Gli appartenenti all'Ordine Teutonico dovevano essere tedeschi di nascita (anche se questa regola è stata occasionalmente trascurata), come unico requisito dell'Ordine crociato fondato in Terra Santa. Provenivano principalmente dalle classi nobili o cavalleresche, anche se questo obbligo non venne inserito formalmente nella regola fino a molto più tardi.
A tutti i membri dell'Ordine Teutonico venivano richiesti gli stessi voti di qualsiasi altro Ordine Monastico, cioè di castità, povertà e obbedienza, al quale si aggiungeva un quarto voto, cioè quello di “stare in armi”. Tuttavia il diritto di voto nel Capitolo Generale era concesso solo ai Ritterbrüdern (Fratelli Cavalieri) ed agli Ordenspriestern (Fratelli Sacerdoti).
Come tutti gli Ordini Religioso-Cavallereschi del Medioevo, c'era una componente militare alla quale appartenevano tre distinti Gruppi di Confratelli: i “Ritterbrüder” (Fratelli Cavalieri), i “Sariantbrüdern” (Fratelli Sergenti) o Graumäntler (dal mantello grigio) e gli “Halbbrüdern” (Mezzi Fratelli).
Inizialmente i Ritterbrüder dovevano provenire da una nobile famiglia, mentre i Sariantbrüdern e gli Halbbrüdern potevano essere anche non nobili, purché avessero una certa esperienza militare. Queste restrizioni, insieme all'obbligo di prendere i voti monastici, limitò moltissimo il numero dei Fratelli dell'Ordine.
Ritterbrüdern (Fratelli Cavalieri):
I “Ritterbrüder” (Fratelli Cavalieri) rappresentavano l'élite militare ed il braccio armato
dell'Ordine, prendendo il comando in testa alla fanteria. Essi conducevano una vita meno ascetica
dei “Priesterbrüder” (Fratelli Sacerdoti), i quali si astenevano dal combattere.
Quasi sempre erano di origine nobile, erano obbligati a prendere il triplo voto monastico di
povertà, castità e obbedienza, nonché promettere l'aiuto ai malati e combattere gi infedeli.
Dipendevano solo dall'autorità dell'Hochmeister o dei suoi rappresentanti e dovevano essere sudditi
o vassalli del Sacro Romano Impero, quindi non necessariamente tedeschi, infatti la bolla di
Celestino III del 1143 voleva soltanto che il priore dell'Ordine sapesse parlare la lingua
germanica.
Inizialmente qualsiasi Cavaliere poteva prestare i voti necessari per entrare nell'Ordine, purché
assistito da un altro Ritterbrüdern che garantiva per lui; così che potevano entrare nell'Ordine
nobili, ministeriali o borghesi. Dal XV secolo la dignità di Ritterbrüdern venne riservata solamente
ai nobili.
Si diveniva Ritterbrüder al termine di una cerimonia strutturata sul rito della cavalleria civile.
L'impegno totale di religioso, così come la vita militare, venivano sottolineati al Ritterbrüder,
quando chiedeva l'adesione all'Ordine.
Dopo aver superato l'interrogatorio preliminare, veniva portato davanti al Generalkapitel d'avanti
al quale il postulante doveva rispondere a dieci domande: “I fratelli hanno sentito la tua richiesta
e desiderano sapere se una qualsiasi di queste cose ti riguarda. Se hai fatto un giuramento a
qualsiasi altro Ordine, se sei sposato ad una donna, la terza è se appartieni ad un altro uomo come
servo della gleba, se devi soldi a nessuno o devi pagare debiti che potrebbero influenzare l'Ordine,
se hai malattie nascoste o sei in cattivo stato di salute. se sei pronto a combattere in Palestina o
in qualsiasi altra parte; se sei pronto a prenderti cura dei malati; se sei pronto a svolgere
qualsiasi lavoro tu sappia fare, qualora richiesto; se intendi obbedire alla Regola. Se una di
queste cose è così e non lo ammetti, sappi che, quando se ne viene a conoscenza, puoi essere espulso
dalla fraternità”.
Il novizio, dopo aver trascorso una notte di veglia ed essersi confessato, ascoltava la messa
solenne, durante la quale si comunicava; durante la cerimonia di accoglienza, il futuro cavaliere si
inginocchiava davanti all'Hochmeister o al funzionario che lo rappresentava.
