una pensione di 40.000 ducati per le “protezione” di suo fratello. Sicuramente felice che il fratello risiedesse ormai lontano dalle terre dell'Impero Ottomano, Bayezid inviò messi in Francia per augurargli una vita tranquilla nella “onorevole guardia dei Cavalieri dell'Ospedale”.

Pierre d'Aubusson fu ben felice di accettare l'offerta del Sultano, perché così avrebbe avuto un ostaggio che sarebbe servito come mezzo di pressione verso Bayezid II per contenere l'espansione dell'Impero Ottomano. L'offerta del Sultano venne discussa tra Pierre d'Aubusson ed il Papa Innocenzo VIII il quale la approvò con gioia.

Inoltre il Papa trasferì all'Ordine di San Giovanni i beni appartenenti agli Ordini Cavallereschi del Santo Sepolcro e di San Lazzaro, che erano stati appena sciolti, ed elevò alla porpora cardinalizia Pierre d'Aubusson con il titolo di Diacono di Sant'Adriano al Foro e Legato Pontificio d'Asia.

Con l'avvento di tali favorevoli rapporti tra l'Ordine ed il Sultano Bayezid II, si stabilì nell'area egea una effettiva tregua e Rodi poté vivere, finalmente, un periodo di relativa calma. Molti commercianti turchi incominciarono subito a frequentare l'isola e la vita in città in breve rifiorì.


il principe Jem a cena con il Gran Maestro
(miniatura da un manoscritto di Guillaume Coursin)

Le relazioni con Bayezid II continuarono ad essere buone, tanto che nel 1487 il Sultano, inviò al Gran Maestro una Santa Reliquia caduta nelle mani di Maometto II dopo la resa di Costantinopoli: il braccio destro di San Giovanni Battista, cioè la mano che aveva battezzato Cristo.

Nel 1487 il Sultano iniziò a richiedere con insistenza a Pierre d'Aubusson la restituzione del fratello Jem. Ma anche il Papa, per opposte ragioni, fece la stessa richiesta e il Gran Maestro, per “Santa Obbedienza”, fu costretto a consegnare il Principe Ottomano al Papa.


1482: il principer Jem è ricevuto a Rodi dal Gran Maestro Pierre d'Aubusson
(affresco nel palazzo del Gran Maestro a La Valletta

L'importante ospite venne subito trasferito dala sua torre di Bourganeuf a Roma, dove venne rinchiuso a castel Sant'Angelo. Il Sultano Bayezid propose al Papa successivo Alessandro VI Borgia di “consegnare Jem alle ansie di questo mondo” dietro il pagamento di 300.000 ducati, ma il Papa non restituì alcuna risposta a questa “richiesta”. Jem morì a Capua nel 1495, probabilmente avvelenato.


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