1431: la guerra civile lituana

La guerra polacco-teutonica (nota anche come guerra civile lituana) del 1431-1435 fu una guerra per la successione al trono del Granducato di Lituania, combattuta tra Švitrigaila e suo fratello, il Re di Polonia Ladislao II Jagellone, dopo che Vytautas il Grande morì nel 1430 senza lasciare un erede.

Švitrigaila, prevedendo una guerra con la Polonia, decise di organizzare una coalizione più ampia contro quest'ultima. Negoziò con Sigismondo del Sacro Romano Impero, il Voivoda di Moldavia Alexandru cel Bun, Sayid Ahmad I, Khan dell'Orda d'Oro ed i Duchi delle terre orientali del Granducato di Lituania.

Ma l'alleato più promettente era l'Ordine Teutonico, che cercava di annullare l'unione polacco-lituana che lo aveva portato alla sconfitta nella battaglia di Tannenberg-Grunwald nel 1410.

Nel giugno 1431, tra Paul von Rusdorf, Hochmeister dei Cavalieri Teutonici e Švitrigaila, venne firmato il Trattato di Christmemel, in base al quale i Cavalieri Teutonici dichiararono guerra ed invasero la Polonia, le cui forze principali erano impegnate a Lutsk, in Volinia, contro l'esercito di Švitrigaila ed a sud-est della Polonia, contro le forze moldave, guidate da Alexandru cel Bun.


1431: la Battaglia di Dąbki

I Cavalieri Teutonici, sfruttando il fatto che le principali forze polacche erano coinvolte in Lituania per sedare la ribellione, invasero la Terra di Dobrzyń, catturarono la città di Nieszawa e cercarono di tentarono di invadere la Cuiavia e la Krajna, una regione situata sulla riva destra del fiume Noteć.

Giunti nei pressi del villaggio di Sadki si scontrarono l'esercito polacco, dove l'esercito teutonico venne sconfitto il 13 settembre 1431 nella battaglia di Dąbki, vicino a Nakel.

La battaglia è uno degli episodi poco conosciuti della guerra polacco-teutonica in quanto coinvolse poche centinaia di persone.

Vale la pena parlare di questa battaglia in quanto l'esercito polacco non era composto di cavalieri, ma prevalentemente da fanti arruolati fra i contadini, dimostrando che la fanteria polacca, quando era in condizioni favorevoli, era in grado di battere i Cavalieri.

La spedizione nella regione di Krajna era guidata dal Maresciallo di Livonia Werner von Nesselrode che, secondo Jan Dlugosz, aveva a disposizione, in aggiunta ai cavalieri, 700 soldati appiedati. I Cavalieri dell'Ordine, lungo la strada incendiarono Łobżenica e devastarono i villaggi circostanti, infine, dopo aver concentrato le loro forze nei pressi di Tuchola, tra il 10 e l'11 settembre 1431, attaccarono Krajne.

I polacchi non si aspettavano un'invasione dei Cavalieri Teutonici e la difesa di Dobrzyn, Cuiavia e Krajna non era stata per niente organizzata. I cavalieri della Polonia Magna Jan Jargoniewski, Dobrogost Koleński cominciarono ad organizzare in tutta fretta una difesa; in breve tempo riuscirono a raccogliere un gruppo consistente di contadini armati e, sotto il comando di Dobrogost Koleński, partirono alla ricerca degli aggressori. Purtroppo lo storico polacco Jan Dlugosz, non ci dà il numero delle forze polacche; egli scrive solo che era una folla di contadini. Probabilmente queste erano diverse centinaia di armati.


Jan Dlugosz

Secondo Jan Dlugosz il 13 Settembre 1431 le forze dei Cavalieri Teutonici erano accampate nei pressi del villaggio di Dąbki. I contadini, cantando la “Bogurodzica” (Madre di Dio), attaccarono di sorpresa massacrando quanti si trovavano d'avanti.

Quando l'avanguardia dei Cavalieri Teutonici venne distrutta, tutti i rimanenti si diedero alla fuga, abbandonando il campo. I contadini partirono all'inseguimento, uccidendo quanti più aggressori possibile.

Jan Dlugosz sostiene che il nemico era stato completamente battuto e solo una manciata di invasori riuscì a fuggire salvando vita. Secondo il Vescovo Marian, uno storico contemporaneo, Dlugosz racconta la verità solo in parte. A suo parere, non tutti i contadini si dedicarono all'inseguimento ma parte di essi si dispersero in cerca di bottino. Egli ritiene anche che ciò che facilitò l'attacco della fanteria contadina contro le forze dei Cavalieri Teutonici furono soprattutto i cavalli che, sotto la pressione della folla, cominciarono a fuggire.

Quattro bandiere nemiche caddero nelle mani polacche, compresa quella del Maresciallo di Livonia Werner von Nesselrode. Il Maresciallo di Livonia e tre Komtur vennero catturati e, insieme ad altri 50 prigionieri vennero trasferiti a Poznan, chiedendo il riscatto per la loro liberazione. Il numero delle persone uccise e annegate nella palude non è noto, ma dovrebbe essere sostanziale. Il successo della battaglia venne celebrato a Cracovia, capitale della Polonia, con il suono delle campane e con dei falò. Nella cattedrale sulla collina di Wawel vennero esposte le bandiere catturate ai Cavalieri.

Nel settembre dello stesso anno, tra Polonia, Lituania ed i Cavalieri Teutonici fu firmata nel villaggio di Staryi Chortoryisk una tregua per due anni. La tregua era più favorevole alla Polonia e non è chiaro perché Švitrigaila accettò. Tuttavia, la tregua non risolse la controversia: la guerra si trasformò in lotta diplomatica.


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