Gli anni tra il 1264 ed il 1267


1264: la battaglia di Daugavgriva

Mentre il Landmeister di Livonia Konrad von Mandern era in guerra in Russia, il Granduca Treniota di Lituania invase il Vescovado di Ösel-Wiek, devastandolo. Il Landmeister, anche se era lontano, inviò l'ordine ai cittadini ed Cavalieri di Livonia di riunirsi a Riga ed attendere il ritorno di Treniota.

Sulla strada del ritorno Treniota raggiunse i dintorni di Riga. Nella notte l'esercito di Treniota ed i Cavalieri di Livonia si scontrarono nei pressi de monastero di Daugavgriva, dove ebbe luogo una sanguinosa battaglia. I Cavalieri di Livonia vinsero la battaglia, perdendo solo 9 Cavalieri e alcuni soldati, mentre Treniota riuscì a fuggire.


1264: il Granduca lituano Vaišvilkas

Sotto l'usurpatore Treniota, di forti convincimenti pagani, la Lituania aveva riabbracciato il paganesimo. Il suo governo durò solo un anno, infatti nel 1264 venne deposto da Vaišvilkas, figlio di Mindaugas, e dal suo alleato di Volhynia, Svarn. Il Duca Daumantas di Nalšiai, che aveva assassinato Mindaugas insieme a Treniota, invece riuscì a fuggire a Pskov, dove rimase sino alla sua morte.


Vaišvilkas

Vaišvilkas, una volta fiero pagano, quando nel 1254 Mindaugas lo nominò Duca della Rutenia Nera, si fece battezzare con rito bizantino, fondò il monastero di Lavrashev sul fiume Neman, e vi entrò come monaco, dopo aver trasferito il titolo di Duca della Rutenia Nera a suo cognato Roman Danilovič.


Vaišvilkas

Nel 1263 era scampato alla trama che avavano portato Treniota e Daumantas ad assassinare suo padre e due dei suoi fratelli. Nel 1264, con l'aiuto di Roman Danilovič, riuscì a riprendere il controllo sul Ducato di Lituania, costringendo alla fuga sia Treniota che Daumantas e diventando così il nuovo Granduca di Lituania.

Durante il suo governo la situazione politica instabile in Lituania lo portò a non sosteere le ribellioni delle tribù Baltiche contro l'Ordine di Livonia, inizialmente sostenute da Mindaugas e Treniota, quindi le ribellioni lentamente cominciarono a diminuire.

Come cristiano, egli cercò di mantenere relazioni amichevoli sia con i Cavalieri Teutonici di Prussia che con l'Ordine di Livonia, firmando un trattato di pace con la Livonia riguardante il commercio sul fiume Daugava. Il sostegno lituano alle “Grandi insurrezioni Prussiane” terminò, e gli accordi fatti in precedenza con i Semgalli e Curi vennero interrotti.


1264: la sconfitta dell'Ordine in Semgallia

Nel 1264 Konrad von Mandern raccolse un grande esercito composto da Cavalieri dell'Ordine, diversi Crociati che avevano già combattuto durante la ribellione dei Curi, le truppe dei popoli fedeli all'Ordine tra i quali diversi Semgalli convertiti.

Dopo aver invaso la Semgallia, i Crociati uccisero molta gente e raccolsero molto bottino, parte del quale andò ai Semgalli convertiti. I Semgalli bloccarono tutte le vie di ritirata dei Crociati verso Riga e quando l'esercito Crociati si avvicinò ad uno dei blocchi, i Semgalli improvvisamente li attaccarono.

Durante la battaglia morirono 600 crociati, tra i quali 20 Cavalieri dell'Ordine, e molti rimasero feriti. Ma Konrad von Mandern ed il resto dell'esercito Crociato, riuscirono a figgire attraverso la foresta e raggiunsero Riga.


1265: la costruzione del castello di Jelgava


Jelgava, in Curlandia

Nel 1265, un anno dopo la sconfitta dell'Ordine di Livonia in Semgallia, il Landmeister Konrad von Mandern pianificò attentamente una nuova Crociata. Per poter attaccare più da vicino la Semgallia, fece costruire in Curlandia il castello di Jelgava in un'isola sul fiume di Lielupe, che doveva servire come base militare principale dell'Ordine di Livonia. Il Landmeister lasciò al castello molti Cavalieri e soldati e di ritornò a Riga. Dal castello di Jelgava la guarnigione andava spesso a fare incursioni contro i castelli dei Semgalli.


1265: la Crociata per la Semgallia


il castello di Jelgava

Nell'estate del 1265 il Landmeister Konrad von Mandern raccolse le sue truppe al castello di Jelgava, da dove ripartì per invadere la Semgallia. Dopo aver derubato e bruciato i villaggi ed i campi i soldati dell'Ordine ripresero la via per Jelgava. Il Landmeister, assieme adalcuni compagni, decise di andare avanti per ricostruire strade e ponti.

Fu allora che i Semgalli attaccarono il resto dell'esercito ed uccisero molti cavalli, per cui i Cavalieri dell'Ordine furono costretti a combattere come fanteria.

Dieci Cavalieri dell'Ordine morirono in battaglia, assieme a molti soldati, mentre gli altri fuggirono nei boschi per poi raggiungere Jelgava. Al castello trovarono il Landmeister con i suoi compagni che si eramo già rifugiati a Jelgava senza aspettare il resto dell'esercito.

