(1503 - 1512)
IL MAGISTERO DI EMERY D'AMBOISE

Il 10 luglio 1503, pochi giorni dopo la morte di Pierre d'Aubusson, i 387 membri del Collegio presenti a Rodi si riunirono e nominarono come Gran Maestro dell'Ordine Emery d'Amboise. Egli era il terzo figlio di Pierre d'Amboise (1408-1473), ciambellano dei Re di Francia Carlo VII e Luigi XII.

Emery d'Amboise era in Francia al momento della sua elezione e, prima di partire per Rodi, prese congedo dal Re Luigi XII, che gli donò la spada che San Luigi aveva portato nella sua Crociata, aggiungendo un pezzo di legno della Vera Croce per il Tesoro della Cattedrale di San Giovanni a Rodi.

Verso la fine del 1504, il nuovo Gran Maestro giunse a Rodi trovando l'isola incessantemente attaccata dai Turchi. L'anno successivo ebbe una importante vittoria contro i pirati al soldo dei Saraceni, che scacciò da Rodi e dalle isole circostanti.

Più volte i vascelli del Sultano d'Egitto furono messi in rotta dalla marina dell'Ordine sotto il comando dei Cava­liere d'Amaval, Commendatore di Castiglia, e di Philippe de Villiers de l'Isle-Adam, Priore della Lingua d'Auvergne e futuro Gran Maestro.

Nel 1506 la flotta dell'Ordine catturò una flotta di sette navi inviate a Rodi dal Sultano d'Egitto per compiere un altro atto di pirateria. Nel 1507 catturò un enorme caracca egiziana che da Alessandria andava a vendere seta, spezie, e tutti i tipi di merci, sulla costa del Nord Africa.


….su una nave giovannita

Dal 1507 al 1510, nei mari di Levante, Emery d'Amboise, con la sua flotta, si impossessò di molte navi saracene. Il Sultano d'Egitto, inferocito, decise di contrattaccare e preparò una flotta di 25 navi.

Avvertito, Emery d'Amboise preparò una flotta di 22 navi ed attaccò la flotta nemica nel golfo di Ajazzo nei pressi del Montenegro, ottenendo una grande vittoria e sequestrando undici vascelli nemici e quattro galere, oltre ad un grande bottino e prigionieri.

Durante il suo Governo Emery d'Amboise fece fare molti lavori nell'isola di Rodi e dedicò le sue grandi fortune al sollievo dei poveri. Morì a Rodi il 13 novembre 1512 lasciando tutti i suoi beni all'Ordine.

Sulla sua tomba nella chiesa di San Giovanni di Rodi, si poteva leggere: “Difese i beni dell'Ospedale e respinse gli insulti dei maomettani che intercettato i doni che i devoti facevano al suo Ordine. Che viva la pace eterna al riparo degli insulti”.


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