dal 757 al 774


757: Il Re Fruela I delle Asturie

Fruela I “il crudele”, figlio e successore del Re Alfonso I delle Asturie regnò dal 757 al 768. I cronisti lo descrivono come un guerriero dall'indole fiera e dalla natura feroce. Altri dicono che superò il padre in coraggio, capacità amministrativa e fermezza e che esercitò un potere incontrastato.

Durante il suo regno, il Re Fruela I delle Asturie dovette anche reprimere duramente le incursioni dei Baschi di Álava nei suoi territori della Cantabria. Poco dopo, nel 766, dovette sedare una rivolta dei nobili galiziani.

Il Re fondò diversi monasteri dell'Ordine di San Benedetto, tra cui quello di San Vicente di Oviedo, attorno al quale si sviluppòla città di Oviedo, dove spostò la capitale del Regno.

Il Regno di Fruela I delle Asturie corrisponde al Regno di Abderramán I, il primo Emiro Omayyade che, una volta assicurato il trono, iniziò gli attacchi al Regno delle Asturie e, forse con l'intento di sostenere i movimenti secessionisti dei Baschi e Galiziani, inviò due eserciti, uno in Galizia e un altro nelle terre di Alava e castigliane.

Il primo esercito, comandato da Umar, figlio dell'Emiro di Al Andalus, fu sconfitto da Fruela a Pontedeume, dove caddero 54.000 uomini e il capo musulmano fu decapitato sullo stesso campo di battaglia. La seconda armata fu inviata da Badr, generale di Abderramán I, e mirava a frenare l'espansione cristiana nella zona dell'alto Ebro, perché il Re delle Asturie aveva cominciato il ripopolamento della zona, oltre al ripopolamento della Galizia fino al Miño.

Fruela I sposò una prigioniera basca, Munia, dalla quale nacque il futuro Re Alfonso II delle Asturie. Vedendo che suo fratello Vimarano si stava guadagnando le simpatie dell'aristocrazia, lo fece uccidere accusandolo di condurre una cospirazione per detronizzarlo. Dopo l'assassinio, Fruela prese con se il figlio di Vimarano e lo allevò come fosse suo figlio, forse cercando di riparare il danno causato dalla morte di suo fratello. Anche così, l'uccisione di suo fratello gli attirò l'ostilità della nobiltà, che lo fece assassinare a Cangas de Onis nel 768.


758: La ribellione di Yusuf ibn Abderramán Al Fihri

Yusuf ibn Abderramán Al Fihri, il Wali deposto da Abderramán I, risiedeva a Cordova ed era oramai sottomesso all'Emiro, che lo utilizzò per qualche tempo come consigliere.

Tuttavia, più tardi, Yusuf ibn Abderramán Al Fihri fuggì, violando la sua promessa per sollevare una ribellione nella zona di Mérida nel 758.


in viaggio lungo la costa (dipinto di Frederick Arthur Bridgman)

Ma fu sconfitto e tradito dai suoi sostenitori, che lo uccisero nel 759 e inviarono la sua testa all'Emiro. Inoltre Abderramán I non esitò a sbarazzarsi di Sumayl ibn Hatim al Kilabi che fece imprigionare, per poi farlo strangolare in prigione poco dopo.


763: l'insurrezione di Abu Jafar Al Mansur

L'Emiro Abderramán I dovette combattere anche contro gli arabi yemeniti o kalbíes, suoi alleati della prima ora, i quali, non ricompensati per il loro sostegno come speravano e incapaci di esercitare un ascendente sull'Emiro, presero parte a numerose cospirazioni contro il suo regime. Il Califfo Abbaside di Baghdad servì come bandiera e sostegno spirituale a molte di queste rivolte contro l'Emiro Abderramán I, l'unico superstite della dinastia fuorilegge degli Omayyadi, e li incoraggiò talvolta con il suo aiuto diretto.


