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Beato Garcia Martinez
Cavaliere di Malta

Bisogna dire che tanti Santi dell'Ordine hanno praticato un'umiltà tale che per gli storici è molto difficile parlare di loro.

Del Beato Garcia Martinez si sa soltanto che era di nazionalità portoghese e che la sua vita era piena di santità. Questo è tutto, ma che è sufficiente ad far sì che la gente vada a pregare sulla sua tomba nella chiesa del monastero di Leza.

I suoi miracoli iniziarono con la sua morte avvenuta nel 1286. Due di questi miracoli sono particolarmente ricordati perché furono spettacolari.

Quando Doña Leonora, sorella del re Giovanni di Portogallo, compì un pellegrinaggio a Santiago de Compostela, si fermò a Leza con tutto il suo seguito e venerò le reliquie del Santo Cavaliere per tre giorni. Dopo aver dato l'elemosina in suo onore, riprese il suo viaggio. Come lei lasciò la città, un uomo con le gambe ridotte a pelle e ossa si trascinò fino alla tomba del Santo Cavaliere, pregò con fervore e si addormentò. Quando si svegliò era guarito e le gambe erano diventate normali. Pazzo di gioia, corse fino alla pianura sino a raggiungere Doña Leonora e gridando, raccontò del miracolo, con grande stupore di Tutti. Doña Leonora tornò al monastero e per nove giorni rimase in preghiera. Un documento ufficiale venne redatto per confermare la meraviglia e venne firmato dalla principessa e da tutti i signori del corteo.

Successivamente, un altro miracolo ancora una volta sconvolse la piccola città. Un fabbro di Leza, ascoltando i pettegolezzi ed i racconti di malelingue, iniziò a sospettare che la giovane e bella moglie avesse tradito il loro matrimonio. Rimproveri brutali, grida, minacce e percosse furono la reazione del fabbro.

La donna, esasperata, invocò il Beato Garcia Martinez e, come prova della sua innocenza, prese in mano un vomere incandescente dalle fiamme della forgia, e se ne andò tranquillamente a posarlo sulla tomba del Beato. Dopo aver visto le dita della moglie miracolosamente intatte, il marito dovette ammettere il suo errore. Nel XVII secolo ancora si vedevano, appese vicino al sepolcro del Beato Cavaliere, le stampelle dello storpio ed il vomere, che testimoniavano la potenza, la bontà, la comprensione, la cortesia e la Cavalleria virtuosa verso le donne.


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