I conflitti con il Granduca Gediminas


1316: il Grandica lituano Gediminas

Vytenis morì nel 1315 senza un erede, il titolo Granduca passò a suo fratello Gediminas, che già regnava in Samogizia e probabilmente a Trakai, mentre Vytenis era ancora in vita.

Gediminas fu il Granduca di Lituania dal 1316 al 1341. Egli fu il vero fondatore del Granducato di Lituania come un impero. Fieramente pagano, contrastò tutti i tentativi di cristianizzare il suo paese.


Gediminas

Ereditò un vasto dominio, comprendente la Lituania, la Samogizia, Navahradak, Podlachia, Polotsk e Minsk, ma questi territori venivano sistematicamente attaccati da nemici potenti e gelosi, i più pericolosi tra i quali erano i Cavalieri Teutonici e l'Ordine di Livonia.

Nel 1320 Gediminas lanciò un'offensiva in grande stile contro i possedimenti dell'Ordine Teutonico, ottenendo delle vittorie e abbandonandosi ad atti di inaudita ferocia sui prigionieri. In risposta alle aggressioni vi erano le sistematiche irruzioni in Lituania sia dei Cavalieri Teutonici che dell'Ordine di Livonia, ma queste irruzioni non facevano altro che unire tutte le tribù lituane contro il comune nemico.


1323: la Cristianizzazione della Lituania

Nel 1322, il Granduca lituano Gediminas, che mirava a stabilire una dinastia che avrebbe reso la Lituania non solo sicura, ma potente, entrò in trattative diplomatiche con la Santa Sede. Alla fine del 1322 inviò diverse lettere al Papa Giovanni XXII, con le quali sollecitava la sua protezione contro le continue aggressioni dei Cavalieri Teutonici e dell'Ordine di Livonia, informandolo dei privilegi già concessi in Lituania ai Domenicani ed ai Francescani affinché predicassero la Parola di Dio. Nelle lettere, Gediminas affermò anche che l'Ordine Teutonico e quello di Livonia non volevano portare il Cristianesimo in Lituania, ma avevano il solo scopo di conquistarla definitivamente.

Dopo il ricevimento di una risposta favorevole da parte della Santa Sede, Gediminas fece circolare per le principali città dell'Hansa un suo editto con il quale offriva accesso gratuito nei suoi domini a tutti gli uomini di ogni ordine e professione. Gli immigrati potevano scegliere i propri insediamenti e disciplinarli con proprie leggi. Sacerdoti e monaci vennero invitati a costruire chiese a Vilnius e Navahradak.


Domenicani e Francescani nel 1300

Nel mese di ottobre 1323 i rappresentanti dell'Arcivescovo di Riga, il Vescovo di Dorpat, il Re di Danimarca, gli Ordini Domenicano e Francescano e Konrad Kesselhut, Landmeister dell'Ordine di Livonia, si riunirono a Vilnius, dove Gediminas confermò le sue promesse e si impegno a farsi battezzare all'arrivo del legato papale. Un patto venne poi firmato a Vilnius, in nome di tutto il mondo cristiano e di Gediminas, che confermava la promessa dei privilegi. Con questo patto la Lituania veniva così riconosciuta per la prima volta a livello internazionale.

Probabilmente Gediminas non intendeva diventare cristiano se stesso, in quanto avrebbe offeso gli abitanti pagani della Samogizia e della Aukstaitija, cuore etnico della Lituania. Piuttosto, la sua strategia era quella di ottenere l'appoggio del Papa e degli altri poteri cattolici nel suo conflitto con l'Ordine Teutonico, concedendo uno status favorevole ai cattolici che vivevano all'interno del suo regno. Infatti mentre Gediminas consentì al clero cattolico di entrare nel suo regno per sorreggere i residenti cattolici, punì selvaggiamente ogni tentativo di convertire i pagani lituani o di insultare la loro religione. Tanto che nel 1339-40 fece giustiziare due frati francescani provenienti dalla Boemia, Ulrich e Martin, che erano andati al di là del mandato conferito loro ed avevano predicato pubblicamente contro la religione lituana.


