le ragioni


Filippo IV il Bello

La caduta dell‘Ordine del Tempio è oggetto di polemiche. Pare che il motivo sia dovuto al fatto che il Re di Francia Filippo IV il Bello, abbia agito al solo scopo di impossessarsi del tesoro dei Templari, tuttavia le ragioni per cui l’Ordine sia stato eliminato sono molto più complesse e quanto indicato di seguito probabilmente me rappresentano solo una piccola frazione.

Uno dei motivi principali fu la perdita di San Giovanni d’Acri. Infatti il 28 maggio 1291 i Crociati persero la città dopo un assedio sanguinoso. I cristiani furono poi costretti a lasciare la Terra Santa e gli Ordini religiosi come i Templari e gli Ospitalieri fuggirono in questo esodo. La sede principale dell’Ordine venne trasferita a Cipro. Tuttavia una volta espulsi dalla Terra Santa, con la quasi impossibilità di riconquistarla, sorse la questione dell’utilità dell’Ordine del Tempio perché era stato originariamente creato per difendere i pellegrini diretti a Gerusalemme.


il Papa Clemente V

Sorse anche una controversia tra il Re di Francia Filippo IV ed il Papa Bonifacio VIII: il Papa voleva dar valere la superiorità del potere della Chiesa sul potere temporale dei Re, tanto che rilasciò nel 1303 la bolla papale “Unam Sanctam”.

La risposta del re di Francia arrivò con una richiesta al suo Consiglio per deporre il Papa, che a sua volta scomunicò Filippo il Bello tutta la sua famiglia con la bolla “Super Patri Solio”. Bonifacio VIII morì l’11 ottobre 1303, poco dopo l’attacco ad Anagni. Il papato del suo successore, Benedetto XI, fu molto breve in quanto morì a sua volta il 7 luglio 1304. Il 5 giugno 1305 fu eletto come suo Successore Clemente V.

Intanto, dopo la caduta di San giovanni d’Acri, i Templari si ritirarono a Cipro e poi in Occidente ad occupare le loro Commanderie. I Templari possedevano immense ricchezze, incrementate dal lavoro agricolo delle loro Commanderie (zootecnia, agricoltura ...), ma soprattutto avevano una potenza militare equivalente a 15.000 uomini con 1.500 cavalieri addestrati a combattere, e la loro la forza era interamente dedicata al papato.


lo "Schiaffo di Anagni"

Pertanto una tale forza poteva rivelarsi imbarazzante per il Re di Francia. Va aggiunto che i giuristi reali, formati col diritto romano, cercarono di esaltare il potere della sovranità reale. Tra l’altro la presenza dell’Ordine del Tempio limitava fortemente il potere del Re sul suo territorio.

Lo "Schiaffo di Anagni" fu uno dei riflessi di questa lotta dei giuristi reali per garantire il potere al Re.

La posizione dei giuristi, come Guillaume de Nogaret, come consiglieri del Re, sicuramente ebbe un’influenza su Filippo il Bello.


Jacques de Molay

Infine, alcuni storici prestano una parte di responsabilità per la perdita dell’Ordine a Jacques de Molay, il Maestro del Tempio eletto nel 1293 a Cipro dopo la perdita della San Giovanni d’Acri.

Infatti, in seguito alla perdita di San Giovanni d’Acri, un progetto di crociata proposto germinatò nelle menti di alcuni Re cristiani, ma anche e soprattutto in quella di Papa Clemente V.

Il Papa voleva anche la fusione dell’Ordine del Tempio con quello degli Ospitalieri, creando così l’esercito più potente in Terra Santa e rese noto questo suo desiderio in una lettera che mandò a Jacques de Molay nel 1306.

Il Maestro rispose con un’altra lettera in cui si opponeva all’idea, senza peraltro essere categorico. Tuttavia gli argomenti addotti per sostenere le sue idee erano ben sottili.

Oggi, il coinvolgimento del Papa con l’arresto dei Templari potrebbe essere oggetto di controversia. Alcuni storici parlano di tre incontri tra Filippo il Bello e Clemente V tra gli anni 1306 e 1308, durante i quali venne deciso il destino dei Templari.


Giovanni Villani (1276-1248)

Tuttavia, questi storici si basano esclusivamente su risorse contemporanee. Infatti, lo storico italiano Giovanni Villani è il solo che indica un incontro tra il Re e il Papa accaduto nel 1305, apparentemente per affrontare la questione della soppressione dell’Ordine. Va notato che gli altri gli storici credono che non sia serio fare affidamento solo al Villani, perché gli Italiani dell’epoca avevano una forte avversione contro Clemente V, Papa Francese. Gli stessi storici attestano un incontro tra il Re di Francia ed il Papa nel maggio 1307, quindi pochi mesi prima dell’arresto dei Templari. I legislatori reali si giustificheranno, un anno dopo l’incontro, dicendo che il Papa aveva dato il permesso di arresto.

Con la bolla “faciens misericordiam” Clemente V nominò nel 1308 le commissioni pontificali competenti per indagare sull’Ordine, in abbinamento alla procedura secolare avviata dal Re di Francia Filippo il Bello.