'
dal 970 al 976


970: il Re Sancho II Garcés di Navarra

Nel 970 alla morte del Re García I Sánchez di Navarra, gli subentrò come Re di Navarra e Conte di Aragona suo figlio Sancho II Garcés di Navarra, detto “Abarca”.

Nel 975 Sancho II Garcés di Navarra si alleò con il Re Ramiro III di León e, insieme, attaccarono Al Andalus, ma furono sconfitti a San Esteban de Gormaz dal generale Galib. L'anno dopo, alla morte del Califfo Al Hakam II, i regni cristiani cercarono di trarre profitto dall'avvicendamento in Al Andalus, in quanto il nuovo Califfo, Hisham II era solo undicenne. Però il potere a Cordova finì nelle mani del Visir Almanzor, che si rivelò bravo governante ed ottimo generale.

Dopo aver subito due sconfitte ad opera di Almanzor, il Re Ramiro III di León, il Conte García Fernández di Castiglia e il Re Sancho II Garcés di Navarra crearono una coalizione fra i loro regni, ammassando, nel 981, le loro truppe nella valle del Duero. Il Visir Almanzor marciò però celermente contro di queste e le sbaragliò nella battaglia di Rueda.

Visto che con le armi non aveva ottenuto alcun risultato, il Re Sancho II Garcés di Navarra si recò a Cordova per incontrare Almanzor, da cui riuscì ad ottenere un trattato di pace, dandogli in moglie sua figlia Urraca. Sancho II Garcés, nel 990, dovette subire altri attacchi da parte delle truppe di Al Andalus, per cui, nel 992, si recò ancora una volta a Cordova, dove dove ottenne ancora una volta un trattato di pace.

Il Re 975 Sancho II Garcés di Navarra morì nel 994, lasciando il Regno di Navarra e la Contea di Aragona al figlio primogenito García Sánchez.


970: García Fernández, Conte di Castiglia

Nel 970, dopo la morte del Conte Fernán González di Castiglia, divenne Conte suo figlio García Fernández. La trasmissione della Contea fu automatica, senza alcuna conferma del Re di León, a dimostrazione che la Contea oramai aveva la completa autonomia amministrativa ed indipendenza; comunque García Fernández riconobbe ai sovrani del Regno di León, una superiorità giuridica.

Quando García Fernández ereditò la Contea di Castiglia, era in pace con il Califfo Al Hakam II. Quella era l'epoca di massimo splendore del Califfato, che stava esercitando una sorta di pacifica supremazia sui territori cristiani della penisola iberica; erano anni di diplomazia, favorevole circostanza che continuò ancora per qualche anno, quando ricominciò la pressione dei musulmani sulle frontiere della Contea di Castiglia.

Per contrastare questa pressione, il Conte García Fernandez di Castiglia promulgò le ordinanze dei cavalieri contadini di Castrojeriz, che equiparavano tutti i contadini proprietari di un cavallo da guerra ai nobili di seconda classe.


972: le spedizioni in Marocco di Al Hakam II

Il Califfo Al Hakam II continuò la politica di suo padre per contrastare la potenza Fatimide in Ifriqiya; il pericolo scomparve nel 969, quando i Fatimidi, dopo la conquista dell'Egitto, trasferirono la loro capitale al Cairo, allentando la pressione sull'Ifriqiya.


guerrieri Fatimidi

Rimase a contrastarlo in Marocco l'Emiro Al Hasan ibn Kannun, della dinastia degli Idrisidi. Nel 972, per recuperare l'influenza Omayyade in Ifriqiya, il Califfo Al Hakam II inviò in Marocco un primo esercito e poi, nel 974, un secondo, al comando del generale Ghalib che, sottomise l'Emiro Al Hasan ibn Kannun.


973: le vittorie del Generale Ghalib

Nel 973, approfittando del fatto che le truppe di Al Andalus si trovavano in Ifriqiya, il Conte García Fernández di Castiglia attaccò i castelli di Deza e Sigüenza. Il generale Ghalib, rientrato dal Marocco nel 974, pose fine agli attacchi cristiani del Conte di Castiglia, che venne sconfitto nella battaglia di Langa. La stessa cosa accadde nello stesso anno a Elvira Ramírez, reggente per conto del Re Ramiro III di León, che aveva attaccato San Esteban de Gormaz: il generale Ghalib la sconfisse nella battaglia di Estercuel.


