1201: La Crociata del Vescovo Albrecht

Nel 1199 l'Arcivescovo Hartwig II di Brema affidò l'incarico di cristianizzare i pagani del Baltico a suo nipote: il Vescovo Albrecht von Buxhoeveden. 30 anni dopo, nel momento in cui il Vescovo Albrecht morì, la conquista e la cristianizzazione dei pagani che vivevano nelle attuali Estonia e Lettonia settentrionale era completa; infatti egli fu responsabile, più di qualsiasi altra persona, del successo delle Crociate del Nord.


Albrecht von Buxthoeven

Albrecht era canonico capitolare a Brema quando venne nominato vescovo della Livonia con il preciso incarico di conquistarla e di convertire gli abitanti al cristianesimo continuando l'opera di evangelizzazione del suo predecessore.

Albrecht iniziò la sua missione viaggiando per tutto il Sacro Romano Impero per predicare una Crociata contro le tribù pagane del Baltico, aiutato in questo dall'appoggio dell'Imperatore e da una bolla papale di Innocenzo III che dichiarava che la lotta contro i pagani del Baltico era come partecipare a una crociata in Terra Santa; visitò quindi i Re Valdemaro II di Danimarca e Filippo di Svevia ed ottenne da loro il sostegno per la sua Crociata.

Nel 1200 Albrecht von Buxhoeveden, con un convoglio di 23 navi e 1.500 soldati, sbarcò alla foce del fiume Daugava. Appena giunto, Albrecht chiese al Papa Innocenzo III i diritti di monopolio sul porto di Riga e questa fu sicuramente la base giuridica per iniziare a “costruire la città di Riga” nel 1201. Poi spostò la sede del Vescovado da Ikskile a Riga. Iniziò così la vera e propria Crociata di Livonia.


immagine storica di Riga

I primi cittadini di Riga erano mercanti tedeschi e russi, ecclesiastici e cavalieri, così come Livoni locali convertiti. Riga, nata come un piccolo insediamento commerciale tedesco, iniziò assorbire i vicini villaggi, attirando sempre più emigrati dalla Germania e dall'Europa occidentale.

I Livoni non respinsero gli invasori principalmente perché non erano in grado di superare le debolezze nella loro struttura sociale, esitando a consentire a leader di talento di assumere l'autorità necessaria; odiavano le tasse ed i servizi feudali, non erano in grado di raccogliere rifornimenti o costruire correttamente castelli per le guarnigioni di frontiera e, per la mancanza di denaro che poteva essere prodotto soltanto dal commercio, non potevano comprare armi dall'estero in quantità sufficiente per equipaggiare i propri guerrieri.


calaviere tedesco

Il Vescovo Albrecht von Buxthoeven iniziò quindi un'instancabile attività volta a far immigrare schiere di pellegrini provenienti dalla Germania del nord, per i quali ottenne l'indulgenza plenaria da Papa Innocenzo III, con l'obiettivo di ingrandire la colonia e nel contempo cercò di convertire al cristianesimo le popolazioni pagane della Livonia.

All'inizio giunse in Livonia solo una manciata di cavalieri tedeschi e la maggior parte di loro erano al servizio del Vescovo di Riga, come i ministeriali che vivevano delle tasse, piuttosto che delle terre. Alcuni parenti del Vescovo Albrecht si insediarono come vassalli sui feudi nelle campagne intorno a Riga e Dorpat.

La fondazione del mercato di Riga attirò molti cittadini del Sacro Romano Impero e, alla richiesta del Vescovo Albrecht, il Papa Innocenzo III dedicò alla Vergine Maria i paesi baltici, tanto che il nome di “Terra Mariana” è sopravvissuto fino ai tempi moderni.

Più tardi ci sarebbero stati molti più cavalieri tedeschi nell'Estonia danese che in Livonia, e nella diocesi con sede in Estonia (Osel-Wiek e Dorpat), un certo numero di questi cavalieri sposarono nobildonne native.


fortificazioni medievali di Riga

Isolati dal Sacro Romano Impero, dal mare tempestoso, circondati da neve e ghiaccio, senza città confortevoli o castelli e privi di un reddito stabile e adeguato, gli uomini del Vescovo Albrecht von Buxthoeven a Riga non erano mai al sicuro. La loro protezione dipendeva dall'incerta fedeltà degli indigeni nella campagna circostante, dall'afflusso dei Crociati, ai quali si aggiungevano le attività mercantili e religiose dei tedeschi.

