I Crociati tedeschi del Vescovo di Riga erano diventati molto attivi nella lotta contro gli Estoni. Nel gennaio del 1211 i Crociati tedeschi ed i loro alleati Livoni e Letgalli misero insieme un grande esercito e iniziarono a muoversi lungo la costa livoniana per raggiungere Soontagana, nel sud della contea di Laanemaa.
Gli Estoni scoprirono che l'esercito crociato era in movimento, ma non riuscirono a diffondere l'allarme abbastanza velocemente, così che l'esercito Crociato circondò il forte di Soontagana. Secondo Enrico di Livonia, i crociati presero moltissimi prigionieri e gli Estoni che riuscirono a fuggire nelle foreste o sul mare ghiacciato, morirono assiderati.
L'attacco tuttavia non spaventò gli Estoni, che già il mese successivo organizzarono un'incursione nella contea livoniana di Metsepole, dove bruciarono diversi villaggi ed abbatterono le chiese. Da allora i Crociati tedeschi mossero guerra non solo contro le Contee Estoni di Sakala e Ugandi, ma anche contro la Contea di Laanemaa.
Un grande obiettivo per i Cavalieri Portaspada era quello di prendere la roccaforte di Viljandi, nella Contea Estone di Sakala. All'inizio di marzo del 1211, un grande e ben attrezzato esercito Crociato composto da Cavalieri Portaspada, crociati di Riga, Livoni e Letgalli convertiti, raggiunse quindi i villaggi ai piedi della roccaforte, dove quasi tutti gli abitanti vennero uccisi. Alcuni prigionieri furono portati di fronte alla fortezza dove vennero uccisi presso il fossato, per intimidire gli assediati.
Nel primo scontro di fronte al portone della roccaforte, i difensori riuscirono a respingere i Cavalieri Portaspada, catturando alcuni di loro e spogliandoli del loro equipaggiamento. Gli assedianti costruirono poi una torre mobile, riempirono il fossato con dei tronchi e montarono sopra la torre. Da lì poi scagliarono delle lance ed i balestrieri tirarono sui difensori della roccaforte.
Gli Estoni cercarono di incendiare la torre. Fu in quel momento che i Cavalieri Portaspada si accorsero che nelle vicinanze c'era una catapulta abbandonata. Con la catapulta lanciarono verso la roccaforte pezzi di legno incendiato per un giorno ed una notte, infliggendo danni abbastanza gravi. Ben presto i Cavalieri Portaspada riuscirono a distruggere una delle fortificazioni, ma dietro di essa ve ne era un'altra. Inoltre, gli Estoni rapidamente spegnevano il fuoco sulle parti della roccaforte che si venivano incendiate ed il mattino seguente erano riusciti a ripristinare tutte le fortificazioni danneggiate.
L'attacco durò cinque giorni e cinque notti, fino a quando i difensori, che soffrivano per le perdite e per la mancanza di acqua, si videro costretti ad avviare i negoziati con i Cavalieri Portaspada. Gli anziani Estoni uscirono dalla fortezza e pattuirono una tregua, offrendo degli ostaggi.
All'interno della fortezza vennero ammessi solo i sacerdoti che spruzzarono l'acqua santa sulla roccaforte, sulle case e sugli uomini e donne Estoni. Vennero insegnate agli Estoni le conoscenze di base del cristianesimo, ma non si verificò invece il battesimo di massa, che venne rinviato a causa del “molto enorme versamento di sangue”. L'esercito dei Cavalieri Portaspada, che aveva sofferto grandi perdite, si ritirò con i figli degli anziani e dei nobili come ostaggi.
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