974: la creazione dei “caballeros villanos”

Nel 974 il Conte di Castiglia García Fernandez, per affrontare il pericolo dei Mori che premeva sulla sua frontiera, promulgò la legge di Castrojeriz, con la quale istituiva i “caballeros villanos” (cavalieri contadini), equiparando i contadini che possedevano un cavallo da guerra ai nobili di seconda classe. In effetti i caballeros villanos servivano al Conte di Castiglia anche per per consolidare la sua nuova condizione nei confronti del Re, anche se i suoi nobili non vedevano di buon occhio la nascita della nuova classe privilegiata dei caballeros villanos.


975: l'assedio di San Esteban de Gormaz

Nel 974 il Conte di Castiglia García Fernandez ruppe la pace con il Califfato, saccheggiando le terre di Soria e Guadalajara. Formò una coalizione con i Re di Navarra e León e i Banu Gómez di Saldaña e, insieme, tentarono di prendere la fortezza di Gormaz, che era come una spada nel fianco della Castiglia. Purtroppo per loro il generale Ghalib riuscì a difendere la fortezza e allontanare la coalizione cristiana.

Nel 975, approfittando della malattia del Califfo Al Hakam II, Elvira Ramírez, alleatasi al Re di Navarra Sancho II Garcés, attaccò Al Andalus mettendo sotto assedio San Esteban de Gormaz ma, poco dopo furono sconfitti dai Mori comandati dal generale Ghalib. La grave sconfitta, che significò il ritiro delle truppe di León e Navarresi, provocò una crisi politica in León che costrinse Elvira Ramírez a lasciare la reggenza a Teresa Ansúrez, madre del Re Ramiro III di León.


975: la Battaglia di Estercuel

Il 6 luglio del 975 ebbe luogo la Battaglia di Estercuel. Si contrarono le forze del Regno di Navarra condotte da Ramiro Garcés, fratellastro del Re Sancho II Garcés di Navarra, e quelle del Califfato di Cordova condotte dal Qaid di Saragozza. La battaglia si concluse con una vittoria del Califfato. Diversi magnati Navarresi rimasero uccisi e Ramiro Garcés rimase ferito.


976: la morte del Califfo Al Hakam II

La politica africana del Califfo Hakam II si caratterizzò con il tentativo di fermare la diffusione del Califfato Fatimide nel Maghreb. Questa fu favorita, nel 969, dalla conquista dell'Egitto da parte dei Fatimidi, che trasferirono la loro capitale al Cairo, allontanando così la loro area di influenza da Al Andalus.


vita quotidiana di Al Andalus

Il trasferimento dei Fatimidi al Cairo consentì ad Hakam II di recuperare la sua zona di influenza nel Maghreb, per il quale dovette affrontare l'ultimo rappresentante della dinastia Idríside, l'Emiro Al Hasan ben Kannun, che riuscì a sotto mettere nel 974 grazie l'invio delle truppe d'elite del generale Ghalib, che poteva liberamente sia corrompere che combattere i nemici. Corruppe così tanto e bene che spese così tanto che il Califfo inviò il suo intendente Muhammad Ibn abi-Amir per controllare i conti. Questa era la prima volta che appariva sulla scena colui che in seguito sarebbe stato chiamato “Almanzor”.

L'entrata a Cordova del vittorioso generale Ghalib, segnò l'ultimo giorno di gloria del Califfo. Alla fine del 976 morì colpito da un ictus.

Il Califfo Al Hakam II era omosessuale ed era noto per aver apertamente mantenuto un harem completamente maschile. Ma questo fu un problema, visto che era essenziale avere un erede. Si raggiunse la soluzione facendogli prendendere una concubina, una schiava navarrese chiamata Subh (Sobeya), che vestiva abiti maschili ed alla quale venne dato il nome maschile di Jafar. Subh diede al Califfo Al Hakam II due figli: Abderramán, che morì il tenera età e Hisam II.

Alla morte di Abderramán, figlio Primogenito del Califfo Al Hakam II, l'altro suo figlio, Hisam II fu dichiarato erede del Califfato. Tuttavia, dopo la morte del Califfo, il principe aveva poco più di dieci anni e dovette superare diversi ostacoli prima di accedere al trono.