1209: La conquista di Jersika

Nel 1209 Wickbert von Soest, comandante della fortezza di Wenden, uccise Wenno von Rohrbach, il Maestro dei Cavalieri Portaspada. I motivi dell'omicidio sono poco chiari, ma é possibile, che Wickbert rappresentava gli interessi del Vescovo di Riga, mentre Wenno von Rohrbach voleva rendere più autonomo l'Ordine dei Cavalieri Portaspada.

Ma il gruppo che si batteva per una maggiore autonomia prevalse, Wickbert venne ucciso e Volquin von Naumburg, molto rispettato per la sua abilità nella diplomazia, la sua onestà, la sua pietà e per le sue capacità in battaglia, divenne il nuovo Maestro dei Cavalieri Portaspada. Rimase in quella posizione fino alla fatale battaglia di Saule nel 1236.


resti della roccaforte di Jersika

La Crociata proseguì con un attacco di Volquin von Naumburg al Principato Ortodosso Letgallo di Jersika (noto come Terra Lettia). La conquista di quasi tutta la Letgallia, con le roccaforti di Lielvarde, Koknese e Selpils fu di grande importanza per i Cavalieri Portaspada, ma il grande castello di Jersika era ancora libero dal loro dominio. Era fondamentale catturare questo castello, perché era più ricco dei precedenti e la sua cattura avrebbe fatto sì che tutto il corso della Daugava sarebbe caduto sotto il controllo crociato.

La Cronaca di Enrico di Livonia definisce Jersika “ad civitatem” (una città). Jersika era un grande centro protetto da grandi palizzate di legno. A difenderla c'era una guarnigione russa ed i suoi coloni erano mercanti russi, come a Koknese. C'era anche una chiesa ortodossa in legno, moltissime case e molti mercati dal commercio fiorente.


Visvaldis

Il Principe di Jersika era Visvaldis; egli aveva sposato la figlia del Principe Lituano Daugeruth e dunque era un alleato dei Lituani contro i Cavalieri Portaspada e il Vescovo di Riga. Visvaldis, con la partecipazione dei Lituani, non esitò ad organizzare incursioni in Livonia nei villaggi dei suoi stessi sudditi, oltre che nelle terre dei vicini Principati Russi e degli Estoni.

Ad esempio, la Cronaca di Livonia ci racconta che nel 1203: “il principe Visvaldis venne a Riga con i Lituani; rubò il bestiame a Riga in un vecchio pascolo, inseguì i cittadini e li uccise, rapì due sacerdoti e molti crociati... e fuggì nella foresta delle montagne antiche”.

Ritenendosi un difensore dei battezzati ortodossi Lettoni e Livoni, Visvaldis si scontrò diverse volte con il Vescovo di Riga Albrecht von Buxthoeven. Alla fine le continue incursioni del Principe Visvaldis nei confronti di Riga costrinsero il Vescovo Albrecht ad organizzare una Crociata contro Jersika. La guerra di conquista della Letgallia proseguì quindi nell'estate del 1209; il Vescovo di Riga insieme ai Cavalieri Portaspada attaccò Jersika, capitale del Principato ortodosso.

L'attacco non era stato previsto dal Principe Visvaldis ed i Cavalieri Portaspada entrarono a Jersika con facilità. La fortezza di Jersika era fatta di legno con un argine di terra, quindi i Crociati non ebbero alcuna difficoltà a prenderla. Uccisero tutti i combattenti locali, saccheggiarono la città e distrussero la chiesa ortodossa, rubando tutti i suoi oggetti sacri; infine presero prigioniera la moglie di Visvaldis.

La Cronaca di Livonia racconta: “...I tedeschi sfondarono i cancelli ma, per rispetto per il cristianesimo, uccisero un solo prigioniero; agli altri fu permesso di fuggire; le donne, i bambini e la città venne risparmiata, e molti erano i prigionieri. Il Re attraversò in barca la Dvina e fuggì con molti altri, ma la Regina venne catturata e portata dal Vescovo, con le sue ancelle, le donne e tutti i beni ...”


ricostruzione di un tipico castello in legno

I Cavalieri Portaspada bruciarono il castello in legno di Jersika: vedendo il fuoco sul lato opposto del fiume, il Principe Visvaldis pianse. Visvaldis dovette recarsi a Riga per trattare la pace con il Vescovo Albrecht ed ottenere la liberazione di sua moglie.

La Cronaca di Livonia cita le parole del Vescovo: “…Se siete d'accordo ad evitare il contatto con i pagani…., se siete d'accordo a portare il vostro regno in perpetuo dono alla Chiesa di Santa Maria….., e insieme a noi di godere di una pace permanente e accettate, Vi restituiremo la Regina e tutti i prigionieri…...”

Così Visvaldis fu costretto a consegnare il suo Principato al Vescovo Albrecht, come dono al Arcivescovado di Riga, ricevendone indietro solo una parte (il sud della Letgallia) come feudo; firmò quindi l'atto di capitolazione, divenendo un vassallo del Vescovo Albrecht, anche se i suoi rapporti con il Vescovo ed i Cavalieri Portaspada non divennero mai veramente cordiali.


il castello di Segewold (Sigulda)

Sempre nel 1210, al fine di ottenere il controllo sulla riva sinistra del fiume Gauja, venne costruito il castello in pietra di Sigulda. La roccaforte Selonica di Selpils fu per breve tempo sede di una Diocesi Selonica (1218-1226), e poi passò sotto il dominio dell'Ordine di Livonia. Sempre nello stesso anno Innocenzo III promise ai Cavalieri Portaspada un terzo del territorio che avrebbero conquistato ai pagani.

Nel 1211 la parte di Jersika conosciuta come “Lettonia” (“Terra, quae Lettia dicitur”), venne divisa tra il vescovado di Riga ed i Cavalieri Portaspada. Con la conquista di Jersika i crociati avevano raggiunto il loro obiettivo: il corso d'acqua del fiume Daugava sino a Polotsk gli apparteneva.

Dopo la morte di Visvaldis, avvenuta nel 1239, il suo feudo passò all'Ordine di Livonia, ma questo venne più volte contestato dai principi di Lituania e di Novgorod, che periodicamente cercarono di conquistare il territorio.