Il conflitto con la nobiltà ungherese

L'Ordine Teutonico, diventato più audace a causa del felice successo, dimenticò le condizioni con cui il Re Andrea II aveva assegnato loro il paese. I cavalieri Teutonici estesero i confini ben oltre la zona di origine e costruirono castelli in pietra e non con il legno. Malgrado l'ira del Re per gli abusi dell'Ordine, questi diede ancora nuove concessioni all'Ordine, includendo le terre conquistate ai Cumani verso il Danubio, aumentando così i diritti dei Cavalieri.


nobili ungheresi 13° secolo

Da quel momento erano autorizzati a costruire castelli di pietra, di esportare da Mures e da Alt sei spedizioni di sale all'anno e di importare dei beni dall'estero; i Cavalieri e la popolazione del Burzenland erano esenti da ogni dazio quando attraversavano la terra dei Székely o dei Valacchi.

A questo punto i Cavalieri Teutonici avevano ottenuto così in fretta un tale successo che la nobiltà ungherese iniziò a dubitare che i Cumani fossero ancora un pericolo. I nobili ricordavano che quei selvatici cavalieri avevano battuto i Bizantini, gli Imperatori Latini di Costantinopoli e avevano invaso anche l'Ungheria, ma questo oramai faceva parte del passato; ora sembrava che anche una manciata di cavalieri qualsiasi avrebbe potuto cacciare via i Cumani.


Cavalieri Teutonici nelle città del Burzenland

Tra la nobiltà ungherese, dopo la morte di Gertrude di Merania, la loro Regina tedesca, cominciò a crescere un sentimento anti-tedesco. Era stata la Regina, che intervenne nel 1223 presso il Papa Onorio III affinché concedesse all'Ordine Teutonico il privilegio dell'esenzione feudale del Burzenland, e l'attuazione dell'esenzione interrompeva de facto i vincoli legislativi dell'Ungheria nei territori rivendicati dall'Ordine.

La nobiltà ungherese quindi esortò il Re alla resistenza contro l'Ordine. I nobili non capivano che solo la particolare organizzazione e la dedizione dei Cavalieri Teutonici rendeva possibile riuscire là dove gli altri avevano fallito ed accusavano l'Ordine di disonestà cavalleresca, a causa della sua attività volta soltanto all'arricchimento dei propri forzieri e non all'aiuto, senza compenso, per chi ne aveva bisogno.


Gertrude di Merania e Andrea II

Da parte loro, i Cavalieri Teutonici fecero pochi sforzi per guadagnarsi amici tra i nobiltà ungherese. Avevano ignorato i diritti del Vescovo locale e rifiutavano di condividere le loro importanti conquiste con i nobili che avevano già precedenti diritti nella regione. Alla fine i nobili accusarono l'Ordine Teutonico di aver superato il dovere di difendere il confine.


Cavaliere Teutonico e coloni

Era naturale che i Cavalieri Teutonici non volevano rinunciare a ciò che avevano conquistato con il loro lavoro e denaro, visto che avevano bisogno di ogni parcella di terreno di quel paese per fornire risorse, prodotti alimentari e tasse e per le future campagne di guerra verso il Mar Nero.

Purtroppo nel Burzenland non c'erano uomini come Hermann von Salza, che sapeva fare amicizia e fugare i sospetti dei potenziali nemici; i Cavalieri Teutonici in Transilvania operavano con notevole autonomia e non si fecero molti amici. Il risultato fu un conflitto fatto di ambizioni e di amara gelosia.


nobili ungheresi

Come la nobiltà ungherese era arrivata a pensare, il Re Andrea II aveva incautamente invitato in un gruppo di intrusi che stavamo costruendo in modo così sicuro un principato all'interno della frontiera ungherese che presto il Re stesso non sarebbe stato in grado di controllarli. Accusarono l'Ordine Teutonico di aver superato il suo dovere di difendere il confine e che pianificava di diventare un regno all'interno del regno.

Hermann von Salza avrebbe potuto fare ben poco al riguardo, infatti era occupato a Damietta, dove da due anni i cristiani ed i musulmani lottavano disperatamente. Re Andrea nel frattempo era tornato in Ungheria amareggiato per le perdite e le spese sostenute per la sua Crociata in Terra Santa. La sua reputazione era caduta in disgrazia ed il suo paese aveva patito per l'assenza del suo governo.


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