vita quotidiana di Al Andalus

Nel 763, il capo arabo Al Ala ibn Mugit si sollevò contro l'Emiro nel distretto di Beja (sud del Portogallo), sventolando la bandiera nera dei Califfi Abbasidi. Rifornito di denaro e di istruzioni dal Califfo Abu Jafar Al Mansur era sbarcato in Al Andalus con la promessa di ottenere il governo del paese se fosse riuscito a detronizzare l'usurpatore Omayyade. Questo attrasse molti sostenitori, soprattutto yemeniti; l'Emiro Abderramán I venne assediato mentre era a Carmona, ma una fortunata sortita gli diede la vittoria, Al Ala ibn Mugit morì in combattimento, così come importanti capi dell'insurrezione.

Le teste dei rivoltosi furono imbalsamate e infilate in un sacco assieme alla bandiera nera del Califfo Abbaside di Baghdad. Il sacco venne affidato a un mercante che aveva l'incarico di lasciare tale dono durante la notte nel mercato di Qayrawan. Sembra che il Califfo, quando seppe la notizia a Baghdad, esclamò: “Beato sia Allah che ha messo il mare tra me e il diavolo”.

Così gli yemeniti persero la speranza di scrollarsi di dosso il giogo degli Omayyadi e continuarono a partecipare alle altre ribellioni (Siviglia, nel 766; tentativo dalla presa di Cordova in assenza dell'emiro nel 774).


764: La ribellione di Abu Muhammad ibn Aswad

'Emiro Abderramán I dovette affrontare altre ribellioni: alcune causate da coloro che avevano nostalgia del vecchio regime; altre degli yemeniti che erano offesi per non essere stati chiamati a esercitare il potere; altre ancora dai berberi, che sostenevano di essere relegati; infine da altri ancora che si erano alleati con i regni cristiani del nord.


vita quotidiana di Al Andalus

A tre anni della morte dell'ultimo Wali di Al Andalus, Toledo si trovava sotto il comando di Hisam ibn Urwa che governava in proprio l'antica capitale dei Visigoti. Questa rivolta non fu soppressa fino al 764, quando l'esercito Omayyade ristabilì nuovamente l'ordine. I principali rivoltosi furono portati a Cordova, dove furono crocifissi.

Ancora, alla fine del Regno dell'Emiro Abderramán I, l'unico figlio sopravvissuto di Yusuf ibn Abderramán Al Fihri, Abu Muhammad ibn Aswad, insorse a Toledo contro il potere degli Omayyadi; ma venne sconfitto dall'Emiro in persona l'11 settembre del 785.


768: La rivolta di Saqia ibn Abd al Wahid al Miknas

L'Emiro Abderramán I dovette affrontare anche parecchie rivolte berbere a Santaver (provincia di Cuenca), a Levante, a Coria, ecc. La più importante fu quella promossa da Saqia ibn Abd al Wahid al Miknas nel 768, che cercava di dominare la regione i bacini del Tago e del Guadiana. Poi dalla città di Santaver si appropriò di Medellín, Coria e Mérida, stabilendosi a Sopetrán, attuale provincia di Guadalajara. L'Emiro potè stroncare questa ribellione solo con il il tradimento e la corruzione. Saqia ibn Abd al Wahid al Miknas fu assassinato da due dei suoi sostenitori nel 776.


768: Il Re Aurelio delle Asturie

Nel 768, una volta ucciso Re il Re Fruela I delle Asturie, suo cugino Aurelio, figlio del Duca Fruela Peréz di Cantabria e fratello del Re Alfonso I delle Asturie, fu eletto dalla nobiltà asturiana come successore al trono.

Il suo regno durò dal 768 al 774. Le cronache dell'epoca ci danno solo due uniche notizie: la prima riguarda l'assenza di guerra contro gli arabi e l'altra riguarda i primi movimenti sociali della risposta antifeudale del Medioevo peninsulare. I servi si sollevarono contro i loro padroni, ma furono sottomessi dalla "diligenza" del Re Aurelio.