Gli anni dal 1307 al 1315


1307: l'espansione della Lituania

Nelle guerre contro i Cavalieri Teutonici di Prussia e di Livonia il Granduca di Lituania Vytenis fu molto favorito anche dal fatto che nel i Cavalieri, avendo conquistato la Pomerania, erano entrati in conflitto con la Polonia.


il Granduca di Lituania Vytenis

Quei Cavalieri che venivano catturati dai lituani potevano aspettarsi una riduzione in schiavitù permanente o, se le circostanze impedivano il loro trasferimento, erano soggetti ad esecuzioni sommarie sul posto. Infatti, le punizioni inflitte dai lituani ai prigionieri catturati erano terribili e non erano infrequenti pratiche come il sacrificio umano o la morte lenta per tortura.

Vytenis intrattenne anche buone relazioni col Ducato di Masovia, avendo il Duca di Masovia Boleslao II sposato la principessa lituana Gaudemunda. Intorno al 1307, Polatsk venne annessa alla Lituania; l'annessione di Polatsk portò a garantire un'importante via commerciale che consentì il commercio nella regione ed anche un aumento dell'influenza della Lituania sulle restanti province Rutene.


1314: l'attacco a Medininkai

Nel 1314 l'Ordine di Livonia attaccò il distretto di Medininkai, nella zona centrale della Samogizia, e circa 700 Samogizi furono fatti prigionieri e ridotti in Schianitù.

Anche da parte dei Cavalieri la riduzione in schiavitù dei prigionieri pagani veniva vista come perfettamente accettabile, visto che si riteneva che chi non era cristiano non dovesse avere gli stessi diritti dei cristiani.


il libro di Peter Suchenwirt

La descrizione del poeta austriaco Peter Suchenwirt, illustra bene questi terribili eventi: “Donne e bambini sono stati presi in cattività; che triste miscuglio potrebbe essere visto: alcune donne si vedono con due bambini legati al loro corpo, uno dietro e uno davanti, su un cavallo senza finimenti e senza staffe che aveva cavalcato fin qui; i pagani sono stati portati a soffrire: molti sono stati catturati e in ogni caso, gli sono state legate le mani insieme. Essi sono stati portati lontano, tutti legati, proprio come cani da caccia”.

Questi schiavi venivano poi utilizzati per completare la forza lavoro locale, anche perché non erano utili per richiedere il pagamento di un riscatto e quindi erano spesso preferiti ai convertiti che dovevano essere pagati. Con la riduzione in schiavitù dei prigionieri lituani, tanto necessari come operai manuali, venne a mancare l'incentivo alla conversione perché, una volta che qualcuno diventava cristiano, non si poteva più abusare di lui in questo modo.


1315: l'Assedio di Christmemel

Christmemel (Skirsnemunė) era un “Ordensburg” (castello dell'Ordine) fatto di terra e legno, costruito dai Cavalieri Teutonici di Prussia sul fiume Neman nel 1313 come loro base per gli attacchi in Samogizia. Insieme a Ragnit e Georgenburg, Christmemel serviva anche a tutelare dagli attacchi dei Samogizi i beni dell'Ordine Teutonico di Prussia in Sambia.


Gediminas, fratello di Vytenis e Duca di Samogizia

Una forza di Samogizi fece irruzione a Ragnit nel mese di agosto 1315 ma non riuscì a catturare il castello. Sei settimane dopo il Granduca lituano Vytenis attaccò con due macchine d'assedio ed un certo numero di arcieri slavi orientali il castello di Christmemel.

I suoi uomini cominciarono tagliando ed ammucchiando della legna che Vytenis aveva destinato a dar fuoco al castello per soffocare la guarnigione.

Intanto l'Hochmeister dell'Ordine Teutonico Karl von Trier aveva preparato una forza di soccorso ed inviò 10 Cavalieri e 150 soldati a bordo delle navi per aiutare la guarnigione, ma il Granduca lituano Vytenis mandò i suoi uomini proprio per impedire a questi rinforzi di giungere a Christmemel.

Quando le forze di Karl von Trier arrivarono dopo 17 giorni d'assedio, Vytenis ordinò alla sua fanteria di posizionare il legno e la paglia intorno al castello e di accenderla, mentre i suoi arcieri slavi coprivano i suoi soldati lituani. Comunque, il presidio di Christmemel era difeso da merli, permettendo ai tedeschi di respingere i lituani con le balestre. Sconfitto sotto le mura del castello e di fronte all'esercito di Karl von Trier, il Granduca richiamò le sue truppe e bruciò le sue macchine d'assedio.


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