(1521 - 1522)
IL MAGISTERO DI
PHILIPPE DE VILLIERS DE L'ISLE-ADAM A RODI

Il 22 gennaio 1521 i Cavalieri dell'Ordine di San Giovanni elessero come loro Gran Maestro il Priore della Langue d'Auvergne, Philippe de Villiers de L'Isle-Adam. Egli proveniva da una illustre casa del Beauvaisis e, al momento della sua elezione, era Gran Priore della “lingua” di Francia e ambasciatore dell'Ordine alla Corte del Re Francesco I di Francia.

Durante il suo viaggio per Rodi, il Gran Maestro trasportò dalla Francia, oltre a un gran numero di Cavalieri, tutte le armi e munizioni che era riuscito a procacciarsi. Al largo di Nizza il suo bastimento prese fuoco con tale violenza, che gli uomini dell'equipaggio non pensavano ad altro che a guadagnare la terra; ma il Gran Maestro li obbligò a riprendere i loro posti aiutandoli a domare le fiamme.

Giunto nei pressi di Rodi, avvertito che Curtogli, il famoso corsaro turco, si trava avvicinando per sorprendere l'isola, riuscì a metterlo in fuga ed entrò nel porto di Rodi fra le acclamazioni dei Cavalieri e del popolo. Sbarcato a Rodi, pose ogni sua cura per rifornire l'isola delle munizioni che aveva trasportato e incrementare le opere di difesa cominciate dal suo predecessore.

Solo D'Amaral, il Cancelliere dell'Ordine che aveva brigato per la carica di Gran Maestro e che era irritato per l'elezione di Philippe de Villiers de L'Isle-Adam, esternò il suo risentimento e lasciò sfuggire dispettosamente che de Villiers sarebbe statol'ultimo Gran Maestro di Rodi. Tali parole, udite da molti Cavalieri, servirono più tardi a scoprirne il tradimento.

Il 26 giugno 1522 la flotta dei Turchi comparve da­vanti a Rodi. Era composta da 400 bastimenti di varie grandezze, che trasportavano 140.000 soldati e 60.000 uomini prelevati dalla Serbia e dalla Valacchia per i lavori dell'assedio.

Il quel momento a Rodi c'erano 600 Cavalieri e 4.500 soldati; gli abitanti che domandavano ed ebbero le armi, furono radunati in compagnie, e si assegnarono loro i posti meno rischiosi. Fu con questa piccola guarnigione che Philippe de Villiers de L'Isle-Adam sostenne l'assedio dei Turchi di Solimano.

I Giannizzeri erano convinti di impadronirsi facilmente delle opere esterne, ma in tutti i loro attacchi furono respinti con considerevoli perdite, tanto che passarono dalla presunzione allo scoraggiamento e finirono a rifiutarsi d'obbedire ai loro generali.

Il 28 agosto arrivò Solimano per soffocare l'inizio di una rivolta e non accordò ai Giannizzeri il perdono se non a patto che avrebbero posto riparo alla vergogna della loro prima sconfitta.

I Giannizzeri quindi combatterono sotto gli occhi di un padrone così pronto a ricompensarli come fermo a punirli; raddoppiarono gli sforzi e fecero prodigi di valore. Tutte le fortificazioni di Rodi erano state distrutte dai cannoni e la maggioranza dei difensori erano morti nella difesa; la polvere e le munizioni diminuivano e i viveri bastavano solo per pochi giorni.

Philippe de Villiers de L'Isle-Adam, deciso a rimanere sepolto sotto le rovine della fortezza non pensava per niente a capitolare ma, commosso dalla sorte che minacciava gli abitanti se la città fosse stata presa d'assalto, acconsentì ad ascoltare le proposte di Solimano. Con un trattato firmato il 20 dicembre 1522, i Cavalieri ottennero di uscire da Rodi con le loro armi e portare via le reliquie, i vasi sacri e tutto quanto serviva al culto. Solimano visitò il Gran Maestro e, dopo rimostranze di vera stima, accomiatandolo disse rivolto a coloro che l'accompagnavano: Non senza qualche pena obbligo questo vegliardo Cristiano ad abbandonare la sua casa.

Nonostante il trattato con il Sultano, il giorno di Natale ci furono episodi di violenza e saccheggi da parte dei Turchi. Il 10 gennaio 1523, dopo la firma ufficiale e lo scambio di visite tra Philippe de Villiers de l'Isle-Adam e Solimano, i Cavalieri rimasti, insieme a 4-5.000 civili cristiani ed al Metropolita greco Klimis salirono su 50 navi. All'alba del Capodanno del 1523, la flotta Cristiana con il testa la “gran caracca di Rodi”, l'ammiraglia degli Ospitalieri, lasciò Rodi.


la “gran caracca di Rodi”
in un Francobollo di Malta del 2006

Sulle navi che presero il largo, non sventolava la bandiera dei Cavalieri, ma un drappo bianco sul quale spiccava l'immagine della Vergine e una scritta: “Afflictis Tu spes unica”. Una scelta dettata dalla devozione alla Madonna ma anche una denuncia contro la Cristianità che aveva abbandonato i suoi difensori nel momento del bisogno.


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