La Taifa di Toledo

Durante il perodo della guerra civile, diversi personaggi cercarono di impadronirsi di Toledo, ma, uno alla volta, furono deposti dagli abitanti di Toledo. Infine, nel 1035, i toledani inviarono una lettera ad Abderramán ibn Di l Nun, Signore di Santaver, offrendogli la Taifa di Toledo e questo affidò la Taifa a suo figlio Ismail al Zafir.

Ismail al Zafir, apparteneneva alla famiglia berbera dei Banu Dil-Nun giunta nella penisola iberica al momento della conquista islamica e la sua intronizzazione segnòla fine delle lotte del popolo di Toledo contro la sovranità di Cordova.

In politica estera Ismail al Zafir perseguì tre obiettivi: il primo fu quello di cercare la legittimazione dei Banu Dil-Nun attraverso la difesa dei confini del Regno contro gli attacchi dei cristiani; il secondo fu quello di opporsi a qualsiasi politica espansionistica dagli altri vicini Regni di Taifa; il terzo fu quello di impedire qualsiasi tentativo di riunificazione di Al Andalus sotto una sovranità centralizzata, combattrndo con le armi o la diplomazia le pretese di presunti Califfi.

Ismail al Zafir combattè contro i cristiani con varia fortuna, ma seppe salvaguardare i propri confini senza mai pagare tributi e si preoccupò di avere una finanza sana, per poter soddisfare alle spese del suo Stato e, soprattutto del suo esercito.

Ismail al Zafir morì nel 1043, lasciando il trono di uno dei più potenti Regni di Taifa a suo figlio Yahya al Mamun, il quale seppe dare lustro alla corte di Toledo, circondandosi di saggi uomini di lettere che accorrevano da lui da tutte le parti attirati dalla sua generosità.

Yahya al Mamun si scontrò diverse volte con gli altri Re delle Taifa e, all'inizio del suo regno ottenne l'aiuto del Re Ferdinando I di León contro Sulayman al Mustain, Signore di Saragozza. Venti anni dopo, la Taifa di Toledo fu attaccata dal Re Ferdinando I di León, e Yahya al Mamun dovette comperare la pace pagando il tributo.

Il Re della Taifa di Toledo cercò di espanderre il suo regno a spese della Taifa di Badajoz, che gli resistette tenacemente; cercò anche di appropriarsi di Cordova, e si accordò con Siviglia in cambio di aiuto contro Saragozza.

Il Re Ferdinando I di León attaccò Abd al Malik ibn al Aziz, Re della Taifa di Valencia, il quale cercò l'aiuto di Yahya al Mamun prima di arrendersi, ma il Re di Toledo colse l'occasione per deporre il Re di Valencia e annesse la Taifa di Valencia nel 1064, con l'acquiescenza del Re di Castiglia.


Palazzo della Galiana a Toledo

Nel 1066 offrì un castello nei domini di Toledo a Ishaq ibn Muhammad, Re di Carmona, che a sua volta gli consegnò la stessa Taifa di Carmona. Nel 1067, Yahya al Mamun aiutò Siviglia che cercava di prenderne Cordova.

Il Re Alfonso VI di León, seguiva una politica di sostegno di tutti contro tutti nel suo vantaggio unico: nel 1074, con l'aiuto di al-Mutamid di Siviglia sconfisse Abd Allah di Granada e gli fece pagare il tributo. Ma continuò a sostenere Yahya al Mamun quando occupò la Taifa di Cordova nel 1075.

Yahya al Mamun divenne così il più grande Re del Taifa di Toledo, che nel 1075 comprendeva la Taifa di Cordova e quella di Valencia. Nello stesso anno, mentre era a Cordova, fu avvelenato. La corona del Regno di Taifa di Toledo passò a suo nipote Yahya Al-Qadir.


vita quotidiana in Al Andalus

Nel 1075, mentre la Taifa di Toledo aveva già iniziato il suo declino, Yahya Al Qadir successe sul trono di suo nonno Yahya al Mamun. Presto ebbe conflitti con Saragozza, e la Taifa di Valencia gli ritirò il vassallaggio; comparve anche il Re Sancho IV Ramírez, che iniziò a fare le sue incursioni e rimaneva solo il Re Alfonso VI di León come suo protettore anche se richiedeva ingenti somme. Nell'interno del suo Regno, l'omicidio del Vizir Abu Bakr al Hadidino non fece altro che provocare la sollevazione della popolazione che costrinse Yahya Al-Qadir a fuggire a Huete e permise l'entrata in Toledo del Re della Taifa di Badajoz, Umar al Mutawakkil, che era stato chiamato dagli stessi toledani.

Yahya Al-Qadir fu in grado di recuperare il trono solo con l'aiuto del Re Alfonso VI di León. Alfonso VI, in difesa del suo protetto, iniziò l'assedio di Toledo e recuperò la città, ma, come pagamento per il suo intervento, Yahya Al-Qadir fu costretto a consegnargli i castelli di Zorita e di Cantuarias. Così Alfonso VI stava preparando l'assalto finale di Toledo del 1085.

La mancanza di appoggi interni impedì a Yahya Al-Qadir di prevenire l'ingresso a Toledo del Re di León del 25 maggio 1085. Alfonso VI si installò a Toledo nel famoso Alcázar. La caduta della città di Toledo in mano ai cristiani, precipitò l'entrata degli Almoravidi nella penisola Iberica.