Giurava sul Vangelo il rispetto voti monastici di castità, povertà e obbedienza per l'Ordine
Teutonico secondo la seguente formula: “faccio promessa di castità del mio corpo, di povertà e di
obbedienza a Dio, alla Santa Maria ed a lei Hochmeister dell'Ordine Teutonico ed ai suoi successori,
secondo le norme e le pratiche della Ordine, obbedienza fino alla morte”.
L'Hochmeister o un suo rappresentante procedeva poi all'investitura, con il colpo di piatto della
spada sulla spalla. Questa solenne cerimonia avveniva di solito nelle grandi festività di Natale,
Pasqua, Pentecoste e anche nella solennità di S. Elisabetta d'Ungheria, patrona dei cavalieri
Teutonici.
L'uniforme del Ritterbrüdern era bianca e sul petto vi era una croce nera. Solo i Ritterbrüder, per
un privilegio convalidato nel 1230 da Gregorio IX, potevano indossare il grande mantello bianco
ornato sulla spalla sinistra dalla croce nera dell'Ordine, consacrato con un'altra cerimonia
religiosa. Contrariamente alla credenza popolare, il reclutamento non si limitava ai nobili ed ai
tedeschi. Non è stato fino alla metà del XIV secolo che si rappresentava il Cavaliere Teutonico
ideale che doveva essere, se possibile, di sangue nobile. Ma c'erano diversi gradi di nobiltà
nell'Impero e spesso i Cavalieri provenivano dalla piccola nobiltà urbana.
Nelle Balleien nel Mediterraneo, la mancanza di reclute impedì di rispondere a questa esigenza e non
è chiaro se altrove sia mai stata rispettata appieno. Nel XIII secolo vi erano molti Cavalieri
Teutonici italiani e olandesi. In Livonia, prevalevano i Cavalieri provenienti dalla Renania e dalla
Westfalia, mentre in Prussia i Cavalieri erano prevalentemente nativi delle zone orientali
dell'Impero. La Sicilia, l'Assia e Francoforte fornirono un numero sempre più crescente di
Cavalieri.
In Terra Santa i Cavalieri Teutonici accettavano nei loro ranghi anche la gente comune: non sempre
si teneva conto della provenienza sociale di coloro che venivano per la lotta contro i musulmani.
Anche se i Ritterbrüdern venivano spesso ritenuti dei monaci, in realtà erano dei Cavalieri laici.
Occupavano le più importanti istituzioni ed erano loro a prendere le decisioni più importanti. Dalle
loro fila venivano scelti i comandanti e l'Hochmeister.
Per essere accolto nell'Ordine come Ritterbrüdern, il candidato doveva portare l'attrezzatura
adeguata per servire l'Ordine come Cavaliere (tre cavalli e le armature e le armi necessarie).
Il numero di Ritterbrüder non fu mai superiore a 2.000 membri in tutto il periodo del Medioevo. In
Prussia, dove vi era il ramo più potente dell'Ordine, nel 1418 vi erano solo 500 Ritterbrüder. La
Livonia nel 1451 aveva 270 Ritterbrüder. In tutta l'Europa meridionale e occidentale, nel 1379
c'erano 700 Ritterbrüder e, nella sola Sicilia, durante i tre secoli di presenza dell'Ordine,
c'erano 280 Ritterbrüder.
Il numero di Ritterbrüder raggiunse un picco nel periodo appena prima della battaglia di Tannenberg.
Il dato più alto dato dagli storici ammonta a circa 750 Ritterbrüder, anche se la cifra più
accettata è di circa 500. La perdita di Ritterbrüder durante battaglia di Tannenberg ammontò a 203
Cavalieri, tra un terzo e la metà del loro numero totale, e fu di per sé un disastro, ma questo
numero includeva quasi tutti gli ufficiali superiori dell'Ordine.
In Prussia e Livonia si trovavano grandi monasteri, in grado di ospitare più di venti confratelli
ciascuno, di solito si trovavano in castelli, come Marienburg e Viljandi (tedesco: Fellin).
L'Ordine non richiedeva ai Ritterbrüdern di effettuare un pagamento quando veniva accettato
nell'Ordine, eppure era pratica comune che la famiglia di chi vi veniva ammesso donasse del denaro o
delle merci o dei terreni.
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