I conflitti con il Granduca Jogalia


1377: il Granduca lituano Jogalia


Jogaila

Nel maggio del 1377 Algirdas morì; il suo corpo di venne arso su di un rogo cerimoniale insieme a 18 cavalli e molti dei suoi beni in un bosco vicino a Maišiagala, molto probabilmente nel santuario della foresta di Kukaveitis.

Nel 1377 Algirdas morì; alla sua morte suo figlio Jogaila divenne il nuovo Granduca di Lituania, dove regnò insieme a suo zio Kęstutis.

La Lituania ereditata da Jogaila nel 1377 era un soggetto politico composto di due nazionalità e di due sistemi politici diversi: la Lituania etnica nel nord-ovest ed il grande territorio Ruteno della ex Rus' di Kiev, comprendente le terre della moderna Ucraina, la Bielorussia, e parte della Russia occidentale. Jogaila governava nella parte meridionale e orientale della Lituania, mentre suo zio Kęstutis, Duca di Trakai, continuò a governare la regione nord-occidentale.


Dmitrij Ivanovic nella battaglia di Kulikovo

All'inizio del suo regno, Jogaila fu costretto ad occuparsi dei i disordini nelle terre lituane della Rus'. Nel 1377-78, per esempio, il suo fratellastro Andrius Algirdaitis di Polotsk, manovrò per la secessione di Mosca.

Nel 1380, Andrius Algirdaitis ed un altro fratello di Jogalia, Dmitry, si schierarono con il principe di Mosca Dmitrij Ivanovič contro in Khan Tataro Mamai, alleato di Jogaila.

Jogaila non riuscì ad arrivare con le sue truppe in tempo per dare sostegno a Mamai, che venne sconfitto dal principe Dmitrij Ivanovič nella battaglia di Kulikovo; dopo di che il principato di Mosca divenne una maggiore minaccia per la Lituania.


1380: la guerra civile Lituana

Nel 1380 Jogaila iniziò un conflitto contro suo zio Kęstutis per la supremazia sulla Lituania del nord-ovest, governata da Kęstutis.


il trattato di Dovydiškės

Le terre di Kęstutis già affrontavano le continue incursioni armate che partivano sia dall'Ordine Teutonico che dall'Ordine di Livonia, i quali cercavano di affermarsi come potenza centrale della regione; nel 1380 Jogaila concluse con l'Ordine Teutonico il trattato segreto di Dovydiškės, con il quale offrì la cristianizzazione della Lituania, in cambio del sostegno dell'Ordine contro suo zio Kęstutis.

Quando Kęstutis scoprì il piano, iniziò la guerra civile lituana. Kęstutis conquistò Vilnius, rovesciò Jogaila e si proclamò Granduca di tutta la Lituania.


Kęstutis e Vytautas imprigionati nel castello di Kreva

Nel 1382, Jogaila sollevò un esercito dei suoi vassalli ed affrontò Kęstutis vicino a Trakai. Kęstutis e suo figlio Vytautas, in forza della garanzia ricevuta da Skirgaila, un altro fratello di Jogaila, entrò nell'accampamento di Jogaila a Vilnius per negoziare la pace, ma la garanzia di Skirgaila era un inganno e Kęstutis e suo figlio Vytautas vennero imprigionati nel castello di Kreva. Una settimana più tardi, il 15 agosto 1382, Kęstutis venne trovato morto, probabilmente ucciso.

Vytautas riuscì a fuggire pochi mesi dopo e si rifugiò nella fortezza Teutonica di Marienburg dove, facendosi battezzare con il nome di Alexander Vitoldus, chiese ai Cavalieri aiuto e protezione.


1382: il Trattato di Dubysa

Durante la guerra civile lituana i Cavalieri Teutonici avevano aiutato Jogaila e Skirgaila a sconfiggere il loro zio Kęstutis e suo figlio Vytautas. Jogaila condusse ulteriori colloqui con l'Ordine Teutonico, formulati il 31 ottobre 1382 nel Trattato di Dubysa, rinnovando le sue promesse di cristianizzazione e concedendo ai Cavalieri la Samogizia ad ovest del fiume Dubysa.


Skirgaila

Il trattato di Dubysa consisteva in tre atti giuridici formulati tra Jogaila e suo fratello Skirgaila con Konrad von Wallenrode, Ordensmarschall dei Cavalieri Teutonici. Gli atti vennero firmati dopo sei giorni di negoziati su un isola alla foce del fiume Dubysa.

Nel primo atto Jogaila promise di farsi battezzare e convertire il Granducato di Lituania al cristianesimo, entro quattro anni. Con il secondo atto la Samogizia, una regione lituana che separava le terre dei Cavalieri Teutonici in Prussia da quelle dell'Ordine di Livonia, fu ceduta ai Cavalieri Teutonici. Era la prima volta che, nell'arco di 100 anni di crociate, la Lituania rinunciava alla Samogizia. Con il terzo atto si formava una sorta di alleanza militare della durata di quattro anni. Jogaila prometteva anche di non iniziare alcuna guerra senza l'approvazione dell'Ordine Teutonico.

Tutti e tre gli atti vennero firmati da tutti i figli che Algirdas aveva avuto da Uliana di Tver (Jogaila, Skirgaila, Kaributas, Lengvenis, Kirigaila, Vygantase e Švitrigaila) e da Hanul, un mercante di Vilnius che aveva aperto le porte della città nel giugno 1382, consentendo a Jogaila di deporre Kęstutis.

Ma alla fine il trattato di Dubysa non venne ratificato. Non è del tutto chiaro perché i colloqui diplomatici tra Jogalia e l'Ordine Teutonico si interruppero. Alcuni storici suggeriscono che Jogaila già sapeva della possibilità di sposare Edvige di Polonia e diventare Re polacco; altri ancora sostengono che Uliana, madre di Jogaila, disapprovava il battesimo con il rito cattolico, visto che lei era ortodossa.


1383: la guerra per la Samogizia

Kęstutis, il principe di Trakai che aveva governato la Lituania insieme a suo fratello Algirdas, fu particolarmente energico nel difendere la Samogizia. Durante il loro governo non ci fu alcun territorio perso a favore dei tedeschi. Ma dopo la morte di Algirdas nel 1377 e l'assassinio di Kęstutis nel 1382, la situazione politica del paese offrì l'occasione ai Cavalieri Teutonici per acquisire la Samogizia mediante negoziati con i nuovi regnanti della Lituania, i cugini Jogaila e Vytautas.


Vytautas
figlio di Kęstutis e cugino di Jogalia

I Cavalieri Teutonici avevano solo finto di aiutare sia Vitautas, offrendogli rifugio nella fortezza di Marienburg, che Jogalia, offrendogli un'alleanza contro Vitautas. Nell'estate del 1383 entrarono in Lituania, impossessandosi della maggior parte della Samogizia, per ottenere l'apertura di un corridoio tra la Prussia Teutonica e la Livonia posta più a nord.

Nell'estrate del 1384 Vytautas, precedentemente alleato con i Cavalieri Teutonici, si riconciliò con Jogalia dopo aver riacquistato le terre di suo padre, si unì a lui negli attacchi e saccheggi di diversi castelli dello Stato Prussiano dei Cavalieri Teutonici.


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