Poco dopo i fratelli dell'Ordine inviarono ad Anno von Sangerhausen, Hochmeister dell'Ordine Teutonico, una lettera con la quale qiedevano di liberare Konrad von Mandern dalla sua carica di Landmeister in Livland e nominare al suo posto qualcun altro.


1266: il Landmeister Otto von Lauterberg

Nel 1266 Anno von Sangerhausen, Hochmeister dell'Ordine Teutonico, depose Konrad von Mandern dalla sua carica di Landmeister in Livland ed al suo posto mise Otto von Lauterberg. All'inizio del suo mandato continuò gli attacchi alla Curlandia e, nel 1267, i Curi dovettero arrendersi.

A differenza delle altre regioni dove il Vescovo Albrecht von Buxthoeven era stato molto influente nella Crociata e quindi i Vescovi avevano guadagnato la maggior parte della terra conquistata, la Curlandia venne divisa in modo diverso: i Vescovi guadagnarono solo un terzo e all'Ordine di Livonia andò il resto; questo aumentò significativamente l'influenza dell'Ordine.


Viestards

Inoltre l'Ordine di Livonia aveva ora la possibilità di stabilire un collegamento diretto verso le terre dell'Ordine Teutonico in Prussia: il castello di Klaipeda apparteneva all'Ordine di Livonia già da molto tempo, tuttavia il collegamento via terraferma con la Prussia non era molto sicuro; infatti gli attacchi dei Lituani provenienti dalla Samogizia tenevano la situazione abbastanza tesa.

Dopo diverse infruttuose campagne contro Viestards, il Duca pagano di Semgallia, la Curia romana nel 1251 aveva deciso di abolire il Vescovado di Semgallia ed aveva diviso i suoi territori tra il'Arcivescovado di Riga e l'Ordine di Livonia. Ma adesso la vittoria sui Curi permetteva all'Ordine di Livonia di dirigere tutte le sue forze contro la Semgallia che, a parte la Lituania, era l'ultima regione a resistere all'Ordine.


1267: il Granduca lituano Svarn


Vaišvilkas nel monastero di Lavrashev

Nel 1267 il Granduca di Lituania Vaisvilkas, dopo tre anni di governo, decise di tornare alla vita monastica e trasferì il titolo di Granduca di Lituania a Shvarn, un fratello di Roman Danilovic.

Svarn prese il potere nel 1267, ma probabilmente non fu in grado di assumere il controllo di tutta la Lituania e governò solo le regioni meridionali. Dopo poco tempo Vaisvilkas venne ucciso da Lev Danylovich, fratello di Svarn, infuriato perché non era stato trasferito a lui il supremo potere in Lituania.


1267: l'arrivo di Gunzelin di Schwerin

Dopo la conquista della Curlandia e della Semgallia, l'Ordine di Livonia governava la maggior parte del territorio ed era la principale forza di difesa della Confederazione di Livonia, ma doveva rivaleggiare con l'Arcivescovo di Riga ed anche con l'amministrazione della città di Riga, la quale voleva più libertà dall'Ordine e dalla Chiesa. Ciò causò guerre civili tra Riga e l'Ordine.

Albert Suerbeer, Arcivescovo di Riga, tentò inefficacemente di approfittare di ogni difficoltà dell'Ordine Teutonico, ma questo, fino al 1267, non venne percepito come un pericolo reale. Quando i conflitti tra l'Ordine di Livonia e la vicina Repubblica di Pskov divennero più seri, diventò evidente il pericolo era imminente, così che il Landmeister dell'Ordine di Livonia Otto von Lauterberg inviò un appello in Germania chiedendo l'invio di volontari Crociati.


Gunzelin di Schwerin

Tra i tanti volontari tedeschi che risposero alla chiamata, vi era il principe Heinrich di Meclemburgo, che portò con se anche suo zio, Gunzelin di Schwerin. Heinrich andò a Dorpat, dove la frontiera era minacciata, ma Gunzelin rimase a Riga, dove ben presto si alleò con l'Arcivescovo contro l'Ordine di Livonia. Gunzelin era figlio di quel conte di Schwerin, che aveva rapito il Re di Danimarca nel 1223 e distrutto l'impero danese nel Mar Baltico.

L'Arcivescovo, sperando chiaramente che una simile alleanza avrebbe prodotto un risultato sfavorevole all'Ordine di Livonia, conferì a Gunzelin la posizione di “governatore” che lo autorizzava a utilizzare tutti i poteri e le risorse arcivescovili. Nel frattempo i Cavalieri di Livonia, insieme con le forze del Vescovo di Dorpat, avevano combattuto una sanguinosa battaglia in Estonia contro gli invasori russi.


1267: la pace tra Riga e l'Ordine

Verso la fine del 1268 venne firmato un trattato di pace tra l'Ordine di Livonia e l'Arcivescovo di Riga. Poi, a dicembre dello stesso anno, il Landmeister di Livonia fece arrestare l'Arcivescovo di Riga Albert Suerbeer, in un momento in cui Gunzelin di Schwerin si trovava all'estero per il reclutamento di nuove truppe per l'Arcivescovo; inoltre intimò a Gunzelin di tornare in Livonia e costrinse l'Arcivescovo a pane e acqua finché non capitolò. Dopo di che nessuno osò sfidare l'autorità dei Cavalieri di Livonia.


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