Inizialmente il successo delle campagne militari del Vescovo dipendeva in larga misura dalla buona volontà della Corona Danese, che stava cominciando a dominare la Germania settentrionale e il Mar Baltico. Militarmente, la svolta finale avvenne quando i Crociati impararono l'arte del combattimento adatto al lungo inverno del nord.

Durante i mesi freddi, i fiumi e le paludi cessavano di essere degli ostacoli perché, quando i corsi d'acqua si congelavano, diventavano per i commercianti strade ghiacciate adatte a tirare le slitte cariche di merci e, inoltre, venivano usate come vie di invasione per i Crociati.


un cavaliere tedesco

Le foreste invernali, spogliate dalle foglie, non nascondevano più i fuggitivi agli attaccanti. Le impronte sulla neve tradivano i fuggitivi ed i loro nascondigli. Le tende dei Crociati fornivano un miglior riparo durante la marcia, i loro castelli fornivano cibo, abbigliamento e rifornimenti militari, la loro disciplina teneva unite le forze dei combattenti.

I Crociati del Vescovo Albrecht invasero le tribù più deboli, poi incorporarono i loro guerrieri nelle file cristiane. Entro il primo decennio Albrecht von Buxthoeven consolidò la sua presa sulla Livonia ed estese la sua influenza sulle tribù dei Livoni a est e nord, in parte con la conquista, in parte assistendoli e difendendoli dagli attacchi degli Estoni.

In principio i Crociati possedevano anche una tecnologia militare superiore. I loro castelli di legno, anche se semplici nella forma rispetto alle fortezze dell'Europa centrale fatte di pietra o di mattoni, erano quasi inespugnabili durante gli assedi dei nativi, mentre i forti degli indigeni venivano conquistati dai Crociati per l'uso sapiente delle macchine da assedio.

La carica di un cavaliere tedesco era quasi inarrestabile in campo aperto, così i Livoni preferivano combattere nei boschi e nelle paludi. Ma i tedeschi ben presto adattarono le loro armi a quelle condizioni; i cavalieri si armarono di balestre e lance corte ed impiegarono la cavalleria leggera per l'esplorazione ed il combattimento nelle foreste.


il porto di Riga

Ancora meglio i Crociati erano in grado di condurre una guerra di logoramento. Ogni primavera convogli di navi portavano nuovi Crociati, per lo più tedeschi, ma anche svedesi, danesi, slavi e frisoni. La maggior parte dei volontari che veniva per servire il Vescovo Albrecht von Buxthoeven erano semplici cavalieri, ma alcuni erano nobili che portavano con loro un numero significativo di subordinati. Inoltre in Estonia i pagani dov, in concomitanza con le invasioni di svedesi e danesi sulla loro costa occidentale e settentrionale, evano affrontare da est le invasioni dei russi e dei lituani.

Nel 1201 i crociati del Vescovo Albrecht von Buxthoeven tentarono anche la conquista dei Curi, i pagani della Curlandia che avevano attaccato ripetutamente Riga. Tuttavia il Vescovo Albrecht von Buxthoeven considerava la Curlandia tributaria del Re Valdemaro II di Danimarca e non avviò la campagna su vasta scala. Nel 1230, solo dopo la sua morte del Re, i Crociati conclusero un trattato di pace con una Contea nel nord-est della Curlandia.

L'organizzazione politica del Vescovo Albrecht von Buxthoeven, fu molto efficace nell'organizzare le risorse del territorio: i suoi ufficiali raccoglievano le imposte sia dalle tribù conquistate che dai commercianti e cittadini di Riga e di altre città di recente costituzione, consentendo una sempre più forte base finanziaria per le operazioni militari; venivano infeudati nobili come vassalli e si richiedeva ai cittadini della città di servire come cavalieri e fanti.

Il Vescovo Albrecht nominò inoltre dei collaboratori che addestrarono e condussero le unità delle milizie indigene. Questi miliziani erano a volte dei fanti, a volte dei fanti a cavallo e quasi sempre erano entusiasti della possibilità di vendicarsi dei loro nemici tradizionali e di arricchirsi con il bottino.

Per la difesa dei territori conquistati, nel 1202 il Vescovo Albrecht von Buxthoeven fondò l'Ordine monastico militare dei Cavalieri Portaspada (Fratres militiae Christi), perché lo aiutasse nell'opera di conquista. Successivamente ebbe una lunga disputa con l'Ordine dei Cavalieri Portaspada e con il sovrano danese Valdemaro II a proposito dell'Estonia che, nel 1224 riuscì a ricondurre sotto il suo dominio.