i collegamenti marittimi

Il collegamento tra Oriente ed Occodente era essenzialmente marittimo. Per i Templari, il termine “oltremare” significava l'Europa mentre “al di qua del mare” e più specificamente il Mar Mediterraneo, rappresentava l'Oriente. Per il trasporto merci, armi, fratelli dell’Ordine, pellegrini e cavalli, l'Ordine dei Templari aveva costruito le proprie navi.

Non era una grande flotta, simile a quelle del XIV° e XV° secolo, ma erano poche navi che partivano dai porti di Marsiglia, Nizza, Saint-Raphaël, Collioure e Aigues-Mortes in Francia e da altri porti italiani. Queste navi arrivavano nei porti orientali dopo molte soste.

Piuttosto che finanziare la manutenzione delle navi, preferivano noleggiare barche di terzi chiamate "charter". Contemporaneamente, quando non le utilizzavano direttamente, i Templari noleggiavano le loro navi ai mercanti occidentali. Struttavano anche le navi di altri, quando questo era finanziariamente era più vantaggioso per l'accesso ai porti dove era prevista l’esenzione dalle imposte sui beni che trasportavano dette imbarcazioni.

I posti di comando situati nei porti svolsero un ruolo importante negli affari dei Templari. Istituzioni Templari vennero installate a Genova, Pisa e Venezia, ma era nel sud Italia, soprattutto a Brindisi, che le navi dei Templari sostavano maggiormente.

Utilizzavano due tipi di imbarcazioni: le navi e le galere. La Regola dell’Ordine ci dice che "tutte le navi d'alto mare della casa di Acri sono al comando del Comandante della Terra. E il Comandante di Acri, e tutti i fratelli che sono sotto i suoi ordini ed il suo comando e tutte le cose che fanno le navi devono essere riferite al comandante della Terra”.

Il porto di San Giovanni d'Acri era il più importante dell’Ordine. La “volta” di San Giovanni d'Acri era il nome di uno degli insediamenti di proprietà dei Templar che comprendeva un castello e gli edifici conventuali e si trovava vicino al porto tra via dei Pisani e via di Sant’Anna.