1333: il Re Casimiro III il Grande

il Re Ladislao I il breve morì a Cracovia il 2 marzo 1333. Anche se suo figlio, Casimiro III il Grande (polacco: Kazimierz Wielki), ereditò solo la Piccola Polonia, il ducato di Sandomierz, la Polonia Magna, la Cuiavia ed i ducati di Łęczyca e di Sieradz, mentre la Slesia e il territorio di Lebus a ovest, insieme con la Pomerelia di Danzica, la Pomerania occidentale e la Masovia rimasero al di là dei confini del regno, il regno di Ladislao I il Breve è stato un importante passo sulla strada della restaurazione del Regno di Polonia.


Casimiro III il Grande

Casimiro III il Grande fu l'ultimo Re di Polonia della dinastia dei Piast (1333-1370). Nato a Kowal il 30 aprile 1310, fu l'unico Re di Polonia che abbia ricevuto il titolo di “Grande” nella storia polacca. Quando ricevette la corona come Re di Polonia, la stessa era in pericolo, visto che i suoi confinanti non riconoscevano il suo titolo, chiamandolo più semplicemente “Re di Cracovia”.

All'inizio del suo regno l'economia era in rovina e il paese si era spopolato, esaurito dalla guerra. Alla sua morte lasciò un paese raddoppiato nelle dimensioni (per lo più attraverso l'aggiunta di territori dell'attuale Ucraina, allora Ducato di Halicz), prospero, ricco e con grandi prospettive per il futuro.

Sebbene egli viene descritto come un Re pacifico, intraprese molte guerre ed appena prima di morire ne stava preparando altre. Casimiro il Grande costruì molti castelli, riformò l'esercito polacco ed il diritto civile e penale. Nel 1335 con il Trattato di Trencianske, Casimiro cedette “in perpetuo” in favore della Boemia le sue pretese sul Ducato di Slesia.


1339: le dispute con l'Ordine Teutonico

Nel 1339 Casimiro, che mirava ad un accesso al mare per conferire al commercio polacco nuovo impulso, chiese l'aiuto del Papa Benedetto XII ed ottenne che venisse imposto ai Cavalieri Teutonici l'abbandono del territorio limitrofo alla foce della Vistola e la consegna di Danzica. La disposizione, tuttavia, non fu rispettata a causa dell'insufficienza delle forze di Casimiro per opporsi ai Cavalieri Teutonici.

Nel 1339 l'Hochmeister Dietrich von Altenburg portò la questione d'avanti alla Pontificia Commissione d'inchiesta. Egli riteneva valido il Trattato di Soldin del 1309 e dimostrò che il Margravio di Brandeburgo già dal dicembre 1231 era stato investito della Pomerania, comprendente tutti i diritti sulla Pomerelia, dal Sacro Romano Imperatore Federico II durante una convocazione del Reichstag a Ravenna.


1343: il Trattato di Kalisz

L'8 luglio 1343 le rivendicazioni territoriali delle parti giunsero ad una soluzione di compromesso: il cosiddetto “Trattato di Kalisz” che mise formalmente fine alla guerra. Questo fu firmato da Casimiro III il Grande, Re di Polonia e Ludolf König, Hochmeister dell'Ordine Teutonico. Il trattato metteva termine alle dispute territoriali tra la Polonia e l'Ordine Teutonico relative alla Pomerelia e Danzica e sanciva la “pace perpetua”.


Preparazione dei documenti per il trattato di Kalisz

Casimiro III riconobbe come legittimo quanto era stato già pattuito nel 1309 tra Valdemaro, Margravio di Brandeburgo, e l'Ordine Teutonico con trattato di Soldin e abbandonava le sue rivendicazioni sulla Pomerelia, Danzica e Ziemia Michałowska e le cedeva all'Ordine Teutonico dietro un pagamento di 10.000 marchi d'argento, lasciandole all'Ordine Teutonico come “eterna elemosina”.

In cambio l'Ordine Teutonico, restituiva alla Polonia le terre catturate dal 1329 al 1332, cioè una parte del territorio del corso inferiore della Vistola, la Cuiavia e la Terra di Dobrzyń.

Il possesso della Terra di Chełmno, il territorio che i Cavalieri avevano ricevuto da Corrado I di Masovia decenni prima di scambiarla con la Masovia settentrionale confinante con la vecchia Prussia pagana, venne finalmente riconosciuto alla Polonia, in quanto vi erano stati altri possedimenti territoriali dell'Ordine come, ad esempio, quelli acquisiti con il trattato di Soldin.

