La battaglia di Arsuf impegnò il 6 settembre 1191 le forze ayyubidi del sultano Saladino e quelle crociate del re d’Inghilterra Riccardo Cuor di Leone.
Dopo la riconquista di San Giovanni d’Acri nel 1191 Riccardo Cuor di Leone cercò di marciare lungo la costa in agosto diretto verso Giaffa e il suo porto, prima di tentare la riconquista di Gerusalemme.
Con lo scopo di prevenire la presa di Giaffa da parte dei Crociati, Saladino attese l’esercito nemico ad Arsuf, a nord di Giaffa, per bloccare loro il passaggio. Lo schieramento musulmano, sebbene superiore numericamente, era dotato soprattutto di armamenti leggeri, in particolar modo la cavalleria di Saladino. Al contrario i cavalieri crociati montavano cavalcature massicce e robuste, e portavano armamenti pesanti.
Lo schieramento crociato si dispose in file serrate, ponendo la cavalleria al centro, insieme agli arcieri inglesi, mentre gli Ospitalieri si posero sul fianco sinistro e i Templari sul fianco destro.
All’interno dello schieramento crociato c’erano anche i soldati francesi al comando di Ugo III di Borgogna, insieme ad altri nobili normanni, fiamminghi e bretoni, tra i quali Guido di Lusignano, Enrico II di Champagne, André de Chauvigny, Roberto di Beaumont e Hubert Walter, Arcivescovo di Canterbury.
Iniziata subito dopo le nove del mattino, la battaglia si aprì con una carica della fanteria egiziana e beduina di Saladino che scagliò ripetutamente lance e giavellotti contro lo schieramento serrato dei crociati. Questo ebbe l’effetto di scompaginare le file dei fanti crociati, ma non sortì alcun effetto sulla cavalleria pesantemente armata.
Dopo questo primo attacco la fanteria musulmana si aprì per lasciare spazio alla cavalleria che caricò ad ondate le file cristiane. A fronteggiare l’attacco fu soprattutto l’ala sinistra degli Ospitalieri, i quali, pur subendo gravi perdite, non cedettero, aiutati anche dagli arcieri inglesi che fecero molte vittime tra i cavalieri turchi armati solo di corazze leggere.
Nonostante i ripetuti inviti di attaccare da parte dei suoi comandanti, Riccardo continuava a tenere serrato lo schieramento, tuttavia due Cavalieri Templari si staccarono dalle file iniziando la carica, seguiti subito dopo dagli altri Templari, che a loro volta vennero seguiti dal resto della cavalleria cristiana.
Vedendo che non era più possibile ritardare oltre, Riccardo si pose al comando della carica e spezzò le file dei musulmani, stanchi dall’attacco sferrato senza esito.
La battaglia durò solo pochi minuti e l’esercito musulmano fu messo in rotta e costretto alla fuga. Sebbene Saladino non avesse subito pesanti perdite e fosse riuscito a riorganizzare il suo esercito subito dopo, le conseguenze psicologiche per il morale dei crociati furono enormi, poiché questo era il primo vero e proprio scontro diretto con l’invincibile Saladino dopo il disastroso massacro di Hattin del 1187.
A seguito della battaglia Riccardo Cuor di Leone ed il suo esercito raggiunsero Giaffa conquistandola il 10 settembre, ricostruendone le mura e fornendo un porto sicuro per i rifornimenti cristiani.
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