1218: L'alleanza tra Danimarca e Riga

Dopo la battaglia del giorno di San Matteo, la lotta continuò per circa un anno e mezzo. Nella primavera del 1218, venne fatta una campagna Crociata contro la contea estone di Laanemaa, dopo di che i suoi anziani promisero di accettare il battesimo e rendere omaggio. Anche i messaggeri della Contea di Jarva giunsero a Riga per confermare gli accordi e la pace.

In risposta alla pace dei Crociati, gli Estoni della contea di Saaremaa invece organizzarono delle incursioni nelle contee Livoniane di Metsepole e di Ledurgas Pagasts.


Valdemaro II di Danimarca

Nella tarda estate del 1218, un grande esercito russo proveniente da Pskov e da Novgorod arrivò in Livonia, con l'intenzione di unirsi agli Estoni. Tuttavia, i rapporti con gli Estoni si erano raffreddati, visto che i russi non avevano mantenuto la promessa di partecipare alla battaglia del giorno di San Matteo.

Un esercito di tedeschi, Livoni e Letgalli si riunì a Reval, per combattere contro i russi che si erano riuniti nei pressi del fiume Vaike Emajogi. Una battaglia più grande si svolse nei pressi di Poide, dove i tedeschi riuscirono a fermare momentaneamente l'avanzata dei russi. Tuttavia i russi fecero irruzione nella parte sud-orientale della Contea Estone di Sakala e nei villaggi della Livonia.

Anche la fortezza di Wenden venne attaccata per un breve periodo di tempo, ma i russi non riuscirono a catturarla. Nel complesso, l'intera campagna dei russi di Novgorod e Pskov ebbe un esito negativo.

Anche se, dopo il Concilio Lateranense e la sconfitta degli estoni nella battaglia del giorno di San Matteo del 1217, il Vescovo di Riga Albrecht von Buxthoeven aveva in mano le posizioni più forti, egli stava affrontando diversi problemi.

Il primo problema era dato da Gerhard I von Oldenburg-Wildeshausen, Arcivescovo di Brema, che si era alleato con il Re Valdemaro II di Danimarca il quale mirava a portare l'Estonia sotto la sua influenza. Il secondo problema era la preoccupazione per la possibile invasione dei russi, in quanto questi ultimi avevano stretto un'alleanza ufficiale con gli Estoni nel 1217. Un altro problema era il fatto che i Cavalieri Portaspada stavano diventando sempre più ambiziosi e volevano portare la maggior parte dell'Estonia sotto il loro diretto controllo. Infine il Sacro Romano Imperatore Ottone IV, che aveva sostenuto la Crociata del Baltico, era morto nel1218.

Pertanto Albrecht von Buxthoeven aveva bisogno di un alleato forte, e pose le sue speranze su Valdemaro II, Re di Danimarca. Quest'ultimo era interessato ad allargare i suoi domini verso est e quindi accettò di aiutare Albrecht. Altro alleato di Albrecht era il Vescovo di Estonia, Theoderich von Treyden ed anche lui sperava di arrivare al potere con l'aiuto dei danesi. Entrambi i Vescovi probabilmente speravano di ridimensionare l'influenza dell'Ordine dei Cavalieri Portaspada.

Nel giugno del 1218 ci fu una riunione nello Schleswig, in quell'occasione Valdemaro II accettò di organizzare una Crociata in Estonia ed aiutare Albrecht e Theoderich, ma le sue richieste erano alte: tutta l'Estonia doveva andare alla Danimarca, comprese le contee di Sakala e Ugandi, aree che già erano sotto il dominio dei Cavalieri Portaspada.

Inizialmente Albrecht e Theoderich furono costretti ad accettare queste condizioni e, pochi anni dopo, la Danimarca aveva in mano tutto il Nord dell'Estonia. Ma i Cavalieri Portaspada non erano disposti a soddisfare tali concessioni e così si tirarono indietro quando Valdemaro II fu catturato nel 1223. Alla collaborazione tra danesi e tedeschi, si sostituì con un conflitto molto teso, che si concluse con la conquista di tutta l'Estonia nel 1227 da parte dei Cavalieri Portaspada.

L'inverno tra il 1218 ed il 1219 fu molto freddo; i Cavalieri Portaspada, marciando sul ghiaccio, partirono da Riga per raggiungere l'isola di Saaremaa. La spedizione venne chiamata dai posteri “la Crociata del freddo”.

I Cavalieri Portaspada, a cui si erano aggiunti altri Crociati tedeschi e Livoni convertiti, marciarono nel buio della notte artica; il freddo pungente ed il vento piagò i loro visi ed a molti si congelarono mani e piedi. Un giorno, per la disperazione, si fermarono al primo villaggio che incontrarono e, dopo aver passato ancora un giorno per riscaldarsi, si misero ad uccidere i pagani a rubare il bestiame poi, rinunciando a raggiungere l'isola di Saaremaa, inseguirono i fuggitivi e, dopo averli catturati, fecero ritorno a Riga.