1224: La conquista di Tartu

Alla fine del 1223 la Repubblica di Novgorod inviò a Tartu, con 200 uomini, il Principe Vyachko di Koknese, come Governatore della Contea Estone di Ugandi. la Repubblica di Novgorod gli aveva promesso, oltre al governo della città di Tartu che riteneva una città russa (Yuryev) in quanto conquistata da Yaroslav nel 1030, anche il governo di tutte le Contee Estoni che avrebbe potuto conquistare.

In sostanza si trattava di un tentativo di creare un dominio russo in Estonia. Gli Estoni della Contea di Ugandi accettarono volentieri il dominio di Vyachko, perché sapevano che li avrebbe aiutati nella lotta contro i Cavalieri Portaspada. Inoltre i territori che si rifiutavano di pagare a Vyachko i tributi venivano regolarmente saccheggiati dai russi; infatti Le contee di Vaiga, Sakala, Virumaa e Jarva, che avevano invece rifiutato, dovettero subire gli attacchi di Vjachko.

Circa 1.000 Estoni favorevoli a Vjachko, arrivarono da tutta l'Estonia, si rifugiarono nel forte di Tartu, lo rinforzarono ed ammassarono i rifornimenti in attesa dell'arrivo di Vjachko nel Forte.

I tedeschi, naturalmente, non vedevano bene azioni come quelle di Vjachko, che aveva fatto il primo tentativo di prendere Tartu già nel mese di aprile del 1224. L'estate successiva, il Vescovo Albrecht von Buxthoeven personalmente inizio a condurre la campagna contro Vjachko. Chiamò a raccolta i suoi vassalli, i Cavalieri Portaspada, i mercanti, la gente di Riga, i Livoni ed i Letgalli a partecipare, mettendo quindi insieme un grande esercito.

Dopo una meticolosa preparazione i Crociati raggiunsero la roccaforte di Tartu il 15 agosto 1225, poi invitarono Vyachko ad abbandonare gli Estoni, ma egli rifiutò, contando sull'aiuto dalla Russia che gli era stato promesso.

L'assedio iniziò con la costruzione di catapulte grandi e piccole, che vennero utilizzate per gettare sassi e “ferro caldo” o “pentole di fuoco” nella roccaforte. Intanto i Crociati, coperti da tettoie mobili, scavavano in corrispondenza delle pareti del forte.

Poi i Cavalieri Portaspada costruirono un'alta torre mobile che venne gradualmente spostata verso la roccaforte; ammucchiarono sotto le mura grandi cataste di legna a cui diedero fuoco per incendiare la fortezza. Anche i difensori utilizzarono le loro catapulte, oltre a colpire i tedeschi con archi e balestre.

Di notte i combattimenti non si fermavano; alla fine, visto che l'assedio si dilungava, i Cavalieri Portaspada decisero di assaltare la fortezza. Dopo aspri combattimenti, questo le mura vennero sfondate.

Iniziò un bagno di sangue; quasi un migliaio gli Estoni, uomini e donne, furono uccisi, oltre a tutti i russi, compreso Vyachko. Secondo la Cronaca di Livonia, rimase in vita solo un vassallo di Suzdal, che venne mandato in Russia per raccontare quello che era successo a Tartu. Con la caduta di Tartu, l'intera Estonia continentale era stata conquistata dai Crociati; Solo l'isola di Saaremaa era l'unica Contea ancora libera.