l'Ordine Teutonico dal 1619 al 1640


1619: l'Hochmeister Karl von Österreich

Nel 1619 succedette ad l'Hoch- und Deutschmeister dell'Ordine Teutonico il Vescovo di Bressanone Arciduca Karl von Österreich, detto anche “Karl il Postumo” (perché era nato poco dopo la morte del padre).


Karl von Österreich

La politica di Karl fu estremamente filo imperiale. L'Imperatore del Sacro Romano Impero Rodolfo II, nel 1609, lo inviò ad evangelizzare i principati e gli stati della Slesia, dove vi era una forte opposizione protestante.

Fervido sostenitore della politica dei gesuiti, nel 1622 si propose di aiutarli nella fondazione di un loro ginnasio e di una chiesa nel Ducato di Nysa, nella bassa Slesia.

Negli anni successivi al governo di Karl von Österreich, prima della caduta dell'Impero Austro-Ungarico, vi furono undici Hochmeister, tra cui quattro Arciduchi, tre Principi della Casa di Baviera ed un Principe di Lorena (fratello dell'Imperatore Franz II).

Così, mentre la potenza militare dell'Ordine era stata una mera ombra di quella precedente, la forza, l'importanza e la posizione dei suoi Hochmeister (e di molti fra i più alti funzionari) divenne più elevata. Allo stesso tempo più severe prove di nobiltà limitavano il reclutamento di membri tra la nobiltà minore.


1625: l'Hochmeister Johann Eustach von Westernach


Johann Eustach von Westernach

Quando l'Arciduca Karl von Österreich morì, il suo coadiutore Johann Eustach von Westernach presentò la candidatura ad l'Hoch- und Deutschmeister di un altro Asburgo: l'Arciduca Leopold Wilhelm von Österreich.

La giovane età dell'Arciduca non gli permise di essere eletto, pertanto l'Ordine decise di scegliere quale superiore provvisorio proprio Johann Eustach von Westernach, eleggendolo poi alla carica di l'Hoch- und Deutschmeister il 19 marzo 1625.

Durante il suo breve governo, Johann Eustach von Westernach emise numerosi provvedimenti volti ad affrontare i problemi causati dalla guerra dei trent'anni; sotto la pressione dell'Imperatore aderì alla Lega Santa e tentò di recuperare la Prussia dalle mani degli Hohenzollern.


1627: l'Hochmeister Johann Kaspar von Stadion


Johann Kaspar von Stadion

Il 30 dicembre 1627 venne eletto come Hoch- und Deutschmeister dell'Ordine Teutonico Johann Kaspar von Stadion. Il suo mandato coincise con le campagne belliche condotte in Germania da Gustavo II Adolfo di Svezia, che lo costrinsero a spostare temporaneamente la sede dell'ordine da Mergentheim al Tirolo.

Durante questo periodo partecipò alla guerra sotto il comando di Ferdinando II di Asburgo e nel 1634 partecipò alla battaglia di Nördlingen.


1634: la battaglia di Nördlingen

Il 6 settembre 1634 a Nördlingen, in Baviera, gli eserciti protestanti di Svezia e di Sassonia si scontrarono con gli eserciti cattolici del Sacro Romano Impero e della Spagna. La maggiore esperienza e la superiorità numerica consentirono ai cattolici di ottenere una schiacciante vittoria, che vanificò in gran parte le conquiste effettuate negli anni precedenti dal defunto re di Svezia Gustavo II Adolfo.

Con la morte del Re Gustavo II Adolfo di Svezia nella battaglia di Lützen, nel 1632, gli svedesi persero la loro principale guida e la loro offensiva entrò in una fase di stallo. Nel frattempo, in campo imperiale, il comando delle truppe in Germania fu assegnato a Ferdinando d'Ungheria, futuro Imperatore con il nome di Ferdinando III.

I piani di Ferdinando d'Ungheria prevedevano che egli si ricongiungesse con le truppe spagnole presenti nel nord Italia, al comando del Cardinale-Infante Ferdinando d'Asburgo; le forze cattoliche così unite avrebbero quindi marciato verso nord per liberare la strada che conduceva verso i Paesi Bassi attraverso le Alpi e la Germania occidentale.


la battaglia di Nördlingen

L'esercito spagnolo marciò verso nord e si congiunse alle truppe imperiali, che nel frattempo avevano occupato Ratisbona le forze riunite si prepararono quindi ad assediare la fortezza di Nördlingen. Gli svedesi, che non erano stati in grado di impedire il congiungimento dei due eserciti avversari, marciarono per scongiurare l'assedio.

Ferdinando d'Ungheria e Ferdinando d'Asburgo decisero di prepararsi per uno scontro in campo aperto e prepararono una posizione difensiva fortificata sulla sommità di una collina.

Il comandante svedese Gustav Horn e il comandante sassone Bernardo di Sassonia-Weimar sottostimarono ampiamente le forze avversarie, che invece erano superiori di circa 10.000 uomini e di molti cannoni, nonché più esperte. Convinti che la fanteria avversaria ammontasse a soli 7.000 uomini (contro i 21.000 effettivi), si prepararono a lanciare un assalto alle posizioni nemiche.

Lo scontro si rivelò immediatamente molto difficoltoso per gli svedesi; un tentativo di attacco condotto durante le ore notturne fallì; l'attacco fu rinnovato il mattino seguente, ma le truppe avversarie, favorite dalla posizione in cima alla collina e dai trinceramenti, condussero una magistrale azione difensiva.


Ottavio Piccolomini

Con il supporto della cavalleria spagnola al comando di Ottavio Piccolomini, almeno quindici distinti assalti svedesi furono respinti e un principio di sfondamento da parte delle forze svedesi venne efficacemente tamponato.

Ricacciate indietro, le truppe svedesi cercarono il supporto delle truppe sassoni di Bernardo di Sassonia-Weimar, che tentarono di fornire supporto e di rinnovare l'attacco; tuttavia, i comandanti imperiali, cogliendo il momento favorevole, ordinarono un pesante contrattacco da parte della cavalleria al comando del generale Johann von Werth e dell'Hoch- und Deutschmeister dell'Ordine Teutonico Johann Kaspar von Stadion.

Il fronte sassone collassò, e le truppe al comando di Bernardo di Sassonia-Weimar si diedero ad una fuga precipitosa, inseguite dalla cavalleria del generale Johann von Werth e di Johann Kaspar von Stadion; le forze svedesi, minacciate di accerchiamento, abbandonarono a loro volta il campo, inseguite dagli spagnoli.


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