Gediminas

Ma la Cristianizzazione della Lituania non era di gradimento ai Cavalieri Teutonici, che fecero ogni sforzo per annullare i progetti di Gediminas; era ancora un pagano che regnava su terre semi-pagane, era vincolato ai suoi parenti pagani in Samogizia, ai suoi Ortodossi di Polotsk e Minsk ed ai suoi alleati cattolici della Mazovia. La sua politica, quindi, fu necessariamente ambigua e così la sua incursione a Dobrzyn, l'ultima acquisizione dell'Ordine Teutonico in terra polacca, diede loro una pronta arma contro di lui.

I Vescovi di Prussia, fortemente legati ai Cavalieri Teutonici, in un sinodo ad Elbing misero in dubbio la sincerità delle lettere di Gediminas al Papa e lo denunciarono come un nemico della fede, mentre i suoi nobili Ortodossi invece lo rimproveravano di preferire l'eresia latina ed i pagani lituani lo accusavano di abbandonare le antiche divinità.

Gediminas, in difficoltà, si sentì costretto a ripudiare le sue promesse, rifiutando di ricevere i legati papali che arrivarono a Riga nel mese di settembre 1323, ed a respingere i Francescani dal suo territorio. Allo stesso tempo, attraverso i suoi ambasciatori, Gediminas informò privatamente il legato papale a Riga, che la sua posizione difficile lo costringeva per un certo periodo a rinviare la sua ferma volontà di essere battezzato, ed il legato dimostrò fiducia in lui vietando la guerra contro gli Stati Lituani per i successivi quattro anni, oltre a ratificare il trattato tra Gediminas e l'arcivescovo di Riga.


1331-1340: gli attacchi alla Samogizia

Nel 1331 Eberhard von Monheim saccheggiò la regioni lituane dell'Aukštaitija e gran parte della Samogizia, per poi ripetere la stessa incursione nel 1335. Nello stesso anno saccheggiò anche il Principato di Polotsk.

Nel 1338 i Cavalieri Teutonici di Prussia, guidati direttamente dall'Hochmeister Dietrich von Altenburg, inflissero una pesante sconfitta ai Lituani di Gediminas. Questi scontri peraltro contribuirono ad avvicinare ulteriormente la Polonia alla Lituania, entrambe mosse dal desiderio di impadronirsi dei territori dell'Ordine Teutonico.

Nel 1339 il Landmeister di Livonia catturò il castello di Tervete e saccheggiò di nuovo la Samogizia. Contemporaneamente i Crociati guidati dal Re di Boemia, Giovanni di Lussemburgo, circondarono ed assaltarono la fortezza di Medvegalis, dove circa 6.000 persone fra soldati, donne e bambini avevano trovato rifugio. I Samogizi lottarono eroicamente, ma furono sconfitti. Uomini, donne e bambini vennero battezzati, ma ben presto tornarono alle loro vecchie pratiche religiose.

Nel 1340 il Landmeister Eberhard von Monheim organizzò un'altra campagna contro i lituani, che a causa del rigido inverno, però, non è riuscì. Il 24 Giugno 1340 abbandonò la sua carica ed andò a Colonia come Komtur della Kommende S. Caterina.


1341: il Granduca lituano Jaunutis

Verso la fine del 1341 morì il Granduca lituano Gediminas (probabilmente venne ucciso in un tentativo di colpo di Stato). Il suo corpo fu cremato con una cerimonia pagana, in cui ci furono dei sacrifici umani dove il suo servo preferito e diversi schiavi tedeschi vennero bruciati sul rogo con il suo cadavere.


Janutis

Tutti questi fatti dimostrano che Gediminas rimase fedele alla sua originale religione lituana e che il suo interesse per il cattolicesimo fu semplicemente un inganno per poter acquisire alleati contro l'Ordine Teutonico

Prima della sua morte, avvenuta nel 1341, Gediminas aveva diviso i suoi domini, lasciando al figlio Jaunutis il possesso del Granducato di Lituania.

Gli anni di regno di Jaunutis furono relativamente pacifici, se si esclude qualche sporadico attacco di Algirdas, fratello Jaunutis, di verso l'Ordine di Livonia.


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