Con il trattato di pace le città Poznań e Kalisz passarono alla Polonia Magna, le città di Włocławek e di Brześć Kujawski passarono alla Cuiavia e le città di Cracovia, Sandomierz e Nowy Sącz passarono alla Piccola Polonia. Il trattato di Kalisz metteva fine alle guerre ed alle lunghe dispute legali e diplomatiche tra l'Ordine Teutonico ed i monarchi polacchi precedenti.


1346: l'acquisizione dell'Estonia Danese

Come molti Hochmeister avevano fatto prima di lui, Ludolf König, eletto Hochmeister nel 1342, condusse la guerra contro il Granducato di Lituania. Una guerra di ritorsione da parte della Lituania nel 1345 causò grandi danni su vasta scala in Prussia. Nel 1346, sempre sotto Ludolf König, il Re di Danimarca vendette all'Ordine Teutonico il Ducato di Estonia: l'Ordine così si vide allargare i suoi domini che ora andavano dal Sacro Romano Impero al Golfo di Finlandia


1347: la successione al trono di Casimiro III

Il Sejm di Wiślica, l'11 marzo 1347, introdusse salutari riforme giuridiche nella giurisprudenza del suo paese. Fissò un codice di leggi per la Grande e la Piccola Polonia, guadagnandosi il titolo di “Giustiniano polacco”. Casimiro III fondò l'Università di Cracovia (la più antica università polacca), anche se la sua morte temporaneamente bloccò lo sviluppo dell'Università (questo è il motivo per cui oggi è chiamata Università “Jagellonica” piuttosto che “Casimiriana”).


szlachta

Al fine di mobilitare il sostegno degli “szlachta” (nobili polacchi), in particolare per l'aiuto militare ai ruszenie pospolite, Casimiro fu costretto a concedere loro i privilegi di casta che li rendeva chiaramente dominanti sui borghesi.

La sua seconda figlia, Elisabetta, duchessa di Pomerania, partorì un figlio nel 1351, Casimiro IV di Pomerania. Era destinato a diventare l'erede al trono di Polonia, ma non salì al trono, morendo senza figli nel 1377, 7 anni dopo la morte del Re Casimiro. Era l'unico discendente maschio di Casimiro.

I polacchi respinsero molti raid dei tartari-mongoli. Tuttavia, Casimiro III il Grande si accordò con Gani Bek, Kan dell'Orda d'Oro, impegnandosi a rendergli omaggio al fine di evitare ulteriori conflitti.


Sottomissione della Rutenia alla Corona del Regno di Polonia nel 1366 (dipinto di Jan Matejko)

Casimiro era stato sposato tre volte, ma non lasciava erede maschio. Pare che considerasse i suoi discendenti inadatti o troppo giovani per ereditare. Molto prima della sua morte era stata ampiamente discussa la questione della successione al trono.

Difendere il paese dai pericoli crescenti dell'Ordine Teutonico da un lato, e dall'Impero tedesco, Boemia e Brandeburgo, tutti uniti sotto un'unica dinastia, dall'altro, il Re ed il paese videro la necessità di una permanente unione con un'altra nazione forte.

Al fine di fornire una chiara linea di successione dinastica e per evitare l'incertezza, Casimiro predispose che a succedergli al trono di Polonia fosse il Re d'Ungheria Luigi I, figlio di Carlo I d'Angiò e di Elisabetta di Polonia, sorella di Casimiro.

Per aderire a questa scelta, piuttosto che scegliere un principe dei Piast, e gli “szlachta” chiesero a Luigi alcune garanzie. In primo luogo che avrebbe recuperato le province perdute, in particolare la Pomerania; in secondo luogo che le truppe polacche non sarebbero mai state utilizzate nelle guerre svolte nell'interesse di Ungheria; in terzo luogo che gli uffici pubblici in Polonia sarebbero stati gestiti esclusivamente dai polacchi; ed infine che non ci sarebbe stata nessuna interferenza con i privilegi e le esenzioni in vigore al momento dell'incoronazione.

Dopo aver giurato di mantenere tutte le garanzie, Luigi fu proclamato erede al trono di Polonia, senza alcuna opposizione da parte dei numerosi principi Piast.

Casimiro il Grande morì il 5 novembre 1370 e con lui ebbe fine la dinastia dei Piast polacchi. Alla sua morte, Luigi I d'Ungheria venne proclamato Re di Polonia e sua madre Elisabetta di Polonia governò come reggente fino alla sua morte avvenuta nel 1380.


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