1525: l'Ordine e la Riforma luterana

Durante la Riforma protestante, si verificarono in tutta la Prussia sconvolgimenti religiosi e guerre. L' Hochmeister Alberto di Hohenzollern continuò i suoi sforzi per ottenere aiuti in vista della inevitabile fine della tregua con la Polonia, pattuita nel 1521 con il compromesso di Toruń. Con l'intenzione di sostenere ancora la guerra, nel 1522 Alberto partì per la Germania e partecipò alla Dieta di Norimberga, dove chiese l'aiuto del teologo riformatore Andreas Osiander, per influenza del quale Alberto successivamente si convertì al protestantesimo.


Andreas Osiander

L'Hochmeister soggiornò quindi a Wittenberg, dove incontrò Martin Lutero che gli consigliò di abbandonare le regole del suo Ordine, di sposarsi, e convertire la Prussia in un ducato ereditario per se stesso.

Questa proposta venne da subito discussa tra i suoi parenti; ma era necessario procedere cautamente, e assicurasi che Papa Adriano VI non influisse nei piani, dal momento che era intenzionato a riformare l'Ordine punendo i Cavalieri che avevano abbracciato la dottrina luterana.

La sfida di Martin Lutero all'ordine ecclesiastico portò a perdite ben più importanti del potere politico e militare. Lutero inviò una lettera ai membri dell'Ordine il 28 marzo 1523, invitandoli a rompere i loro voti ed a prendere moglie. Inoltre inviò in Prussia un suo predicatore, l'ex francescano Johann Brisman.


Martin Lutero

Il Vescovo di Sambia, Polentz, che deteneva il posto amministrativo di Reggente e Gran Cancelliere della Prussia, fu il primo a rinunciare ai suoi voti e, il giorno di Natale del 1523, in un sermone nella chiesa di Königsberg predicò invitando i Cavalieri ad emularlo. La Pasqua seguente celebrò la Messa con il nuovo rito riformato ed attaccò violentemente la Chiesa nella quale era stato ordinato e consacrato.

In quel momento l'Hochmeister era in ritiro, ma già prima, nel mese di luglio 1524, aveva deciso di abbandonare i suoi voti, sposarsi e trasformare la Prussia in un principato laico sotto il proprio governo. Il 25 dicembre 1523 il vescovo di Sambia, Polentz, prese ufficialmente posizione a favore della Riforma nella chiesa di Königsberg.

Alla fine Alberto concordò con la proposta di Martin Lutero. Si convertì al luteranesimo nel 1525 e si dimise dalla carica di Hochmeister dell'Ordine Teutonico per rendere Omaggio a suo zio Sigismondo I il Vecchio, re di Polonia, ottenendo tutti i diritti ereditari per l'ormai secolarizzato Ducato di Prussia come vassallo della corona polacca. Sigismondo cedette l'amministrazione della Prussia al nipote, con la clausola che essa avrebbe dovuto rimanere un feudo polacco.


1525: la secolarizzazione dell'Ordine in Prussia

Con il Trattato di Cracovia dell'8 aprile 1525, Alberto di Brandeburgo formalizzò la sua conversione al Luteranesimo e giurò fedeltà al re di Polonia che lo investì come Duca di Prussia. Con questo giuramento Alberto riceveva per sé e i suoi discendenti, sia diretti che collaterali, come feudo ereditario indivisibile, il Ducato di Prussia.


Alberto di Brandeburgo, divenuto Duca di Prussia, rende omaggio al Re di Polonia

La dieta prussiana si riunì a Königsberg, dove tutti gli “Stände”, guidati dall'influente vescovo di Sambia Georg von Polenz, abbracciarono sia il nuovo Duca, che la Riforma protestante di fede luterana.

Convocato dalla Corte Imperiale di Giustizia, Alberto si rifiutò di apparire. Il tradimento di Alberto di Prussia fu condannato sia dall'Imperatore Carlo V che dal Papa Clemente VII.

L'Ordine Teutonico, per voce del Maestro di Germania Dietrich von Cleen, condannò pubblicamente l'apostasia del Hochmeister Alberto Hohenzollern e la secolarizzazione dei beni dell'Ordine in Prussia. In attesa dell'elezione del nuovo Hochmeister, Dietrich von Cleen assunse la responsabilità dell'Ordine.

Così, l'Ordine Teutonico scompariva dalla Prussia. Alberto aveva fatto svanire il bianco mantello dei Teutonici dalla Prussia e con esso il sogno di Hermann von Salza. La sede del Gran Magistero venne spostata da Königsberg a Bad Mergentheim, nel Wurtemberg, dove rimase fino alla dissoluzione del Sacro Romano Impero.


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