1308: l'Acquisizione teutonica di Danzica

Il regno dell'Hochmeister Siegfried von Feuchtwangen fu segnato da lotte intestine all'interno dell'Ordine, ma anche da importanti cambiamenti. Nel 1308 i Cavalieri Teutonici erano stati chiamati come alleati del Re di Polonia Ladislao I il Breve per catturare la città di Danzica dal Margravio del Brandeburgo, che si era ribellato alle forze fedeli al Regno di Polonia. Tuttavia dopo che la fortezza di Danzica cadde, Re Ladislao rifiutò di pagare l'Ordine Teutonico per il suo intervento.

La città di Danzica fu conquistata dall'Ordine Teutonico il 13 novembre 1308. I Cavalieri Teutonici erano stati incaricati, come alleati del Regno di Polonia, di catturare la città dal Margraviato di Brandeburgo, dopo una ribellione contro le forze fedeli al Regno di Polonia. Tuttavia le tensioni si alzarono e, dopo la dopo che la fortezza di Danzica cadde, il Re polacco rifiutò di pagare l'Ordine per quanto questi volevano come compenso. Le controversie sul pagamento e sulla sovranità sulla città, segnarono l'inizio delle tensioni tra il Regno di Polonia e l'Ordine Teutonico.


Mestwin II di Pomerania

Nel XIII secolo, il Ducato della Pomerelia (Pomerania Orientale) era governato dalla dinastia dei Samboridi della Casa di Sobiesławice, un dinastia i cui membri discendevano dai Piast che, dal 1227, divennero principi indipendenti nella Pomerelia, fino al 1294, quando la dinastia si estinse.

I Duchi Samboridi avevano affermato il loro potere con roccaforti fortificate. La principale roccaforte in Pomerelia si trovava dove oggi è la Città Vecchia di Danzica. Intorno alla roccaforte si sviluppò un insediamento ed un mercato di artigiani tedeschi ai quali nel 1224 vennero concessi i diritti di Lubecca.

La Pomerelia (Pomerania Orientale) era costituita in un Ducato retto dal principe slavo Mestwin II di Pomerania, l'ultimo membro dei Samboridi, il quale, costantemente minacciato da suo fratello Wartislaw II di Pomerelia e di Danzica, il 1 aprile 1269 ad Arnswale, aveva firmato un trattato con i Mangravi del Brandeburgo, con il quale, in mancanza di eredi, trasferiva a questi ultimi i diritti su tutti i suoi territori in cambio della protezione dagli attacchi di suo fratello.

Dopo la firma del trattato, Mestwin II, con l'aiuto dei brandeburghesi, costrinse suo fratello Wartislaw II ad abbandonare Danzica. Rimaneva ancora un parente di sesso maschile: suo zio Sambor II, che governava la parte meridionale della Pomerelia. Ma anche quest'ultimo venne cacciato, trovando rifugio nello Stato dei Cavalieri Teutonici. In questo modo, Mestwin II divenne l'unico sovrano di tutta la Pomerelia.


Przemysl II Duca della Polonia Magna

Quando Mestwin II morì nel 1294 senza lasciare eredi maschi, la Pomerelia avrebbe dovuto essere ereditata dai Mangravi del Brandeburgo come conseguenza del trattato di Arnswalde, ma sorsero le controversie per la successione. Nel 1282, con il trattato di Kepno, Mestwin II aveva già promesso la Pomerelia al suo alleato il Duca della Grande Polonia e poi Re di Polonia Przemysl II, nominandolo successore di tutti i suoi beni. Anche l'Ordine Teutonico aveva delle rivendicazioni riguardanti la Pomerelia, perché da Sambor II aveva ereditato la città di Gniew (Mewe).

Alla morte di Mestwin II la regione si trovò immersa in una guerra di successione che coinvolse la nobiltà della Pomerania e quella del Margraviato di Brandeburgo, che aveva acquisito i diritti con il trattato di Arnswalde del 1269. I Margravi del Brandeburgo, rivendicando per loro quella regione, invasero la Pomerelia occupando i luoghi di maggiore importanza. Sulla base di un trattato dell'8 agosto 1305 firmato tra i Margravi del Brandeburgo ed il Re di Boemia e di Polonia Venceslao III, vennero scambiati il territorio Meissen, in Boemia, con la Pomerelia, anche se questo accordo non venne mai applicato.


1308: il bagno di sangue di Danzica

Nell'estate del 1308, i ribelli della Pomerania spodestarono le forze del principe di Cracovia Ladislao il Breve, che più tardi sarebbe diventato Re di Polonia, e si allearono con Waldemar di Brandeburgo, che era entrato nella città di Danzica ma non era riuscito a catturare il castello, perché era detenuto da una piccola guarnigione fedele al principe di Cracovia. Ladislao il Breve fece appello ai Cavalieri Teutonici perché corressero in suo aiuto.


il principe di Cracovia Ladislao il Breve

I Cavalieri Teutonici, guidati dal Landmeister di Prussia Heinrich von Plötzke accettarono di aiutare la guarnigione assediata. Una forza di 100 Cavalieri e 200 soldati arrivarono al castello nel mese di agosto, costringendo Waldemar di Brandeburgo ad abbandonare l'assedio di Danzica, la città più importante della Pomerelia. Gli abitanti ribelli che avevano sostenuto i brandeburghesi, tuttavia, si opposero ai Cavalieri Teutonici.

