1501: la guerra con la Russia


Alessandro Jagellone

Nel 1500 con il trattato di Wenden, il Landmeister di Livonia Wolter von Plettenberg fece un'alleanza con il Granduca di Lituania, Alessandro Jagellone, che era in guerra con la Russia dal 1499. Cercò anche di convincere il Papa Alessandro VI, a rilasciare una Bolla per una crociata contro i russi, ma i suoi sforzi furono vani.

Nella guerra contro la Russia che si svolgerà dal 1501 al 1503, Wolter von Plettenberg si mostrò come un comandante esperto e di talento.

La guerra iniziò a causa del fatto che la Russia aveva chiuso alla Lega Anseatica il corridoio commerciale di Novgorod e delle tensioni ai confini che si erano inasprite.

Durante la forza del'Ordine di Livonia stava principalmente nell'abile uso della cavalleria pesante e nel fuoco dell'artiglieria e, con queste tattiche, il 27 agosto 1501 Wolter von Plettenberg vinse la battaglia del fiume Siritsa, dove al comando dell'esercito della Confederazione di Livonia composto da 8.000 cavalieri e 4.000 fanti, sconfisse l'esercito della Moscovia e Pskov composto da 40.000 uomini. La vittoria fu dovuta in gran parte alla formidabile artiglieria dell'Ordine di Livonia e dalla carenza dei russi di armi di qualsiasi tipo.


1501: la Battaglia del fiume Siritsa

Il 27 agosto 1501 sul fiume Siritsa, a 10 km da Izborsk, tra le forze del Ordine di Livonia sotto Wolter von Plettenberg, da un lato e le forze della Moscovia e Pskov , dall'altro. ebbe luogo la battaglia Battaglia del fiume Siritsa.

Nella battaglia, l'esercito di Livonia, composto da circa 4.000 cavalieri e 4.000 fanti sconfisse un esercito di 40.000 soldati russi (provenienti da Mosca, Novgorod, Tver e Pskov). Le forze russe, malgrado l'enorme numero di soldati, perse la battaglia a causa del formidabile parco di artiglieria dell'Ordine di Livonia e della significativa carenza dei russi di armi da fuoco di qualsiasi tipo.

Fu il reggimento di Pskov ad attaccare per primo, ma venne immediatamente respinto. L'artiglieria dell'Ordine di Livonia poi distrusse il resto dell'esercito russo, nonostante il loro inutile tentativo di rispondere con la loro insufficiente artiglieria.

1502: la Battaglia del lago Smolin

Wolter von Plettenberg
in preghiera prima della battaglia

Durante l'inverno tra il 1501 ed il 1502, i russi devastarono la Livonia orientale, tanto che molti dignitari Livoniani intendevano trattare la pace con la Moscovia. Ma Wolter von Plettenberg decise di continuare la guerra e tentò di conquistare ancora una volta Pskov.

Sapendo che le forze principali del principato di Mosca erano occupate nell'assedio di Smolensk, Wolter von Plettenberg decise di mettere sotto assedio Pskov. Il 2 settembre l'esercito della Confederazione di Livonia composto da 25.000 uomini, tentò l'assalto della fortezza di Izborsk, ma senza alcun risultato.

Il 6 settembre, Wolter von Plettenberg iniziò l'assedio di Pskov saccheggiando la sua periferia. Chiese ai difensori ad arrendersi, ma questi aspettavano dei rinforzi e rifiutarono la resa. Dopo tre giorni da Mosca arrivarono i rinforzi e le truppe della Confederazione di Livonia furono costrette a ritirarsi.

Vedendo il ritiro delle truppe livoniane, l'esercito del Granducato di Mosca, sotto il comando del Governatore di Mosca Daniil Shchenya, del Governatore di Novgorod Wassili Wassiljewitsch Schuiski e del principe di Pskov, Ivan Ivanovich Suzdal, si lanciò al loro inseguimento.


sotto l'arco a sinistra: Wolter von Plettenberg ringrazia
la Madonna; al centro: il Granduca di Mosca Ivan III

Il 13 settembre 1502, nei pressi di Pskov, si svolse la battaglia del lago Smolin e, in questa battaglia vennero coinvolti solo 5.000 (dei quali 2.000 erano mercenari Lanzichenecchi) uomini dell'esercito della Confederazione di Livonia, contro circa 25.000 dell'esercito del Granducato di Mosca, comprendente le forze da Pskov, Novgord, Mosca e forze alleate tartare.

La Confederazione di Livonia, malgrado l'inferiorità numerica, vinse la battaglia; la Cronaca di Baltasar Rusov dice che Wolter von Plettenberg perse solo 400 uomini. L'esercito livoniano comunque si aspettava rinforzi dalla Lituania, ma questi non arrivarono, per cui Wolter von Plettenberg fu costretto a lasciare la Russia.

Lo storico Nikolai Karamzin scrisse: “Infatti, il Landmeister ha vinto contro forze superiori, ma i suoi obiettivi strategici, tenere Izborsk e Pskov, non sono stati raggiunti. Piuttosto che continuare l'assedio di queste città, Wolter von Plettenberg saggiamente tornò in Livonia”.

Nell'inverno 1502 le truppe dei Principi Semyon Mozhaisky e Vasili Ivanovich Shemyachich fecero delle incursioni di rappresaglia nelle terre della Confederazione di Livonia. Nell'aprile del 1503, venne mediato un cessate il fuoco un periodo di 6 anni; la tregua venne estesa sino al 1522 e, successivamente sino al 1551.


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