Il numero delle persone uccise dall'Ordine durante la conquista di Danzica (bagno di sangue di Danzica) per secoli fu un punto di discordia tra gli storici tedeschi e polacchi. Dopo la cattura della fortezza di Danzica, Ladislao il breve rinunciò alle azioni legali contro l'Ordine, ma si lamento con il Papa che i Cavalieri Teutonici, dopo l'assedio, avevano ucciso fino a 10.000 persone indipendentemente dalla condizione, età e sesso; per questo i Cavalieri Teutonici furono scomunicati dal Papa, ma tale decisione venne annullata subito dopo.


il bagno di sangue di Danzica (dipinto del 1988 di Piotra Budziszewskiego conservato nel museo marittimo di Danzica)

Quando Ladislao il breve si rifiutò di pagare la somma di denaro richiesto per compensare l'intervento dei Cavalieri Teutonici, l'Ordine si stabilì definitivamente a Danzica (fu allora che la città venne chiamata per la prima volta con il suo nome tedesco “Danzig”), ponendo sotto il proprio controllo il suo strategico porto; successivamente, dopo aver conquistato le città di Schwetz (Świecie) e Tczew (Dirschau), i Cavalieri catturarono il resto della Pomerelia dalle truppe del Brandeburgo.


1309: il trattato di Soldin

Dopo l'acquisizione di Danzica, con il Trattato di Soldin del 13 settembre 1309, il Margravio Waldemar di Brandeburgo-Stendal, vendette all'Ordine Teutonico per 10.000 marchi d'argento le sue pretese su Danzica, Dirschaw e Schetz con i loro territori, cui si aggiunsero quelli acquistati nello stesso anno dal Duca di Cujavia; in questo modo lo Stato dell'Ordine Teutonico poteva collegarsi via terra con quello del Sacro Romano Impero. Così tutta la Pomerelia cadde sotto l'autorità dell'Ordine Teutonico, come venne confermato nel 1311 da un editto imperiale di Enrico VII, che investiva i Cavalieri Teutonici della regione come vassalli dell'Impero. Danzica divenne uno dei principali centri dell'Ordine, collegando così la Germania e la Prussia Teutonica.


Cavalieri Teutonici

Mentre per l'Ordine questo collegamento con l'Impero fu un notevole miglioramento strategico, perché collegava i territori baltici ai suoi “Deutschordensballei” (Baliaggi) tedeschi, allo stesso tempo fu una grande perdita per la Polonia che era diventata di nuovo un paese senza sbocco sul mare.

Dopo la cattura di Danzica da parte dei Cavalieri Teutonici, ci fu un iniziale stagnazione dello sviluppo della città. I nuovi governanti cercavano di ridurre l'importanza economica di Danzica, abolendo il governo locale ed i privilegi dei commercianti di Lubecca. In seguito i Cavalieri dovettero accettare il fatto che la città era la più grande della regione ed il più importante porto marittimo. La città quindi rifiorì, beneficiando di grandi investimenti e della prosperità economica nello Stato Monastico dei Cavalieri Teutonici, che stimolava il commercio lungo la Vistola. La città divenne un membro a pieno titolo della Lega anseatica dal 1361, ma i suoi mercanti erano comunque risentiti per le barriere commerciali sul fiume Vistola verso la Polonia, insieme alla mancanza di diritti politici in uno Stato governato nell'interesse dell'Ordine dei Cavalieri Teutonici.


il porto di Danzica

Pertanto, l'acquisizione innescò una serie di conflitti tra la Polonia e l'Ordine Teutonico, e questi conflitti, a sua volta innescarono un conflitto all'interno dello stesso Ordine. Alcuni Cavalieri Teutonici di primo piano erano favorevoli alla concessione della Pomerelia alla Polonia in cambio di buone relazioni, ma si trovarono di fronte all'opposizione della maggioranza dei Cavalieri che pensava che una concessione del genere avrebbe portato alla totale espulsione dei cavalieri dal loro Stato Monastico.

Tali disaccordi causarono l'abdicazione dell'Hochmeister Karl von Trier nel 1318 e l'assassinio del successivo Hochmeister Werner von Orseln nel 1330. Il possesso dell'Ordine Teutonico di Danzica e della Pomerelia venne costantemente contestato dai Re polacchi Ladislao I e Casimiro il Grande, con azioni legali alla corte papale nel 1320 e 1333. In entrambi i casi, così come nel 1339, ai Cavalieri Teutonici venne ordinato dal Papa di restituire alla Polonia la Pomerelia e altre terre, ma questi ordini non trovarono applicazione.


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